IL SOGNO DI NABUCODONOSOR

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LA FANTASTICHERIA DI DANIELE

Nel secondo anno del suo regno, 603 a. C., Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. Allora il re chiamò maghi e astrologi e disse loro di rivelare il sogno e la sua spiegazione. Essi replicarono: “Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione.”

“Se non mi dite quale era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione.”

I Caldei risposero davanti al re: “Non c’è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile a un mago, indovino o caldeo. La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini.”

Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte.Il decreto fu pubblicato e già i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.

INTERVENTO DI DANIELE

Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia,e disse ad Ariòch, ufficiale del re: “Perché il re ha emanato un decreto così severo?” Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele. Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re. Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.

LA FANTASTICHERIA DI DANIELE

“Tu stavi osservando, o re, una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, che si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 

 Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. 

Mentre stavi guardando, una pietra si è staccata dal monte, ma non per mano di uomo, ed è andata a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li ha frantumati. 

 Allora si sono frantumati anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e sono diventati come la pula sulle aie d’estate; il vento li ha portati via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, è diventata una grande montagna e ha riempito tutta quella regione.”

L’INTERPRETAZIONE

Tu stavi osservando, o re, una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, che si ergeva davanti a te con terribile aspetto.”  

Caro re, ti sei sdoppiato e hai proiettato la tua immagine paranoica, l’immagine di un uomo inanimato, di grande valore, esageratamente intelligente e hai vissuto l’angoscia depressiva della perdita di questa immagine della tua persona. La “statua” è un feticcio e condensa un dio che serve a imporre i tabù ai sudditi e a impedire il regicidio.

Questo conflitto paranoico Daniele attribuisce a Nabucodonosor, ma in effetti è il suo. L’angoscia della mancata autocoscienza è marcata quanto ben compensata.

“ Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta.” 

Caro Nabucodonosor, dice Daniele, il contatto con la realtà e con il potere non sono la tua forza. I tuoi pensieri sono nobili e disinteressati, i sentimenti e le relazioni hanno una buona qualità, i tuoi istinti sono compositi e le tue pulsioni sono transeunti, il potere e il principio di realtà del tuo Io sono la parte più debole della tua persona. L’andare va dall’alto verso il basso designa il “processo di materializzazione” ed è l’opposto del “processo di sublimazione della libido”, entrambi sono difese dall’angoscia depressiva di perdita, richiedono nella base un poderoso “fantasma di morte”.

Mentre stavi guardando, una pietra si è staccata dal monte, ma non per mano di uomo, ed è andata a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li ha frantumati.” 

Caro Nabucodonosor, dice Daniele, mentre stavi prendendo coscienza di te, una minaccia è venuta dall’alto e una colpa si è profilata insieme al bisogno di espiazione. Ne è andato di mezzo il potere e il contatto con la realtà, nonché il tuo fallo. La castrazione si è completata con l’angoscia incorporata. Tutto a opera del padre, sempre secondo il vangelo psichico di Daniele.

“ Allora si sono frantumati anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e sono diventati come la pula sulle aie d’estate;”

Nel momento in cui hai perso il potere e il contatto con la realtà, tutte le tue opere sublimate e progressivamente nobilitate si sono vanificate. Trattasi di un’istanza depressiva di perdita che si concentra sulla vecchiaia e sulla svirilizzazione, ma che riguarda Daniele che sta proiettando i suoi “fantasmi” su Nabucodonosor. Il “fantasma di morte” è oltremodo evidente con la sua angoscia di perdita e di fine.

il vento li ha portati via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, è diventata una grande montagna e ha riempito tutta quella regione.”

La perdita, sempre proiettata da Daniele su Nabucodonosor, è drammatica quanto totale. Del corpo e delle sue funzioni alcunché rimane. “Pulvis es e in pulverem redebis”, condanna irreversibilmente il Padre dopo il peccato della disobbedienza e preservandosi dal parricidio. La pula è la decomposizione della paglia, un residuo, come la cenere, che sa ancora di organico rispetto alla polvere. Ma siamo in un mondo inanimato dove la Morte domina sovrana. La “libido” è assente, è deceduta sotto i colpi inferti dall’angoscia dell’inanimazione, ha seguito il suo destino di inerzia e di decomposizione. Ma la Vita continua sotto la forma inesorabile della freddezza vitale ed emotiva. Il simbolo della “Pietra” include l’orientamento e l’indiscutibilità, indica la strada e la fissa in maniera inequivocabile e per sempre, include una poderoso e metafisico amen. Gli idoli della Vita sono stati sconfitti e hanno lasciato il posto alla Pietra e alle sue Leggi. Le due tavole della Legge erano di pietra e i comandamenti furono incisi in cotanta ineluttabilità. Per L’Ebraismo si prospettano i trionfi sul Paganesimo e sui suoi idoli viventi. L’avvento del regno di Javhé è prospettato dal profeta Daniele attraverso l’elaborazione dei suoi “fantasmi” proiettati decorosamente su Nabucodonosor.

PSICODINAMICA

Il sogno di Nabucodonosor è la “proiezione” bella e buona dei “fantasmi” di Daniele in riguardo al suo corpo. Nello specifico domina il “fantasma” depressivo di morte e di inanimazione in pieno ossequio al disprezzo del corpo e dei suoi bisogni.

ALLEGORIA

La fantasticheria di Daniele svolge la psicodinamica del fenomeno religioso nel disprezzo per il corpo e nell’esaltazione della Mente all’interno della freddezza emotiva legata alla ripetizione del culto nel rito.

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