LA SORELLA UBRIACA

TRAMA DEL SOGNO

In una festa in cui non sapevo la presenza di mia sorella, la incontro.

Mi viene vicino e getta delle scarpe con il tacco nella piscina.

Io le dico: “ma cosa fai?” E mi rendo conto che era ubriaca.

Lei a quel punto mi insegue e io scappo. A un certo punto mi fermo, lei va avanti e cade nella piscina.

Io mi rendo conto che lei non riesce a riemergere e la tiro fuori dall’acqua, affidando le sue cure a mia madre e alla mia compagna, dicendo loro che devo andare a trovare il marito.

Trovo il marito nella parte coperta della “masseria” appoggiato ad un muro e gli chiedo dove fosse mia sorella e da quanto non la vedeva.

Lui mi risponde che non sapeva e che ha sempre saputo di avere la fiducia da parte nostra.

Io gli rispondo che, una volta messa la fede al dito, si stava comportando male.

Finisce qui.

Raffaele

INTERPRETAZIONE DEL SOGNO

In una festa in cui non sapevo la presenza di mia sorella, la incontro.”

Raffaele si imbatte subito nello struggimento del “sentimento della rivalità fraterna. Si trova in famiglia, un luogo felice, ma arriva una rivale, una contendente, una ladra d’affetti e di attenzioni, “mia sorella”, non solo in carne e ossa, ma soprattutto in “presenza”, quasi un daimon persecutorio e, quanto meno, infido. Raffaele non sapeva perché sapevano i suoi genitori e nello specifico la madre.

Mi viene vicino e getta delle scarpe con il tacco nella piscina.”

Le “scarpe” sono un chiaro simbolo femminile, vaginale per la precisione. Se poi hanno “il tacco”, si tratta di una donna fallica, una femmina di potere, una persona seducente e ricercata, appetitosa e ricca di sé: la solita rappresentazione dell’universo femminile che risale alla figura della dea Afrodite e alle Sirene. La “piscina” è una rappresentazione simbolica della Madre, le ‘viene vicino” condensa l’ambito familiare e la convivenza, “getta” equivale a fondersi con la madre. Insomma, Raffaele ha una sorella ingombrante che ha una relazione privilegiata con la madre, oltretutto viene vissuta come una donna di potere per la sua spiccata femminilità e sessualità. Si prospettano per Raffaele conflitti con l’universo femminile.

Mi piace soffermarmi sulla visione culturale e rappresentazione seduttiva della donna, per affermare l’obsoleto “fantasma” maschile dell’angoscia di castrazione, nella prima infanzia collegata al padre. Sul cambiamento della rappresentazione di questa “fantasma” si fonda il possibile cambiamento di tanti mali che ieri e soprattutto oggi sono una costante e tragica minaccia per le donne: il femminicidio. Un maggiore e migliore presenza del padre nell’educazione familiare è sempre necessaria e non soltanto auspicabile. Il Tempo evolve anche la Cultura, per fortuna, e la Psicologia consegue.

Io le dico: “ma cosa fai?” E mi rendo conto che era ubriaca.”

Raffaele vive la sorella come facile a lasciarsi andare e all’orgasmo, abile ad abbassare i livelli della vigilanza della coscienza, a disporsi a gustare l’estasi e lo sballo. Raffaele vive la donna in maniera diametralmente opposta a se stesso: “mi rendo conto”. La sorella condensa l’universo femminile. Di fronte all’autocontrollo di Raffaele la sorella è il massimo del lasciarsi andare neurovegetativo e morale. Se il fratello è apollineo, la sorella è, di certo, dionisiaca. “Io le dico”: prescrizione, rigore, “Super-Io” esigente e censorio. “Ma cosa fai” cela, per converso e meno male, anche il desiderio di autocritica. Raffaele sogna e rivedendosi si mette in discussione.

Lei a quel punto mi insegue e io scappo. A un certo punto mi fermo, lei va avanti e cade nella piscina.”

Raffaele è pienamente entrato in conflitto con la sorella, l’elemento femminile in generale, si serve della sorella per rievocare la sua formazione psichica e i suoi vissuti verso le donne, i suoi “fantasmi” al riguardo. Viene fuori questo tira e molla, questo desiderio e rifiuto, questa ambivalenza psicofisica con l’aggravante della “caduta nella piscina”: il “sentimento della rivalità fraterna”. Raffaele proietta nella sorella il suo bisogno di madre, di tanta madre, una “piscina” per l’appunto, quella dove la sorella si abbandona e si rilassa, “cade”. Il sogno si serve dei meccanismi della “traslazione” e della “proiezione” per consentire il prosieguo del sonno e per evitare il risveglio traumatico, l’incubo. In sintesi: il bambino Raffaele è stato tanto geloso della sorella e tanto bisognoso di madre, l’adulto Raffaele vive la donna come facile a lasciarsi andare fisicamente e psicologicamente, confermando una rappresentazione dell’universo femminile obsoleta e non certo originale.

Io mi rendo conto che lei non riesce a riemergere e la tiro fuori dall’acqua, affidando le sue cure a mia madre e alla mia compagna, dicendo loro che devo andare a trovare il marito.”

Come volevasi dimostrare. Madre e sorella appaiono in sogno spudoratamente e altrettanto spudorato è Raffaele il censore, l’uomo che vuole sanare le situazioni relazionali. Appare anche la dialettica di coppia in doppia versione: la “mia compagna” e “il marito” della sorella. Riconfermo: nei vissuti di Raffaele la sorella e la donna sono facili a lasciarsi andare, così come la madre la sorella a cui Raffaele si affida, presumendo la loro diversità in base al suo desiderio e al suo bisogno di avere una donna a sua immagine e somiglianza. Il “marito” include anche la figura paterna, un barlume spostato di padre in mancanza di una sostanziosa figura paterna. L’eroe Raffaele blocca l’orgasmo della donna, vive male il lasciarsi andare alle pulsioni del sistema neurovegetativo della sua donna sentendolo come un difetto e un pericolo. Della serie: ragioniamo sempre e comunque, che è meglio.

Trovo il marito nella parte coperta della “masseria” appoggiato ad un muro e gli chiedo dove fosse mia sorella e da quanto non la vedeva.”

La figura maschile nel sogno di Raffaele si scinde nel censore e nel libertario, colui che reprime e colui che se ne fotte. Nella casa psicologica, la “parte coperta della masseria”, albergano due figure: il marito e il fratello-padre che protegge a suo modo la sorella o la donna in generale. Raffaele è combattuto tra il collocarsi come freddo critico e come premuroso attendente nei riguardi della donna, oscilla tra queste due pulsioni di protettore e di inquisitore. Ripeto: c’è poco padre in questo contesto familiare e il figlio ne ha preso il posto e ne ha usurpato il ruolo. Il “muro” attesta simbolicamente di questa difficoltà di Raffaele a liberarsi di sovrastrutture inutili nei riguardi della donna.

Lui mi risponde che non sapeva e che ha sempre saputo di avere la fiducia da parte nostra.”

Non sapeva della donna, ma sapeva della stima formale della famiglia. La fiducia è un elemento freddo e un tramite fragile che non cementano la relazione. Raffaele oscilla nuovamente tra l’uomo ingenuo che non conosce la psicologia delle donne e l’uomo ineccepibile che si comporta bene con le donne. Raffaele non si coinvolge nelle relazioni con l’universo femminile, ma di lui non si può dire alcunché di negativo, anzi tutt’altro. Ha preso il posto del padre e ne fa le veci. Questo cognato ha tanto sapore di padre.

Io gli rispondo che, una volta messa la fede al dito, si stava comportando male.”

La fede al dito” è una chiara simbologia del coito, la prima rappresenta la vagina e il secondo condensa simbolicamente il pene. Come dire in gergo giovanile e simpaticamente: dopo che me l’hai data, sono diventato strafottente, sicuramente non sono più quello di prima. L’attrazione sessuale si spegne dopo la conquista sessuale della donna, dopo il coito si va spegnendo il desiderio e la pulsione. Dopo aver appagato il senso della conquista e il bisogno del possesso, l’investimento affettivo ed emotivo va progressivamente scemando. Raffaele rappresenta nel sogno questa sua difficoltà a stabilire una relazione matura con una donna e a investire di volta in volta sempre nuova “libido”, a portare avanti la relazione affettiva e sessuale in un unico contesto: la cura amorevole della sua donna. Il perché di tutto questo trambusto psichico il sogno lo accenna quando parla della figura materna e della collocazione paterna del figlio. Inoltre, è di rilievo la dimensione razionale in eccesso e la paura della donna dionisiaca o in orgasmo.

Dire di più non so, per cui la decodificazione del sogno di Raffaele si ferma a queste succose e interessanti linee.

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