
Semi sparsi nelle pieghe della terra
per far nascere una vita degna,
semi di grano e di papavero,
nutrimento biondo in mezzo a macchie d’estasi.
Ehi, Maestro,
seduti dietro a un banco di una scuola di campagna,
pensavamo più alla promessa di una corsa
che alle poesie di Pascoli,
ma da allora ogni aquilone ha il filo legato ad un dolore.
Ho immaginato spesso di esserti accanto,
di osservarti mentre la vita scorre
e termina
e poi torna,
come in un romanzo di avventura da rileggere in eterno.
Oggi festeggio il tuo compleanno,
vengo da te.
Sulla tua isola senza inverno
ti stringo in un abbraccio pieno di sole,
metto un filo d’erba nelle pagine
per non perdere il segno del tuo racconto.
Auguri, caro Maestro.
Sasà
Trento, 19, gennaio, 2023