
Lasciami dire del nido dei merli in mezzo all’edera,
del malvone sgraziato ancora nudo,
senza memoria alcuna del suo fiore,
di quello che già c’è e di ciò che non c’è ancora,
del lauro selvatico che da solo sembra una foresta sconfinata,
del muro a secco pieno di bestiole,
del chiasso di cicale sfaccendate,
dei grilli sempre in frac dentro all’estate.
Lasciami dire delle albe illuminate
che spostano il mio senso del presente
quel tanto che io possa immaginare un tempo
senza coda nel passato e senza muso di cane sul futuro.
Lasciami dire che ho pensato tanto senza pensare a niente,
ma solo per tenerti nella mente
mentre spargevo semi alla carlona
dentro un pezzo di prato sgangherato,
così,
per fare qualcosa di importante.
E avevo torto.
E avevo ragione.
Sabina
Trento, 20, giugno, 2021