IL BALLO TIROLESE

TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

“Mi trovavo in una gara di ballo paesano.
Le coppie rappresentavano i paesi europei.
Io ballavo per l’Italia.
Ballavo tirolese, facevo le mosse giuste, stavo per aria e non toccavo terra.
Il mio partner mi teneva sollevata.
Alla fine siamo stati tutti bravi e la concorrente della Francia mi ha detto bravà.”

Così ha sognato Natalina.

DECODIFICAZIONE – CONTENUTO LATENTE

CONSIDERAZIONI

E’ un sogno lineare e consequenziale nella sua narrazione, un prodotto psichico che non va contro la legge di gravità ed è reso possibile dai muscoli poderosi del “partner” di Natalina.
Trattasi di un sogno filo-europeo e a tendenza cosmopolitica che è stato elaborato secondo i principi del rispetto e della cortesia.
Il sogno di Natalina è un inno all’eleganza dei modi e alla delicatezza degli atti, un elogio della bellezza del corpo e della spontaneità della mente.
Elabora nelle giuste dosi il processo psichico di difesa dall’angoscia della “sublimazione della libido” e non manifesta conflitti acuti.
A livello psichico è un sogno di norma e di routine nonostante la stranezza della postura della ballerina e, pur tuttavia, segnala un dato psichico nel suo simbolismo con il ricorso anche al folklore.
Non resta che procedere nella decodificazione.

SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA

“Mi trovavo in una gara di ballo paesano.”

Natalina esordisce in un paesino, una roba di casa nostra e secondo una politica del piede di casa, si presenta in un contesto sociale ristretto e protetto da un clima di conoscenza e di riconoscimento, manifesta un “paesano” modo di volersi bene. Eppure Natalina sente il bisogno di gareggiare, di competere con le persone del suo “habitat” culturale.
Più che una “gara di ballo” è una competizione di movenze psicofisiche, di eleganza negli atti e nei modi, di “savoir faire” secondo le norme sociali in auge. Natalina è in competizione con le donne del suo “entourage” in riguardo a finezza e delicatezza femminili: “arbiter elegantiarum”.
La “gara” condensa simbolicamente il processo psichico di difesa dall’angoscia della “sublimazione della libido”. Natalina nobilita a fini socialmente consentiti la sua energia vitale e la sua aggressività rendendole utili e gratificanti. Si tratta di “libido fallico-narcisistica” legata alla “posizione psichica” omonima.
Natalina non poteva esordire meglio di così.
Complimenti!

“Le coppie rappresentavano i paesi europei.”

Dal paesino di campagna Natalina trasvola in Europa, dalla gara paesana con il premio del maialino Natalina passa alla gara di ballo senza frontiere, una competizione civile ed estetica da bandiera a dodici stelle. Inoltre, Natalina presenta il suo ballerino, il suo uomo complice nell’impresa di investire energie per il primato estetico di un ballo. Natalina ha un uomo con cui condividere e a cui esibire le sue movenze femminili e i suoi atti di donna elegante: “le coppie”.
L’estensione ai “paesi europei” attesta di una “sublimazione” politica e sociale allargata e funzionale al senso di civiltà.
Natalina aspira a riconoscimenti allargati e non ristretti al paesello natio, ha bisogno di un ampio respiro e all’uopo allarga la sua visione del mondo con la tendenza alla bellezza e alla civiltà, alla delicatezza dei modi e all’eleganza degli atti.

“Io ballavo per l’Italia.”

In sogno Natalina s’identifica in una cultura e in un insieme di schemi di interpretare la realtà e di modi di vivere, la cultura italiana. E’ orgogliosa di essere il simbolo vivente e danzante del gruppo nazionale italiano. Ricordo che il concetto di “nazione” si differenza dal concetto di “popolo” perché include il concetto di “cultura”. Il “popolo” è indifferenziato nel suo essere la somma di individui, mentre la “nazione” è omogenea perché condivide e convive gli stessi valori.
Viva Giuseppe Mazzini e brava Natalina!

“Ballavo tirolese, facevo le mosse giuste, stavo per aria e non toccavo terra.”

Ma le cose si complicano. Il Tirolo è una regione ad alto tasso culturale e civile germanico e a basso tasso culturale e civile italiano. Natalina ha qualche conto sospeso con il popolo tedesco, ha acquisito schemi culturali germanici senza perdere l’orgoglio di essere italiana, ma di suo non ha smarrito la tendenza difensiva di “sublimare la libido”, di nobilitare le sue pulsioni, di rendere compatibile la sua aggressività con la convivenza.
Vediamo i simboli.
“Ballavo tirolese”: apprezzamento e identificazione negli schemi culturali germanici in riguardo all’espressione dei modi e all’eleganza degli atti, oltre che in onore al suo essere femminile e all’esibizione dello stesso.
“Facevo le mosse giuste”: eleganza e delicatezza, armonia e bellezza, senso estetico e relazione civile. Natalina esibisce il corpo in maniera socialmente accettabile e compatibile: fenomenologia psicofisica.
“Stavo per aria e non toccavo terra.”: processo psichico di difesa dall’angoscia della “sublimazione della libido”. Tutto nella norma assoluta, tutto nel giusto più lineare: Natalina mostra nel sociale il tratto psichico che la contraddistingue e il processo che maggiormente usa in difesa dall’angoscia di non essere accettata dal gruppo più o meno allargato, i paesani e gli europei.

“Il mio partner mi teneva sollevata.”

Natalina “proietta” nel suo uomo la tendenza a “sublimare la libido” e addirittura gli attribuisce la responsabilità dell’uso di questa modalità psichica di affrontare gli investimenti vitali in riguardo a se stessi e alle relazioni sociali. Questo è il senso del “mi teneva sollevata”.
Ripeto: niente di eccezionale, perché si tratta di un normale sviluppo degli investimenti e delle suggestioni relazionali. Natalina attribuisce alla coppia la “sublimazione” e il fascino di questa operazione psichica difensiva, finalizzata a vivere insieme agli altri e ad affermare i valori dell’eleganza e della bellezza: il “ballo”.

“Alla fine siamo stati tutti bravi e la concorrente della Francia mi ha detto bravà.”

“E vissero tutti felici e contenti”.
Si conclude in tal modo la favola sognata di Natalina: “tutti bravi”.
L’auto-gratificazione e il bisogno di riconoscimento secondo il vangelo
“fallico-narcisistico” di Natalina si condensano nel francese “bravà”.
Del resto, chi poteva essere competitiva con un’italiana in riguardo all’eleganza dei modi e alla raffinatezza del gusto?
Soltanto una donna francese, una cugina d’oltralpe, una persona prossima per cultura e “savoir faire”!
Le buone maniere hanno avuto il loro tributo coniugandosi con l’amor proprio. Natalina si è ben servita un piatto squisito di “libido” sublimata per vivere bene se stessa insieme agli altri, per cui merita un ulteriore “bravà”.

PSICODINAMICA

Il sogno di Natalina sviluppa la psicodinamica della “sublimazione della libido” in ambito culturale e sociale secondo le linee guida di una buona valutazione di sé, di un altrettanto buono coinvolgimento nella coppia e di un congruo affidamento al suo uomo in piena autonomia e senza rasentare la dipendenza.

ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE

Il sogno di Natalina presenta l’azione delle seguenti istanze psichiche:
l’Es pulsionale in “Ballavo tirolese, facevo le mosse giuste, stavo per aria e non toccavo terra.”,
l’Io consapevole e razionale in “mi trovavo” e in “io ballavo” e in “Alla fine siamo stati tutti bravi”.
Il Super-Io censurante e limitante non si evidenzia.
La “posizione psichica fallico-narcisistica” è presente in maniera naturale e discreta sotto forma di un buon amor proprio in “bravà”.
La “posizione psichica genitale” si evince in “il mio partner”.

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

Il sogno di Natalina si serve dei seguenti meccanismi e processi psichici di difesa dall’angoscia:
la “condensazione” in “ballo” e in “ballavo” e in “mosse”,
lo “spostamento” in “stavo per aria” e in “non toccavo terra”,
la “figurabilità” in “Il mio partner mi teneva sollevata”,
la “proiezione” in “Il mio partner mi teneva sollevata.”
Il processo psichico di difesa dall’angoscia della “sublimazione della libido” domina il sogno di Natalina in maniera equilibrata e necessaria soprattutto quando tratta delle relazioni sociali. Vedi “gara” e “paesi europei” e “stavo per aria e non toccavo terra” e “sollevata”.
Il “processo psichico di difesa dall’angoscia della “regressione” è presente nei termini impliciti nella funzione onirica: la “regressione topica” e la “regressione formale”, la prima con le allucinazione, la seconda con i modi di espressione primari: il concreto al posto dell’astratto, l’agire al posto del pensare.

ORGANIZZAZIONE PSICHICA REATTIVA

Il sogno di Natalina evidenzia un deciso tratto psichico “fallico-narcisistico” all’interno di una “organizzazione psichica reattiva” chiaramente intenzionata al “genitale”: vedi l’affidamento all’uomo che la “teneva sollevata.”

FIGURE RETORICHE

Il sogno di Natalina è prosaico e usa le seguenti figure retoriche:
la “metafora” o relazione di somiglianza in “gara” e in “ballo”,
la “metonimia” o relazione logica in “stavo per aria e non toccavo terra”.

DIAGNOSI

La diagnosi dice di una “sublimazione della libido” nella sensibilità estetica e nell’armonia psicofisica in bella mostra con il coinvolgimento sociale.

PROGNOSI

La prognosi impone a Natalina di persistere in questa dimensione gratificante dell’amor proprio e della sensibilità estetica, oltre che al coinvolgimento affettivo con il suo uomo e con la realtà sociale che la circonda. Natalina deve saper entrare e uscire dalle dimensioni della dipendenza e dell’autonomia.

RISCHIO PSICOPATOLOGICO
Il rischio psicopatologico si attesta in un uso eccessivo della “sublimazione della libido”. Bisogna che in ambito privato la modalità, che va bene nel pubblico, non sia sempre usata. Attenzione alla dipendenza dal ballerino o dall’uomo con cui nel quotidiano Natalina si accompagna.
GRADO DI PUREZZA ONIRICA
In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Natalina è “3” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.
Il simbolismo si distribuisce con il realismo narrativo e discorsivo. Nel sogno non traspare quell’intensità emotiva che, pur tuttavia, è implicita nelle scene del ballo.
GRADO DI ATTENDIBILITA’ E DI FALLACIA

Per sondare la soggettività o l’oggettività, l’approssimazione o la verosimiglianza della decodificazione del sogno di Natalina, per valutare se l’interpretazione risente di forzature, stabilisco la prossimità all’oggettività scientifica o alla soggettività mistificatoria in una scala che va da “uno” a “cinque”, in cui 1 equivale all’oggettività auspicata e 5 denuncia una forzatura interpretativa verosimile. Tale valutazione è resa possibile dalla presenza di simboli chiari e forti e di psicodinamiche affermate ed esaurienti.
La decodificazione del sogno di Natalina, alla luce di quanto suddetto, ha un grado di attendibilità e di fallacia “3”.
QUALITA’ ONIRICA

Il sogno di Natalina può essere definito leggero ed etereo, decisamente sensoriale, tecnicamente “cenestetico”.

REM – NONREM

Il sogno di Natalina si è svolto nella fase terza del sonno REM alla luce del simbolismo e delle implicite emozioni.
Ricordo che nelle fasi REM il sonno è turbolento, mentre nelle fasi NONREM il sonno è profondo e catatonico ossia presenta una caduta del tono muscolare, senza movimenti e spasmi, senza agitazione psicomotoria. La memoria è presente nelle fasi agitate rispetto alle fasi di caduta muscolare e di sonno profondo dove è notevolmente ridotta e quasi assente.
RESTO DIURNO

Il “resto diurno” del “resto notturno”, la causa scatenante del sogno di Natalina si attesta in una sensazione avvertita nel giorno precedente o prima di addormentarsi.
Ricordo che la definizione del sogno di “resto notturno” si spiega con il fatto che del sogno in se stesso restano poche tracce e pochi ricordi, materiale che da svegli si tenta di combinare e acconciare in maniera logica e consequenziale. Del vero e dell’intero sogno resta ben poco, per cui si può anche parlare a volte di un “sogno a occhi aperti” o di una “fantasticheria”. Specialmente i sogni della prima fase REM sono destinati al dimenticatoio a causa della profondità del primo sonno e delle sue turbolenze. In ogni caso, “a occhi aperti o “a occhi chiusi” il sogno è passibile d’interpretazione.

FATTORE ALLUCINATORIO

I sensi dichiaratamente allucinati sono i seguenti:
la “vista” nella prevalenza del sogno, il “tatto” in “mi teneva sollevata”, “l’udito” in “mi ha detto bravà”.
L’insieme cospiratorio dei sensi si riscontra in “ballavo” e in “stavo per aria”.

DOMANDE & RISPOSTE

Il lettore anonimo ha posto le seguenti domande dopo avere attentamente letto l’interpretazione del sogno di Natalina.

Domanda
Un sogno semplice e lineare?

Risposta
La psicodinamica in atto non presenta grandi conflitti e traumi di spessore. I sogni che vincono la forza di gravità attestano benessere psicofisico. Del resto, anche l’uso del processo della “sublimazione della libido” è negli argini di una buona normalità, senza difetto e senza eccesso. Si tratta di una contingenza della vita psichica e della vita di coppia.

Domanda
Cosa comporta la “sublimazione” nella coppia?

Risposta
Il “processo psichico della sublimazione della libido” è patologico quando si usa in maniera ricorrente o costante o quasi esclusiva, come, ad esempio, nel caso della castità religiosa o coatta. Per il resto la “sublimazione” è un signor processo che consente la vita sociale e civile: si perde in “Natura”, ma si acquista in “Cultura”, si riducono gli istinti ferini e si convive in maggiore sicurezza. In coppia avviene che la “sublimazione” riduca la vitalità sessuale, ma non sempre è segnale di crisi e di stallo, quindi non si tratta di patologia della coppia. La “sublimazione” dosa e arricchisce la vita di coppia. Quando la sessualità viene sublimata in abbondanza, c’è crisi di un membro della coppia e responsabilità dell’altro. Quando è del tutto sublimata, non c’è più coppia.

Domanda
Quindi Natalina non è in crisi con il suo uomo.

Risposta
Non solo non è in crisi, ma c’è una complicità con il partner che si attesta nelle movenze della delicatezza e dell’armonia psichiche: simbologia del “ballo”.

Domanda
Ha detto che è un buon segno sognare di essere leggeri e di non poggiare i piedi a terra. Spieghi meglio.

Risposta
Bisogna avere i piedi piantati per terra, nella realtà e nel principio corrispondente, ma in certe situazioni è giusto e benefico aleggiare. Si tratta di buone sensazioni corporee e di assenza di pesi psichici.

Domanda
Quale problema ha Natalina e da cosa si deve guardare?

Risposta
Si deve guardare dall’uso eccessivo della “sublimazione della libido”, deve poggiare bene i piedi a terra senza essere sostenuta dal suo uomo, deve ben razionalizzare la tendenza alla dipendenza. Per il resto va tutto bene. Il sogno presenta la sua sensibilità estetica e sociale. Altro non si evince.

Domanda
Usa spesso il termine “normalità”. Può definirla?

Risposta
Il concetto di “normalità” in Psicoanalisi non esiste dal momento che i conflitti psichici sono inquadrati in maniera topica, dinamica ed economica e si spiegano e giustificano. La “normalità” si può attestare nell’uso equilibrato e armonico dei meccanismi e dei processi psichici di difesa dall’angoscia. Questi ultimi sono operazioni di protezione messe in atto dall’Io per garantire la sicurezza contro le emergenze proibite e pericolose che vengono dal Super-Io e dall’Es. A livello psicosociale la “normalità” si manifesta quando la persona non è di danno a se stessa e agli altri. Quest’ultimo criterio è molto importante, spesso determinante anche se non è esauriente. Il discorso scientifico è molto complesso e dipende notevolmente dall’evoluzione storica e culturale, nonché dalle varie metodologie e scuole di ricerca.

RIFLESSIONI METODOLOGICHE

Il sogno di Natalina merita di essere associato a un prodotto culturale particolarmente significativo, “La cura” di Franco Battiato, un testo lirico tradotto in musica che ha due attinenze con il sogno, l’amor proprio e la sublimazione.
La psicodinamica riguarda la cura di se stesso e non dell’altro. L’autore, infatti, proietta su “un essere speciale” l’accudimento amoroso di se stesso, un’operazione a metà tra il corposo amor proprio e il sano narcisismo. Il testo è di scuola neorealista e popolare, procede per nessi logici e per figure retoriche, trova la sua poesia nel “sentire buddista” e nelle filosofie orientali che inseriscono l’uomo nel cosmo. Il “panpsichismo” o “tutto animato” consente al testo di respirare verso l’alto e di non fermarsi esclusivamente alla materia.
Ecco i verbi che muovono il significato e le emozioni del testo.
“Ti proteggerò” esprime l’amor proprio in versione affettiva, fare da madre a se stesso.
“Ti solleverò” attesta di una leggera “sublimazione maieutica”, un nobile far nascere il “non nato di sé”, l’arte dell’ostetrica.
“Supererò” condensa un andare oltre, il procedere verso dimensioni psichiche sconosciute e negate in precedenza.
“Vagavo” contiene l’indistinto e l’indeterminato psichici, le condizioni per la “coscienza di sé” e la formulazione del desiderio e del bisogno.
“Ti porterò” esprime la “libido genitale”, il dono orientale di una dimensione psichica senza affanni.
“Percorreremo” dice dell’approfondimento del “senso di sé”, del proprio essere, del materiale psichico che si concretizza nella vita che si sta vivendo e da vivere.
“Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.”
Questa è la degna sintesi e la degna conclusione del viaggio verso la migliore “coscienza di sé”, quella che sa e risolve le angosce, le malinconie, le fobie, le paure, le ansie: il migliore “sapere di sé” possibile alle condizioni in atto.
Cosa pensa il compatriota Franco del sogno?
“Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.”
Il sogno è assimilato all’aquila e al mare, all’acutezza intellettiva e alla dimensione psichica profonda.
Il testo merita un approfondimento analitico, una decodificazione che mi riprometto di eseguire quanto prima.

LA CURA
di
Franco Battiato

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via,
dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie
perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.

 

 

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