ELOGIO DEL BATTAGLIONE

Attenzione,

battaglione,

c’è la mucca col pancione

e non sono stato io,

è stato un milite ignoto,

un maschio sconsiderato e mai morto,

un uomo assente e sempre vivo,

un similpelle umana di plastica,

un padre impietoso non pervenuto,

un paron dalle belle braghe bianche

e con tanto di palanche nelle tasche oscene.

Attenzione,

battaglione,

un marrano ha ingravidato la tosa,

un fanfarone ha messo il naso nella marmellata

e ha tanto ciucciato di gusto

da mordersi la lingua e le labbra,

ma non ha usato le dita

per ripulire il vaso,

ha pisciato fuori dall’orinale di porcellana

in vendita da Floresta in via Cristoforo Colombo

al numero civile 1942.

Attenzione,

battaglione,

c’è il fango sullo stradone,

la miseria che il cielo ha mandato,

dall’alto e dal basso per non sbagliare,

per una par condicio politicante allo sbaraglio,

il Puffo e le sue tivvù,

il Buffo e le sue fregnacce.

Oh che giorno beato il ciel ci ha dato

ricoprendo di fieno le mele della mia cascina,

offuscando di dolore le fragole della mia piccina.

Viva, viva Mariarosa,

non quella della marmellata o del lievito Bertoldino,

la pulzella che è chantosa,

che combina in un batter d’occhio

pane, amore e fantasia

sulle tavole del teatro della val di Fassa

con la gente che si sconquassa,

con la gente che si scompiscia,

con la gente che si attizza

al suo ridere elegante in un’avanguardia luccicante

che è solo la follia delle parole,

italiane,

francesi,

spagnole,

le creature più belle del mondo

che parlano in lingua corposa a Mariarosa,

la pulzella che fa la chantosa,

che mostra il deretano al mostro

che in varia misura ha colmato la sua indegnità.

Oh tosa chantosa!

Oh discrimine del Bene e del Male!

Oh madonna delle maldicenze,

mostraci le gambe scosciate

come i fusilli dei polli spellati ad arte

nel bancone del super conveniente mercato delle pulci!

Oh madonna dell’imbroglio,

indicaci la strada della verità,

la via del disonore,

l’impresa della spazzatura mafiosa

che accende roghi per la nostra Giovanna dell’Arco

durante il raro temporale d’agosto!

Donna e domina,

fammi morire di diossina,

inquinami le poche cellule

ancora detenute in questo corpo gramo

che aspira dal culo coca buona

e stronzate varie dai giornali della tele

di quel fesso che comanda anche la povera regina!

O amorevole signora nostra Morte,

dammi le chiavi della questura e del tribunale,

nonché della caramberia fedele e inurbana,

per protestare le mie lettere di cambio

acquistate dal monaco impostore

che con la questua si comprava il coniglio

dallo zio Gesualdo nel mercato di Ortigia!

Sia resa grazia alla signora Cannarella

in via Emanuele Giaracà al civico 23,

il numero che in cabala popolana traduce il culo,

che denunciò il misfatto al maresciallo Vittorio u babbu.

Attenzione,

battaglione, avanti march!

Un, due,

un, due,

op, tuì

passo,

passo,

segnare il passo,

un, tuì,

un, due,

un, due.

Battaglione, alt!

Sergente di cavalleria

Salvatore Vallone

da Siracusa

Carancino di Belvedere, 01, 09, 2022

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