
San Biagio di Callalta, 19 gennaio 200…
Mio amato nana vai,
forse non ci crederai, ma chi ti scrive è il tuo piccolo nipote Pervez.
Questa è la prima lettera della mia vita e sono contento che la spedisco al mio povero nana vai che sta tanto male perché è preoccupato per me e per ma.
Dopo avere ricevuto la tua lettera ho pianto e ogni volta che la leggo mi cadono le lacrime dagli occhi senza riuscire a comandarle.
Certo io piango perché tu sei triste e soffri, ma io non posso aiutarti perché sono lontano e piccolo e perché tu non vieni mai a trovarmi in Italia.
E allora io ti faccio compagnia e piango tanto dopo che leggo la tua lettera.
Caro nana vai, io mi ricordo che quando ero piccolo in Bangladesh tu eri alto e magro e non sorridevi mai e non giocavi con me, ma ogni tanto mi guardavi e mi dicevi qualcosa che non capivo e poi mi prendevi per mano e mi portavi nella piazza del paese dove c’era tanta gente e mi compravi i pida che erano tanto buoni e in Italia non si trovano ma in compenso ci sono i popcorn.
Io non capivo se eri buono o cattivo perché mi compravi i pida ma non mi sorridevi mai.
Spero che in questo tempo che non ci siamo visti, tu sia ingrassato un po’, perché quando ti spogliavi si vedevano le ossa del petto e io pensavo che tu fossi cattivo.
Ma allora ero un bambino ingenuo e non capivo che tu mi volevi bene e poi la ma mi ha detto che questo è il tuo carattere.
Non preoccuparti per me, perché il tuo carattere mi va bene e non devi cambiare perché altrimenti non saresti il mio vero nana vai, quello magro e con il viso sempre arrabbiato.
Non preoccuparti che io e ma stiamo bene e abitiamo nella casa della moglie del direttore e loro sono persone molto gentili e buone con noi.
Ogni tanto il mio baba viene a prendermi e parla con me fuori della casa e mi dice che vuole tornare con ma e che mi vuole bene e che devo dire a ma di accettare le sue scuse e che non farà mai più quello che di male ci ha fatto.
Ma intanto ma non vuole che io vada con lui e che lui mi dica queste cose perché lei ha tanta paura che mi porti via e non vuole ritornare a vivere nella casa dove abitavamo.
Io sono dispiaciuto perché ba non vive con noi, ma sono anche tranquillo adesso e finalmente di notte dormo senza svegliarmi e non grido più quando mi sveglio, insomma non ho più gli incubi.
Forse avevo tanta paura di ba e adesso che lui non c’è la malattia del sonno è guarita senza andare dal dottore come mi diceva ma.
Io vado a scuola e sono molto bravo in tutte le materie, ma il professore d’italiano dice che ancora devo migliorare.
Con ma parlo la nostra lingua e studio ogni giorno il Corano e l’arabo come faceva ma quand’era piccola nella tua casa e ogni mattina andava nella Moschea dal molovì.
Ma mi parla sempre di te e ogni volta immancabilmente le spuntano le lacrime e non le vanno più via e io glielo dico e lei risponde che non è vero o che non se ne accorge, ma io lo vedo e penso che ma ti vuole tanto bene, ma veramente tanto e forse quasi troppo, e allora soffre perché tu sei lontano.
E allora, caro mio nana vai, cosa aspetti ?
Prendi l’aereo e vieni da noi in Italia a difenderci e vedrai che diventerai sicuramente grasso e le ossa del petto non si vedranno più e diventerai anche più contento perché saremo insieme e ricordati di portare la mia nana vai e così siamo al completo e possiamo essere tutti contenti.
Io voglio studiare per fare l’ingegnere che costruisce i ponti e le dighe e il professore ha detto che posso andare avanti e che in matematica sono più bravo dei miei compagni.
Ma lavora e non ha molto tempo per scriverti perché parte al mattino e torna la sera ed è stanca, ma prega lo stesso, cucina, pulisce la biancheria e la casa del direttore e non si diverte mai perché non ha tempo e, quando ha tempo, si riposa sul letto e si addormenta subito e ogni tanto fa rumore mentre respira.
Ba Joshim tenta di parlarle, ma lei non lo vuole neanche vedere e una volta che ba ha battuto forte alla porta, lei ha chiamato la polizia e ba è scappato e da allora ba non viene più perché ha preso tanta paura quando ha visto la macchina dei carabinieri.
Ogni tanto viene a trovarci Razia e suo figlio Massud, ma dopo un po’ ma vuole stare da sola e dice che è stanca, ma io ho capito che ma non si fida di nessuno di quelli del suo paese perché ha paura che poi dicono tutto a ba o che parlano male di lei.
Io non capisco bene cosa è giusto fare e se ma ha sbagliato come dice ba, ma io sono sicuro che ma ha fatto bene e si comporterà sempre bene nella sua vita perché è una donna molto forte e sa difendersi, per cui io sono tranquillo con lei e ho deciso che vivrò sempre con lei.
E allora, caro e povero nana vai, non essere stupido e vieni a trovarci in Italia e così starai bene anche tu insieme a noi e mangerai tanti spaghetti e così le ossa del tuo petto si nasconderanno dentro la carne.
Dimenticavo di dirti che gioco a rugby con la squadra del mio paese e sono tanto bravo che la domenica mi vengono a prendere a casa con la macchina e questo vuol dire che io sono molto bravo e che non possono fare a meno di me per vincere la partita e questo mi fa piacere perché vuol dire che sono buono e gli altri mi vogliono bene.
Ogni tanto però mi può capitare di incontrare qualche imbecille del partito della Lega che mi dice che io sono un mezzo negro e che non sono né negro e né bianco, ma io cerco di non ascoltarlo e sfogo la mia rabbia giocando a rugby e per questo sono molto bravo perché sono molto arrabbiato, ma sono sicuro che fra qualche anno e quando sarò grande e grosso nessuno mi dirà niente o mi dirà cose buone e mi farà soltanto i complimenti.
Stai tranquillo per le macchine e per la strada perché io non ho paura e so andare anche in bicicletta sempre senza avere nessuna paura.
E poi di cosa devo avere paura se ma è con me e mi vuole tanto bene ?
Adesso ti lascio e mando tanti baci al mio nana vai che mi ha scritto e a cui io ho scritto la prima lettera della mia vita, a cui voglio tanto bene, ma tanto e poi ancora tanto bene anche se non lo vedo da tanto tempo.
Quando la nana vai mi scriverà, allora io risponderò a lei con una lunghissima lettera come ho fatto con te e allora devi dirle che mi scriva al più presto.
Pervez saluta e manda baci al suo triste e stupido nana vai, sicuro che lui dopo aver letto questa mia lettera diventerà contento e intelligente.
E’ giusto che tu sappia che questa lettera l’ho scritta con l’aiuto della ma, ma per te è buona lo stesso perché i sentimenti sono quelli miei e lei ha soltanto corretto la lingua perché la sto imparando e tra l’italiano e il bengalese a volte faccio tanta confusione e mi sembra di parlare una lingua bastarda che non esiste e che capisco soltanto io.
Comunque io sono contento così.
Se a te va bene e va ancora meglio, io sono contento e ancora più contento e sempre per te.
Caro nana vai, il tuo nipote Pervez ti saluta con tutto l’affetto del suo giovane cuore e come un asino testardo ricordati sempre di spingere bene la tua carretta.