
SALVATORE VALLONE
“LA COSA PARLA”
IL LINGUAGGIO DELL’INCONSCIO
dimensionesogno.com
“Le ca parle.”
“ L’Inconscio è strutturato come un Linguaggio.”
Jacques Lacan
UN SOGNO IN PAROLE
Povero riccio schiacciato sull’asfalto della strada
che da Conegliano porta a Pieve di Soligo,
negligentemente intravisto pedalando un’austera “Stella veneta” da corsa,
tu permetti di tirare il fiato
e di riflettere sulla morte per oppressione.
Quanti bambini sono stati annientati dentro una grande stanza illuminata,
fatta a losanghe metalliche
come la repellente ragnatela di un enorme ragno,
come l’ambigua rete di un fanatico pescatore di uomini.
Quante donne sedute in estremo silenzio
stanno insieme a uomini seduti in estremo silenzio
tra le mura chiuse di una gabbia
dove la mano ricerca un buco da riempire o una maniglia da forzare.
Soltanto poche dita si possono offrire
a questa categoria di uomini inutili
e di donne affette dagli stessi lutti.
Qualcuno vuole anche innamorarsi
tra le sedie sparpagliate sullo sfondo uguale
di un’invisibile rete di losanghe
infilate dentro un odioso Centro di salute mentale a forma di manicomio.
Nessun si muova!
Una ragazza temeraria si avvicina al nulla e a nessuno senza parlare,
l’unica persona che curiosità muove e che apprezza gli exploits.
Comincia il rituale della visita psichiatrica
con il solito motto di merda sopra la testa.
“Estote parati!”
A cosa?
Si può sapere, di grazia, a cosa si deve essere preparati prima di annegare
dal momento che l’acqua è arrivata soltanto al culo?
Tutti siamo pronti con il nostro bambino e con lo zaino sulle spalle
a visitare l’uguale e il monotono
senza pretendere che il capire insegni sempre qualcosa da evitare.
Niente.
Non ci si capisce.
Parliamo lingue diverse
ed allora è meglio prendere le distanze dagli uomini inetti
e dalle donne chiuse in gabbia
per avere una prospettiva migliore e più solenne.
Si corre sempre il rischio d’incasinarsi con false istruzioni
pur di fuggire dalle gabbie che noi stessi abbiamo costruito
per criticare quella categoria di persone
attratte dalla massa della luna nel cielo
durante le calde sere di mezza estate.
La conoscenza non è acquisire distanza!
Per veder meglio dentro di te
è preferibile regredire,
dal momento che progredire corrisponde a un’altra ottica,
l’ottica capitalistica
e tu non hai bisogno di accumulare,
l’ottica fascista
e tu non hai bisogno di dominare,
l´ottica comunista
e tu non hai bisogno di servire.
Meglio chiudere con un saggio “cave hominem”.
“Cave hominem!”
Guardati dall’uomo o dall’animale inquinante!
Questi moniti non aiutano di certo a capire.
E allora bisogna essere conservatori o progressisti?
Io resto ancora fermo con il culo sopra un secchio
a chiedermi chi custodirà le tradizioni.
Se questa è la vita che attrae il tuo essere,
chi butterà via il passato,
quello che purtroppo o meno male non ritorna,
per abbracciare tutte le novità
e andare avanti
tagliando i ponti con tutto ciò che è stato?
No, grazie!
Sa,
caro signore,
io ho ricevuto un’educazione tradizionale
presso le intraprendenti suore orsoline
in un collegio dell’Immacolata concezione,
un luogo a metà tra una fredda chiesa e una calda officina.
Bisogna,
“necesse est” stare al passo con i tempi e con il mondo.
“Mondo, non correre”
gridò un bambino trafelato dalla prima fila di un cinema di periferia.
“Mondo cane”
gridò un vecchio angosciato dall’ultima fila di un anonimo ospedale.
Nonostante l’affanno,
tu sei sempre costretto a comunicare con il fratello
che sta al posto del padre
o con la sorella che ti fa da madre.
I genitori?
I genitori sono soltanto figure,
come quelle geometriche,
che ti fanno sentire
tutta la solitudine di un senso di colpa
e tutta la stupidità di un piccolo idiota.
Come sarebbe facile chiudere il teorema dei tuoi conflitti edipici
con il salvifico “come volevasi dimostrare” del divino Pitagora.