I BAMBINI E LO SPAZIO E…ALTRO ANCORA

Salvatore,

dimmi se i miei bambini soffriranno a stare in casa per tanto tempo.

Francesca

Anche per loro vale il discorso della “claustrofilia”: convertire l’ansia e la paura per lo spazio chiuso nell’amore per la casa e per la famiglia. Per i bambini la casa di per se stessa è protettiva e rappresenta simbolicamente la loro interiorità e intimità. La casa è il luogo dell’esercizio degli affetti e della protezione dalle minacce esterne. I bambini hanno confidenza con il simbolismo e usano la fantasia perché è la loro modalità prevalente di pensare e la loro fortuna. La claustrofobia è un problema dell’adulto, quindi non bisogna avere nessuna paura che il bambino si possa ammalare di questo disturbo nevrotico anche perché è necessaria la maturazione della sensibilità alla colpa per la manifestazione della claustrofobia e delle crisi di panico. Per i bambini la casa sarà paradossalmente l’occasione di libertà dai doveri sociali e prevarrà la gioia di essere al sicuro e protetti, nonché di avere a portata di mano tutto il bene dei genitori e della famiglia. I fratelli possono essere motivo di agitazione per l’insorgere del “sentimento della rivalità fraterna” e allora bisognerà dirimere le controversie che sorgeranno tra di loro riportandoli realisticamente alle problematiche di fatto e non alle stupidaggini delle preferenze affettive di mamma e papà. In questo periodo bisognerà spiegare bene la situazione sanitaria senza terrorizzarli con il pericolo della morte e preferendo parlare di bronchite e di febbre, di quelle malattie che il bambino ha vissuto e di cui si è fatto una rappresentazione mentale. Non creare angosce di morte e non ridestare il fantasma depressivo di abbandono e di perdita. Bisogna evitare al massimo i doveri e le punizioni. Bisogna rassicurarli sulla paura dell’eventuale morte della mamma e del papà con l’ottimismo necessario, con l’ironia e con la rassicurazione che i genitori saranno responsabili quando escono di casa per andare a comprare il cibo. Lasciate liberi ai bambini i processi della fantasia e del pensiero creativo. La visione dei programmi televisivi e i videogiochi saranno tollerati sempre in base alle norme del buonsenso. E’ consigliabile la tolleranza rispetto alla predica del senso del dovere e alle imposizioni autoritarie. Questa forzata permanenza sarà l’occasione per il bambino di maturare passioni, di allargare le inclinazioni e le naturali disposizioni alle varie attività. I genitori devono fare di necessità virtù e devono adattare l’educazione dei figli alla contingenza della restrizione fisica ma non psichica.

Cara Francesca, ho allargato il discorso sul tema proposto e in sintesi ho dato altre indicazione psicologiche ai genitori per una buona convivenza e una giusta prognosi. Ritornerò su questi temi in maniera puntuale cammin facendo.

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