“LA COLPA DI ESSERE LA DONNA DI SALVINI”

 

 

TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

“Entro in un lavasecco (mentre il mio compagno resta fuori ad aspettarmi) per portare dei panni a lavare.
La titolare sta facendo dei lavori di sartoria, le spiego di cosa ho bisogno e lei, poi, mi dice di aspettare perché mi vuole sistemare la frangia dei capelli come “va di moda ora”.
La lascio fare, ma sono preoccupata per il tempo che passa sapendo che fuori il mio compagno mi sta aspettando.
Succede non so bene cosa, ma scoppiano dei tumulti.
Scopro che la titolare del lavasecco è la fidanzata di Matteo Salvini….
Scappiamo.
Fuori è buio e ci nascondiamo all’interno di un furgone dove dietro ha degli scomparti grandi come casse da morto.
Riusciamo, tutte e due a nasconderci lì dentro.
Capiamo che stanno cercando proprio lei che avrebbe la colpa di essere la donna di Salvini.
Il furgone parte e noi riusciamo così a lasciare quella piazza pericolosa.
Arriviamo in un borgo ed entriamo in una vecchia casa dalle stanze piccole; esco da questa casa con la preoccupazione di non sapere come tornare a casa mia….

Questo è il sogno di Elisa.

 

DECODIFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE

 

CONSIDERAZIONI

 

Il sogno di Elisa elabora il tema della trasgressione e della colpa, presenta un uomo politico contemporaneo molto mediatico e per la precisione il leader della “Lega Nord” Matteo Salvini, sviluppa l’evangelo onirico di Elisa intriso di una ricerca conflittuale di parti di sé.

Interessante è la presenza dell’uomo politico per il semplice motivo che andrà decodificato e chiarito nella sua valenza simbolica.

Tutti usiamo i “processi primari”, se per fortuna non li abbiamo smarriti dietro l’incalzare della vita corrente, e, quindi, tutti possiamo formulare un vissuto personale su qualsiasi persona contemporanea e su qualsiasi tema attuale, al di là o a fianco dello schema culturale collettivo. Decisamente Matteo Salvini sortisce un giudizio popolare molto contrastato, perché nel suo essere innovativo ha evoluto il suo partito dal regionalismo separatista a una filosofia politica nazional populista. Il professor Miglio sussulta nella bara. Del resto, per lo zoccolo duro leghista Matteo Salvini è l’uomo politico che ha tradito i progetti e i valori originari e originali della Lega lombarda e veneta, di poi fuse nella Lega Nord. E’ anche vero che presso i militanti più elastici il leader ottiene un giudizio politico positivo. Si aggiunga che la Lega Nord contemporanea non è ideologicamente e politicamente diversa da altri partiti di “Destra”, ma Matteo Salvini resta un uomo esposto nel bene e nel male e mediaticamente gettonato per le sue realistiche e provocatorie sintesi, per cui consente alla gente di formulare una simbologia per quello che evoca e per l’idea politica che propone.

Il sogno dirà quale simbologia individuale e collettiva il leader politico della Lega Nord ha scatenato nella contrastata dimensione psichica di Elisa.

 

SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA

 

“Entro in un lavasecco (mentre il mio compagno resta fuori ad aspettarmi) per portare dei panni a lavare.”
“I panni sporchi si lavano in famiglia”: così recita un antico proverbio per testimoniare che le peggiori magagne vanno discusse e risolte in un ambito sociale protettivo e ristretto. A livello psicologico le magagne sono i sensi di colpa o le colpe reali. Elisa è in procinto di purificare, “lavare”, tecnicamente di “razionalizzare” e prendere coscienza, questi ingombri psichici e propone all’uopo la “lavasecco”. Tiene fuori da questo personale materiale psichico da purificare l’uomo a cui si accompagna, confermando la buona norma in base alla quale non tutto il nostro patrimonio psichico si può e si deve portare in coppia, ma soltanto e solamente quello che non è di danno all’equilibrio della coppia stessa. Pensieri osceni del nostro presente e fatti turbolenti del nostro passato si devono omettere, senza incorrere nella tremenda bugia, nel momento in cui sono di pregiudizio all’economia e alla psicodinamica della coppia. In ogni caso prendiamo atto della precisazione tra parentesi che ci dà Elisa “(mentre il mio compagno resta fuori ad aspettarmi)” e deduciamo che seguiranno nel sogno vissuti e fatti in cui l’uomo attuale non è coinvolto.

 

“La titolare sta facendo dei lavori di sartoria, le spiego di cosa ho bisogno e lei, poi, mi dice di aspettare perché mi vuole sistemare la frangia dei capelli come “va di moda ora”.
Colei che assolve i sensi di colpa e le colpe, i panni sporchi, è una donna, “La titolare”, una figura esperta e capace anche di proporre modi psichici di essere e di esistere nella relazione sociale e nel manifestarsi agli altri. Questa donna ha tutta l’aria di essere una figura materna, molto materna, una madre buona e provvidente, magari una nonna fascinosa. I “lavori di sartoria” attestano simbolicamente di modi e di atteggiamenti, di ruoli e di movenze, di fenomenologie sociali, di “come” ci esibiamo con il nostro prossimo. Questa donna “titolare” ha una forte duttilità psicologica, ma non possiede soltanto questa preziosa dote perché è anche una saggia filosofa, dal momento che sa sistemare i pensieri e le idee secondo i tempi moderni, “la frangia dei capelli come “va di moda ora”. Elisa ha tanto bisogno di questa figura polivalente e decisamente molto affascinante. Come “va di moda ora”: Elisa vuole essere al passo con i tempi. Questa figura può essere reale, ma è anche la “proiezione” dell’ideale femminile di Elisa, la parte di Elisa che si vuole bene.

 

“La lascio fare, ma sono preoccupata per il tempo che passa sapendo che fuori il mio compagno mi sta aspettando.”

 

E’ più importante un compagno che aspetta fuori o una maestra polivalente? Il “tempo” è un problema di Elisa, questo tempo che passa e lascia in attesa. Elisa sente forte il bisogno di ammodernarsi e di adeguarsi, ma vive con ansia il tempo che dedica a se stessa come se non fosse degna di tanta cura e attenzione. L’uomo di Elisa è importante, ma può attendere che la sua donna s’impreziosisca nei modi psichici e nei contenuti mentali. Degno di nota è il fatto che il compagno resta “fuori” dal travaglio tutto personale di Elisa, una sana estromissione.

 

“Succede non so bene cosa, ma scoppiano dei tumulti.” 

 

Si scatena il conflitto psichico e la nostra protagonista avverte indefiniti turbamenti dentro di lei e per necessità psichica li proietta nell’ambiente che la circonda. Il “tumulto” attesta simbolicamente di uno struggimento che ha una parte mentale e una parte pratica, la psicologa e la sarta, la filosofa e la parrucchiera, il tutto in una cornice sociale.

 

“Scopro che la titolare del lavasecco è la fidanzata di Matteo Salvini…”

 

A questo punto si pone l’arduo problema di decodificare il leader della Lega Nord, un partito separatista che si è evoluto in nazional populista. Come si diceva in precedenza, Matteo Salvini è una figura ricorrente nei “media”, un uomo a suo modo provocatore e popolano nelle idee, decisamente una persona che colpisce per i modi e per le parole. Elisa non fa eccezione, perché è attratta da questo personaggio discusso e trasgressivo nel bene e nel male. Il sogno sviluppa questa valenza dell’uomo politico, un uomo pericoloso.

 

“Scappiamo.
Fuori è buio e ci nascondiamo all’interno di un furgone dove dietro ha degli scomparti grandi come casse da morto.”

Elisa si è alleata con la sua maieutica psicologa e filosofa, oltre che donna coraggiosa e invidiabile in quanto fidanzata di Matteo Salvini. La fuga, “scappiamo”, è la soluzione a tanta scoperta: “scopro che…”. La luce della coscienza, “fuori è buio” viene a mancare a testimonianza del contesto fortemente emotivo che Elisa sta sviluppando in sogno. L’occultamento della verità e l’ambiente della trasgressione sono presentate nel “ci nascondiamo” e nel “furgone”, un simbolo sessuale drammatico dal momento che viene associato alle “casse da morto”, a una femminilità spenta dal senso di colpa. Elisa elabora un contesto seduttivo ed eccitante, ma pervaso dalla colpa di essere donna e soprattutto femmina.

 

“Riusciamo, tutte e due a nasconderci lì dentro.
Capiamo che stanno cercando proprio lei che avrebbe la colpa di essere la donna di Salvini.”

 

La titolare alleata e la complice Elisa operano una “rimozione” della colpa sessuale di stare con un uomo trasgressivo pubblico e non affidabile, un politico che deroga dalle norme costituite e addirittura un traditore, un politico che ha tradito i valori antichi, quanto meno un uomo non della tradizione. Il “Super-Io” di Elisa è severo e ligio, non tollera ciò che per altri versi desidera e cerca, la trasgressione, ma la vive come colpa e in riguardo specifico alla sessualità. Non dimentichiamo che le due donne alleate sono nascoste dentro un “furgone”, un simbolo della meccanica neurovegetativa sessuale. Elisa ha tanto desiderato “dentro” una diversità che non poteva permettersi “fuori” per la sua sensibilità alla colpa, per un maledetto “Super-Io” cresciuto a dismisura sotto le sferzate dell’ambiente sociale e dietro le inibizioni autoindotte.

 

“Il furgone parte e noi riusciamo così a lasciare quella piazza pericolosa.”

 

Le relazioni pericolose sono quelle ambivalenti, quelle che sessualmente incutono attrazione e paura, quelle che suscitano le pulsioni e le resistenze personali e culturali, La “piazza” è simbolo delle relazioni sociali e dello scambio affaristico, il luogo classico delle truffe e delle comunicazioni  diverse. “Lasciare quella piazza pericolosa” significa relegarsi nel perbenismo e nell’isolamento, vuol dire non coinvolgersi nel nuovo e nel diverso. Il pericolo rappresenta simbolicamente l’orgasmo della conoscenza e del “sapere di sé”, al di là delle norme familiari e sociali costituite e trasmesse. Il pericolo condensa il fascino del sapere innovativo.

 

“Arriviamo in un borgo ed entriamo in una vecchia casa dalle stanze piccole;”

 

Dalla piazza al “borgo”, dall’eccitazione alla tradizione, dalla novità alla monotonia rassicurante, dall’apertura all’angustia: questo è il “ritorno al passato” di Elisa dopo la trasgressione di essere “la donna di Salvini”. Le “stanze” sono il simbolo delle varie componenti della “casa” psichica, l’organizzazione reattiva, la personalità, la formazione, la struttura di Elisa. Questa casa è vecchia e ha le “stanze piccole”. Elisa è tornata alle sue dimensioni dopo essersi allargata oltremodo secondo i suoi desideri e le sue pulsioni. E’ tornata a essere tutta “casa e chiesa” e, di certo, non “casa del popolo” e tanto meno “casino”. Elisa visita per opposizione il progetto desiderato che non è riuscita a realizzare e, adesso, è smarrita, si è smarrita dentro se stessa nel suo passato.

 

“esco da questa casa con la preoccupazione di non sapere come tornare a casa mia….”

 

Elisa ha paura del nuovo e desidera il ritorno al vecchio rassicurante, ma è preoccupata di aver tanto trasgredito e di non riuscire a tornare nella sua normalità, “tornare a casa mia”. La sua casa, “casa mia”, è il suo vecchio modo di essere e di esistere, la sua struttura psico-esistenziale costituita e codificata.

 

PSICODINAMICA

 

Il sogno di Elisa sviluppa la psicodinamica conflittuale delle due immagini di sé, una ideale e l’altra reale. La “titolare” è la “proiezione” della protagonista e Salvini è il tipo di uomo che Elisa ha desiderato: immagini ideali di donna e di uomo. Inoltre, è presente il conflitto tra la norma e la trasgressione, tra le pulsioni sessuali dell‘istanza “Es” e la censura morale del “Super-Io”, tra il lecito e il vietato, tra il permesso e l’illegale. In tale travaglio la funzione di mediazione dell’istanza “Io” entra in difficoltà e il conflitto si risolve nella quiete protettiva del “ritorno alla norma” con l’abbandono delle ambizioni e dei desideri.

 

ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE

 

L’istanza “Io” si destreggia tra le pulsioni dell’istanza “Es” a trasgredire, a innovare, a diversificarsi, e la censura repressiva e sacrificale delle stesse a causa delle norme imposte dal “Super Io”. Le “posizioni” psichiche richiamate sono quelle “orale” e “genitale”. La prima per quanto riguarda la componente affettiva e la seconda per quanto riguarda la “libido” conflittuale.

 

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

 

I meccanismi psichici di difesa coinvolti sono la “proiezione” nella “titolare” e nel “tumulto” e in altro, la “condensazione” in “lavasecco” e in “casa” e in altro, lo “spostamento” in “capelli” e in “borgo” e in altro, la “drammatizzazione” in “casse da morto” e in “fuori è buio” e in “piazza pericolosa” e in altro, la “figurabilità” in “casse da morto”. E’ accennato il processo psichico della “regressione” in “tornare a casa mia”.

 

ORGANIZZAZIONE PSICHICA REATTIVA

 

Il sogno di Elisa evidenzia un tratto psichico isterico in un quadro generale di desiderio e paura, di pulsione e fobia. La “organizzazione psichica reattiva” tende alla “oralità”, bisogni e coinvolgimenti affettivi inappagati e tende alla “genitalità”, bisogno di donare e di donarsi.

 

FIGURE RETORICHE

 

Le figure retoriche richiamate dal sogno di Elisa sono la “metafora” ad esempio in “casse da morto”, la “metonimia” ad esempio in “piazza” e “borgo”, la “iperbole” ad esempio in “scappare”, la “enfasi” in “ci nascondiamo” e “fuori è buio”. Mi preme rilevare che il sogno di Elisa è ricco di simboli e di figure retoriche a riprova di una sua buona vena poetica.

 

DIAGNOSI

 

La diagnosi esige uno stato conflittuale, “psiconevrosi”, tra le pulsioni dell’istanza “Es” e le inibizioni del Super-Io”, tra l’universo desiderante e la censura morale. Questa è la classica “psiconevrosi istero-fobica”.

 

PROGNOSI

 

La prognosi impone a Elisa di ripristinare e rafforzare la funzionalità deliberativa e decisionale dell’istanza “Io”, di operare una giusta riflessione sull’inutilità delle censure morali e di coordinare l’irruenza delle pulsioni appagandole. Elisa deve godere dei diritti del suo corpo e della sua mente secondo le modalità di un “tutto unico” che le consente armonia psichica e gioia di vivere, autonomia e libertà.

 

RISCHIO PSICOPATOLOGICO

 

Il rischio psicopatologico si attesta nell’irrobustirsi della psiconevrosi istero-fobica e, di conseguenza, in una caduta della qualità delle emozioni e in un aggravamento dei conflitti personali e relazionali. Il sacrificio della “libido” porterebbe inevitabilmente a somatizzazioni: ciò che non si scarica per via diretta, trova innervazioni traslate.

 

GRADO DI PUREZZA ONIRICA

 

In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Elisa è “4” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.

 

RESTO DIURNO

 

Il “resto diurno” del “resto notturno”, la causa scatenante del sogno di Elisa si lega a una provocazione sensoriale, magari legata alla visione televisiva del leader politico in questione. E’ possibile anche che una semplice discussione abbia innescato il ritorno del passato.

 

QUALITA’ ONIRICA

 

La qualità del sogno di Elisa è drammatica, una drammaturgia che si snoda secondo le linee compatibili della farsa e dell’enfasi.

 

RIFLESSIONI METODOLOGICHE

 

Il sogno di Elisa elabora la figura di un leader politico contemporaneo a riprova che a livello psicologico le notizie e le visioni, i pensieri e le immagini si ripercuotono e si riformulano secondo i nostri bisogni del momento. Quante volte da bambini, e non soltanto, ci siamo innamorati del cantante preferito o dell’attore amato o del calciatore famoso: il tutto è avvenuto per motivi e gusti personali, soprattutto per evocazione del rimosso. Infatti il sogno di Elisa si svolge su due piani, il presente e il passato, un presente ordinato e un passato turbolento, un uomo da tenere fuori dalla lavasecco e un Salvini da sballo pericoloso secondo i desideri pregressi e rimasti in cielo per colpa di un rigido “Super-Io”.

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