LE DUE FONTANE E LE DUE ANIME

TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

“Sono nel giardino di mia nonna.

Ci sono due fontane molto basse dalle quali esce dell’acqua ferruginosa.

Davanti alla fontana sto eseguendo un rito e per due volte la mia anima si sdoppia dal corpo, la prima più breve, la seconda più intensa.

La sensazione “spirituale” è molto forte.

Improvvisamente l’acqua non esce più dalle fontane e inizia la guerra.

Il cielo è buio e c’è confusione di uomini in divisa, persone e veicoli.

Mi passano vicino due macchine.

Entro in un grande palazzo e mi ritrovo assieme a gente che conosco e che entrano in un ascensore assieme a degli uomini in divisa.

Io e un’altra ragazza non entriamo perché percepiamo un pericolo e di nascosto scendiamo le scale.

Ci ritroviamo in un grande atrio dove si sta svolgendo una riunione di yogi.

Ci aggreghiamo al gruppo che discute di filosofia.

Viene detta con solennità una frase che contiene la parola “Dio” e viene fatto un disegno.

Ecco che la guerra finisce in concomitanza con la ricomparsa dell’acqua dalle fontane.”

Questo sogno è di Angela.

 

DECODIFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE

 

CONSIDERAZIONI

 

Il sogno di Angela ha una sostanza metafisica: l’anima e Dio. E’ prossimo alla filosofia e allo yoga, ai filosofi e agli yogi, alla magia e allo spiritualismo, all’Occidente e all’Oriente.

Anche lo pseudonimo, Angela, non è scelto a caso dalla protagonista: un “lapsus mentis” che attesta del contenuto nobile e alto del sogno, una trasfigurazione della materia e della materialità nella spiritualità.

Tratta di fontane e di acqua, di anime scisse dai corpi, di uomini in divisa e di guerra, di cielo e di buio, di ascensore e di atrio, di Dio “parola” e di Dio “disegno”.

L’”Io narrante” di Angela ha formulato il sogno in termini comprensibili, anche se nel suo complesso il prodotto psichico è surreale.

L’”Io onirico” si è veramente divertito nel combinare, nel condensare, nello spostare le pedine dell’affascinante gioco.

Ma cosa contiene questo irto sogno di Angela?

Bisogna procedere con assoluta calma per evincere una serie di “significanti”  completamente opposti al “significato”: dalle stelle alle stalle, dallo spirito alla materia, dall’alto al basso.

 

SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA

 

“Sono nel giardino di mia nonna.”

 

Angela si relaziona con la madre e sposta nella “nonna” la problematica conflittuale per continuare a dormire senza che scatti l’incubo e il risveglio. Il “giardino” rappresenta la realtà psichica in atto, una situazione gradevole fatta di vitalità e di vivacità.

 

“Ci sono due fontane molto basse dalle quali esce dell’acqua ferruginosa.”

 

Le “fontane” sono il simbolo della femminilità e della maternità, dell’origine della vita, della madre e della figlia, “due” inserite nel “giardino”. L’essere “basse” condensa un legame con la concreta materia. “L’acqua ferruginosa” introduce il trauma: l’acqua non è limpida, ma rossastra. Presenta tracce d’imperfezione, di precarietà, di malattia. Angela rievoca un trauma e un senso di colpa in riguardo al suo essere femmina e femminile.

 

“Davanti alla fontana sto eseguendo un rito e per due volte la mia anima si sdoppia dal corpo, la prima più breve, la seconda più intensa.”

 

Il “rito” esorcizza un divieto e assolve una colpa, è “catarsi” dell’infrazione e della deroga alle norme costituite. Il “rito” ripara un’ossessione che rievoca il fatto traumatico, annulla la carica d’angoscia e la converte in una forma accettabile. L’”anima” condensa la “parte femminile” della psiche di Angela, la femminilità intesa come astrazione dell’esser biologicamente femmina. Lo “sdoppiamento” o meglio la scissione dell’anima dal corpo equivale a una rottura dell’unità dello “psicosoma” di Angela, la femminilità da una parte e il corpo dall’altra parte. Angela si scinde perché non accetta la sua “parte femminile” materiale, per cui istruisce la modalità primaria del pensiero infantile, il meccanismo primitivo di difesa dall’angoscia che opera un processo di “splitting”, scissione, tra la “parte buona”  e la “parte cattiva” di ogni rudimentale conoscenza, il “fantasma” per l’appunto. Angela recupera da adulta questo processo mentale di spaccare in due, il numero magico in ”due volte si sdoppia”, come “due” erano le “fontane” e le “acque ferruginose”. Tra l’altro il numero “due” è il simbolo dell’universo psichico femminile, oltre che del numero pari e della definizione geometrica della linea retta. Angela ha rafforzato l’uso dello “splitting” nella sua evoluzione psichica. Due è anche il simbolo della coppia.

 

“La sensazione “spirituale” è molto forte.”

 

Ecco un orgasmo mistico!

Trattasi tecnicamente del meccanismo psichico di difesa della “formazione sostitutiva”, la conversione dell’orgasmo fisiologico in estasi mistica: la giusta difesa per non vivere la colpa in riguardo al corpo, alle sue funzioni, alle sue pulsioni e ai suoi bisogni.

Oltre allo “splitting” e alla “formazione sostitutiva”, si deve rilevare che il processo psichico di difesa dall’angoscia della “sublimazione” funziona molto bene in Angela e anche questo sin da giovane sotto gli stimoli dell’educazione formale e religiosa che ha ricevuto e ben assimilato. Angela deve commutare nobilmente la sua “libido” da materiale in spirituale. La psiche usa la “sublimazione” per giustificare l’angoscia del coinvolgimento sessuale nell’esercizio della “libido” e nelle sue accezioni specifiche di tipo “orale”, “anale”, “fallico narcisistica”  e “genitale”.

Angela esprime il suo conflitto nella psicodinamica d’identificazione al femminile nella figura materna e in questo travaglio è costretta a vivere le conseguenze del caso. La spiritualità affascina e seduce la protagonista. La “sensazione” alberga nel corpo e giustamente Angela virgoletta il contrasto oppositivo con la spiritualità a significare che il corpo è la base dei più alti pensieri e delle più nobili sensazioni dell’essere umano.

 

“Improvvisamente l’acqua non esce più dalle fontane e inizia la guerra.”

 

Questo è il conflitto psichico di cui dicevo prima. L’”identificazione” al femminile viene bloccata e con essa insorge il trauma della “scissione” tra corpo e mente, tra soma e psiche: “inizia la guerra”. L’identità al femminile è rimandata e l’autonomia psichica sarà il prossimo traguardo di Angela. Finché funziona la “sublimazione della libido” il quadro nella sua globalità può essere giudicato in equilibrio: una simmetria mancata, una equipollenza inconcepibile.

Viva lo spirito e le sue mirabili arti suggestive!

Evviva l’oppio dei popoli!

 

“Il cielo è buio e c’è confusione di uomini in divisa, persone e veicoli.”

 

La lucidità mentale e la vigilanza dell’Io entrano in crisi. Il “cielo buio” attesta della caduta dei desideri. Angela non desidera più e non ragiona abbastanza. La “confusione” equivale a una commistione di elementi psichici diversi per qualità e per posizione. Soprattutto, per quanto riguarda la relazione con l’universo maschile e con il ruolo del maschio, le relazioni con gli altri e con la sessualità, tutto è formale, militarizzato, difeso, ben strutturato. Anche la relazione con gli oggetti è compromessa. Angela è in piena crisi psichica ed esistenziale.

 

“Mi passano vicino due macchine.”

 

Trattasi delle esperienze affettive con rischio sessuale, “due macchine”, che Angela ha vissuto  durante la sua adolescenza. Ma lei non si è coinvolta, ha sublimato e ha continuato a sublimare. Non si lascia neanche sfiorare dalla vita che vive e che trascorre: “mi passano vicine”. Angela è in piena difesa da se stessa e dagli altri.

 

“Entro in un grande palazzo e mi ritrovo assieme a gente che conosco e che entrano in un ascensore assieme a degli uomini in divisa.”

 

Le relazioni sono tante e di poco spessore e tutte basate sulla “sublimazione della libido”, spirituali molto, materiali niente. Il mondo di Angela è formale nei ruoli, tutto bigotto e senza complicità seduttiva. Tutti in “ascensore”, un simbolo femminile e materno che di per sé va verso l’alto senza coinvolgimenti di corpi e di materie. Gli “uomini in divisa” condensano il cliché formale della concezione di Angela in riguardo all’universo maschile.

 

“Io e un’altra ragazza non entriamo perché percepiamo un pericolo e di nascosto scendiamo le scale.”

 

Meno male che Angela avverte il pericolo psichico, si astiene dal sublimare e s’identifica nella ragazza alleata per rafforzare le sue scelte di “materializzare”, di “scendere le scale”, di coinvolgersi, di far sesso, di concretizzare la vitalità, d’incarnare l’esistenza. Di nascosto Angela include l’infrazione alle norme bieche del codice familiare, contempla la deroga ai dettami sociali e alle ingiunzioni del suo “Super-Io”. Angela ammorbidisce l’istanza censoria e repressiva del “Super-Io” e tenta di affermarsi dal momento che sente l’innaturalità del suo difendersi dalla materia, dal suo corpo, dai suoi istinti, dalle sue pulsioni vitali, dagli altri e dai contatti di un certo tipo.

 

“Ci ritroviamo in un grande atrio dove si sta svolgendo una riunione di yogi.”

 

Ahi ahi ahi!

E’ proprio vero che il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

Tecnicamente si definisce “coazione a ripetere”: pulsione a usare i meccanismi conosciuti per non incorrere in angoscia al prezzo di non godere pienamente di se stessi.

Dalla padella alla brace, dal culto dello spirito Angela passa al culto del corpo, ma sempre in versione sublimata: yoga e yogi. La filosofia del vivente va benissimo, ma Angela ha bisogno di concretezza e di vivere di concretezza. Il suo tentativo di cambiare incorre nella “metafisica del basso” sotto forma di “sublimazione della materia”, un riconoscimento parziale del “vivente”. Lo Yoga lavora il corpo e lo riconosce sublimando. Meglio un muratore o un contadino rispetto a uno yogi.

Angela socializza sublimando ancora.

 

“Ci aggreghiamo al gruppo che discute di filosofia.”

 

Angela e l’amica hanno provato a disinibirsi, ma sono cadute nell’uso dello stesso meccanismo di difesa dall’angoscia e dal coinvolgimento sessuale, la “sublimazione”. La “filosofia” è amore per il sapere, un amore astratto almeno nella simbologia del sogno. Per altri versi la “filosofia” è la madre di tutte le scienze, ma in questo contesto psichico e onirico le cose stanno dalla parte del mancato coinvolgimento per paura della concretezza materiale e della vitalità sessuale.

 

“Viene detta con solennità una frase che contiene la parola “Dio” e viene fatto un disegno.”

 

La “metafisica della materia” è completa. Compare “Dio” e la sua visione del mondo: la castità, la sublimazione, la teologia e l’etica della religione cristiana. Dio è parola, Dio è Verbo. Ma la Parola e il Verbo si concretizzano in un progetto e addirittura nella creazione dell’universo e dell’uomo, oltre al fatto storico che Dio “si fece carne e abitò tra noi”, come recita l’introduzione del Vangelo di Giovanni. Dio è “disegno” e progetto e attesta di uno stile di vita in ubbidienza ai comandamenti, dettami etici che portano sempre in cielo dopo la vita nella materia. Angela sembrava in salvo, ma non è cosi. Si è costretta ad adattare la sua femminilità biopsichica all’etica religiosa.

 

“Ecco che la guerra finisce in concomitanza con la ricomparsa dell’acqua dalle fontane.” 

 

Angela ha risolto in questo modo la sua femminilità e la sua sessualità. Il conflitto è finito. Vai in pace e così sia!

Per fortuna esiste l’evoluzione. E questa non è una teoria della fede, ma della scienza, per cui Angela ha avuto le opportunità per superare le resistenze alla coscienza di sé, le difese alle angosce e al coinvolgimento, le inibizioni alle pulsioni erotiche e sessuali.

 

PSICODINAMICA

 

Il sogno di Angela, nome non scelto a caso, attesta dell’evoluzione conflittuale della “posizione edipica” in riferimento all’identificazione nella figura materna e all’assimilazione dell’identità psichica femminile. Il conflitto specifico si attesta nell’uso improvvido del processo psichico di difesa della “sublimazione della libido”, nonché nel sentire il corpo e i suoi bisogni e nel ragionare sullo spirito e i suoi orizzonti.

 

ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE

 

Nel sogno di Angela sono presenti le istanze dell’”Es”, dell’”Io” e del “Super-Io”. La prima, “Es”, si manifesta in tutte le parti fortemente suggestive, emotive e simboliche: “Il cielo è buio e c’è confusione di uomini in divisa, persone e veicoli.” “La sensazione “spirituale” è molto forte.” “Davanti alla fontana sto eseguendo un rito e per due volte la mia anima si sdoppia dal corpo, la prima più breve, la seconda più intensa.”

L’istanza “Io” è manifesta nell’accomodamento della trama onirica e nella formulazione giustificativa degli eventi: la “razionalizzazione” del sogno sognando. Esempio: “Sono nel giardino di mia nonna.” “Ci sono due fontane molto basse dalle quali esce dell’acqua ferruginosa.” E altro.

L’istanza “Super-Io” si presenta “Viene detta con solennità una frase che contiene la parola “Dio” e viene fatto un disegno.” “Io e un’altra ragazza non entriamo perché percepiamo un pericolo e di nascosto scendiamo le scale.”

La “posizione psichica edipica” è richiamata e rielaborata nella sua evoluzione.

 

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

 

Il sogno di Angela attesta del trionfo del processo della “sublimazione della libido” nel suo teatro psichico. La protagonista, inoltre, esorcizza l’angoscia attraverso il meccanismo dello “splitting”, dell’”annullamento”, della “formazione sostitutiva” e della “coazione a ripetere”. Il sogno è formulato secondo i seguenti meccanismi del “processo primario”: la “condensazione” in “giardino”, lo “spostamento” in “nonna”, il “simbolismo” in “anima”, la “drammatizzazione” in “Dio” e la “figurabilità” in “acqua ferruginosa”.

 

ORGANIZZAZIONE PSICHICA REATTIVA

 

Il sogno di Angela evidenzia un tratto ossessivo all’interno di una “organizzazione psichica reattiva” strutturata. La protagonista vuol cambiare, ma poi ripropone schemi equivalenti e non alternativi. Considera questi ultimi e li pensa come progetti di rinnovamento evolutivo.

 

FIGURE RETORICHE

 

Le figure retoriche coinvolte nel sogno di Angela sono la “metafora” o relazione di somiglianza in “nonna” e altro, la “metonimia” o relazione concettuale logica in “rito” e altro, la “iperbole” o esagerazione in “anima” e altro, la “enfasi” o forza espressiva in “Dio” e altro.

 

DIAGNOSI

 

La diagnosi evidenzia la difesa di Angela dalla materia e dalla materializzazione, dai diritti del corpo e dalle pulsioni sessuali, dal coinvolgimento relazionale ed erotico.

 

PROGNOSI

 

La prognosi impone ad Angela di aprirsi a se stessa e al mondo, di commutare la sua filosofia di vita da astratta a concreta, dall’Idealismo al Marxismo, di curare la mistica della materia se proprio ha bisogno di dare un “senso alto” alla sua esistenza e di elevarsi intellettualmente e religiosamente. Angela ha tanto da scoprire e da vivere di sé e del suo mondo. Basta commutare ottica e darci dentro nelle gioie del corpo, passando da un mondo incantato a una realtà laica ma non volgare.

 

RISCHIO PSICOPATOLOGICO

 

Il rischio psicopatologico si attesta in una caduta depressiva della “libido” nel momento in cui il processo di difesa della “sublimazione” non funziona in maniera adeguata.

 

GRADO DI PUREZZA ONIRICA

 

In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Angela  è “4” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.

 

RESTO DIURNO

 

Il “resto diurno” del “resto notturno”, la causa scatenante del sogno di Angela è una riflessione sullo stile di vita o un’esperienza conflittuale con se stessa e con il prossimo.

 

QUALITA’ ONIRICA

 

La qualità del sogno di Angela è autoreferenziale, surreale e altamente simbolica.

 

RIFLESSIONI METODOLOGICHE

 

Il sogno di Angela si può considerare una breve “enciclopedia della psicoanalisi” alla luce dei tanti processi e meccanismi psichici che richiama e coinvolge, alla luce dei tanti simboli e fantasmi che evoca. E’ un sogno molto ricco e propizio proprio perché tanto suggestivo e surreale. Angela si è trovata nel corso dell’esistenza a fare un bilancio sulla sua vita psichica, una riflessione non fine a se stessa ma intesa a operare un cambiamento evolutivo. Il sogno può arrivare prima del cambiamento dietro gli stimoli quotidiani o magari dopo per attestare come Angela era e come Angela è diventata. Consiglio a tutti di leggere questo sogno con assoluta calma e più volte per coglierne tutta l’intensità emotiva e gustarne l’atmosfera surreale. Il sogno di Angela è anche pieno di figure retoriche che trasfigurano la realtà psichica in fabulazione poetica. Ribadisco: il sogno di Angela è un saggio breve sulla formazione evolutiva, una serie di tappe della vita ricca di conflitti e di suggestioni. Angela può essere orgogliosa della sua poliedrica e polivalente funzione onirica.

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