
VIVERE
NON SOPRAVVIVERE
Egregi marinai,
il “blog dei sogni” si cala nella Realtà in atto e viene in soccorso di chi vorrà usare il suo supporto psicologico per navigare al meglio nel mare tempestoso che ci agita.
Viviamo un momento storico e culturale impensabile e destabilizzante e siamo chiamati a reagire con la riflessione dopo la naturale reazione emotiva di fronte alla minaccia clinica del “coronavirus”.
Bisogna elaborare l’emozione e filtrarla con la Ragione, è necessario “razionalizzare” il materiale psichico profondo che si è mosso in ognuno di noi nell’impatto con la possibilità di infettarsi e di morire.
E’ proprio un “fantasma di morte”, individuale e collettivo, quello che sottende alle nostre reazioni di fronte alla tragica possibilità. E’ come se all’improvviso si sia prospettata nella nostra panoramica mentale la possibilità di morire.
Il “fantasma” è una rappresentazione mentale primaria che tutti abbiamo elaborato nei primi anni di vita e prima di formulare nella successiva evoluzione mentale il “concetto” della morte. Ebbene questa rappresentazione emotiva, il “fantasma”, deve essere razionalizzata e assorbita dalla consapevolezza dell’Io per affrontare al meglio la dura realtà senza acerbe sofferenze.
Non basta. Al “fantasma” individuale si affianca il “fantasma” collettivo della morte, la rappresentazione sempre emotiva elaborata dalla cultura di massa. Anche in questo caso bisognerà ricondurre il “fantasma” alla Ragione e acquisire la consapevolezza delle modalità in cui viene trasmesso il doloroso tema della morte da parte delle istituzioni e dei sistemi di comunicazione.
Riepilogando: allo schema psichico individuale della morte si associa lo schema culturale della morte, l’insieme delle caratteristiche, schemi e segni, con cui viene propagata la rappresentazione della morte.
Se restiamo ancorati al “fantasma di morte” individuale, destato dall’evenienza “coronavirus”, matureremo una “tanatofobia” e vivremo le angosce collegate a questo nucleo primario della nostra formazione psichica. E’ necessario, quindi, evolvere benignamente la “tanatofobia” nella “tanatologia”, un discorso razionale sul fenomeno psicofisico della morte, una poderosa presa di coscienza del significato di quel materiale psichico che il virus ha destato in tutti noi.
Lo stesso processo di “razionalizzazione” si metterà in atto sul “fantasma” collettivo di morte attraverso il passaggio dalla rappresentazione emotiva della morte alla rappresentazione concettuale veicolata dalla gente. Anche in questo caso sarà necessaria la “tanatologia” di massa, una rappresentazione culturale razionale e condivisa.
E’ tempo di usare più che mai la Ragione individuale e collettiva.
E’ tempo di continuare a vivere e non di sopravvivere in attesa degli eventi.
E’ tempo di abbandonare l’onnipotenza o il fatalismo e di sostenersi con le capacità razionali al fine di reagire in maniera costruttiva al contesto storico in atto e che quotidianamente assorbe gran parte delle nostre energie.
“Dimensionesogno.com” si mette a disposizione di chi vuole porre domande e quesiti.
“Dimensionesogno.com” interagisce con la gente, come da sua vocazione popolare, in maniera chiara e assolutamente gratuita e secondo l’ottica del servizio sociale.
Di giorno in giorno verrà postato il materiale pervenuto ed elaborato sotto il significativo titolo “caminamu”, “camminiamo”.
Al fianco della Virologia è giusto che la Psicologia assuma la funzione di aiutare coloro che soffrono per una mancata “razionalizzazione” del materiale psichico scatenato dall’evento infettivo.
La mail è psicosoma_vallone@libero.it
Potete warzappare la richiesta, la riflessione, la questione al numero 349 5201079
La divulgazione del servizio è auspicabile e secondo la sensibilità dei tanti marinai che hanno già navigato e navigano ancora nel “blog dei sogni”.
Pieve di Soligo (TV), “zona rossa”, giorno 9 del mese di marzo dell’anno 2020
Salvatore Vallone