
SALVATORE VALLONE
“LA COSA PARLA”
IL LINGUAGGIO DELL’INCONSCIO
dimensionesogno.com
“Le ca parle.”
“ L’Inconscio è strutturato come un Linguaggio.”
Jacques Lacan
SOLTANTO PAROLE
O libertà sei veramente “sì cara”
che lo sa soltanto chi per te vita rifiuta?
Oppure sei “sì cara”
perché alto è il tuo prezzo sul cadenzato mercato delle pulci
tra scampoli di sete orientali e luminarie di memoria antica,
tra cianfrusaglie curiose e fresche mani ignude
che stringono il collo di Catone,
il maledetto censore,
l’antigreco che ancora grida a folle incuranti:
“Cartago delenda est!”
“Cartago delenda est!”
“Cartago delenda est!”
Nel mentre borbotta tra sé e sé una vecchia,
mai stata donna,
mai stata moglie,
mai stata madre:
“il solito folle che annuncia la morte di Dio.”
Molle ed effeminato è il pensiero dionisiaco,
drastica e maschia è la mentalità di Orfeo.
Cosa dire, allora, del pensiero pensante in atto,
dell’“autoctisi” inventata da un uomo tormentato dai raggi di un sole greco,
il fascista Giovanni Gentile da Castelvetrano?
Afferma sicuro il maresciallo dei carabinieri:
“trattasi di operazione creativa certamente invidiata dagli dei
in affermazione di un Pensiero forte.”
“Il Pensiero è debole qual piuma al vento”
va ancora gridando l’inascoltato Gianni Vattimo
tra una fabbrica italiana di automobili e un’artistica Mole
nella fredda città di Torino.
Sensuale e morbido é il pensiero rientrante,
quello che torna e ritorna come la pioggia nel pineto,
quello che illumina e riscalda i nostri volti silvani,
le nostre mani ignude,
i nostri vestimenti leggeri,
i nostri pensieri,
quello che ti dà la voglia di avvolgere con delicate carezze
il già visto e il già vissuto,
una voglia antica di frugare e rifrugare ad ampie mani
dentro il già detto e il già scritto.
Quale altra strada,
quale altro sentiero si apre alla solita cavallina storna,
che stancamente porta e riporta,
eterno replay,
colui che non ritorna,
quell’uomo inetto
che si nasconde tra le grigie pieghe di pigri testicoli.