LA MAGIA DELLA “CACCA” DI BRIGIDA

TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

“Sono in un capannone.

Chiudo le porte, mi accuccio e sull’entrata lascio cadere la mia cacca e penso che la stessa cosa ho già fatto da qualche altra parte.

Cerco un pezzo di carta per raccoglierla, ma non trovo niente e mi avvicino a un bancone bianco come il resto dell’ambiente.

Si presenta un bell’uomo alto e distinto della mia età, ma non ricordo cosa mi dice.

Penso che potrei parlare con lui nel capannone e che potremmo frequentarci.

Arriva un altro uomo, anche lui distinto.

Vado via, esco e la mia cacca non c’è più e fuori c’è il solleone.”

Questo è il sogno di Brigida.

 

DECODIFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE

 

CONSIDERAZIONI

 

La magia della cacca di Brigida si attesta nell’evento finale: prima c’è la cacca e alla fine la cacca non c’è più.

Un gioco di alto prestigio e di un valido prestidigitatore!

Il sogno non è estraneo a queste riparazioni delle disfunzioni psichiche. Il sogno è abile nella riparazione del trauma. Il sogno ha la funzione d’integrare le parti psichiche estromesse e di suggerire alla funzione “Io” i comportamenti adeguati. Il sogno di Brigida offre il “fantasma del maschio” nella sua “parte positiva e negativa”: la seconda merita di essere aggredita, ma la prima va coltivata e possibilmente vissuta.

In conclusione si può affermare che non tutti gli uomini meritano di essere aggrediti secondo il vangelo psichico di Brigida.

 

SIMBOLI ARCHETIPI FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA

 

“Sono in un capannone.”

 

Brigida si trova in un contesto sociale allargato, in relazione con i suoi simili e con la gente che frequenta la piazza. In ogni modo Brigida si pone, si confronta e comunica. Brigida si mette in gioco con gli altri. Il “capannone” ha una simbologia pragmatica, ma rappresenta la società in cui l’uomo si realizza a livello lavorativo. Il buon Karl Marx avrebbe obiettato e precisato che il “capannone” è il luogo dove l’operaio socializza e prende coscienza della classe a cui appartiene: il “proletariato”, coloro che come ricchezza hanno soltanto il patrimonio dei figli, una dote che in ulteriore profana metafora si riduce al patrimonio dei propri coglioni. Oniricamente è preferibile la concezione dell’uomo “animale sociale e politico”, come voleva il buon greco Aristotele, uomo alieno dalla lotta di classe.

Convergendo al sogno, Brigida si relaziona in un contesto sociale allargato e pragmatico, un ambito caratterizzato dal fare produttivo e dall’intelligenza operativa. Questo significa “sono in un capannone”.

 

“Chiudo le porte, mi accuccio e sull’entrata lascio cadere la mia cacca e penso che la stessa cosa ho già fatto da qualche altra parte.”

 

Brigida non è nuova all’aggressività e alla negatività verso il sociale e in particolare verso il maschio come si vedrà dopo. Ha usato questo comportamento di scaricare la sua aggressività altre volte. Ha una sua misantropia e la esterna in sogno con la simbologia della “cacca”. Quest’ultima condensa la “pulsione sadomasochistica” della “posizione anale” degli investimenti della “libido” nella formazione psichica che temporalmente viaggia in maniera privilegiata dai due ai quattro anni. La “cacca” è lo strumento di relazione nella ricerca del potere sugli altri anche a scapito di una certa sofferenza da “sublimare” successivamente in godimento.

L’atto di “accucciarsi” attesta la “regressione” all’infanzia e il “lasciar cadere la cacca” implica la “fissazione” difensiva alla “posizione anale” degli investimenti della “libido”.

 

“Cerco un pezzo di carta per raccoglierla, ma non trovo niente e mi avvicino a un bancone bianco come il resto dell’ambiente.”

 

Perché l’ambiente è bianco come il bancone? Il “bianco” è il colore dell’innocenza e del candore infantile, della mancanza di parole, “infante”, e di “coscienza di sé”, della dipendenza e del bisogno. Brigida medita sul bianco che colora un ambiente asettico e che non merita la sua aggressività. Brigida si rende conto di essere inopportuna e ingiusta a esternare le sue  pulsioni aggressive verso gli altri e verso le cose. Brigida si ricrede e rivede i suoi comportamenti sociali e antisociali e specialmente questi ultimi li trova gratuiti. Il “pezzo di carta per raccoglierla” condensa l’assoluzione del senso di colpa e il tentativo di ripagare l’atto maligno di sporcare con la cacca, di aggredire alla rinfusa. L’aggressività viene colpevolizzata e Brigida cerca la “catarsi” della colpa in base al suo elastico e duttile ricredersi. Per il momento “non trova niente” in un mondo colorato di bianco, d’ingenuità innocente e immacolata.

 

“Si presenta un bell’uomo alto e distinto della mia età, ma non ricordo cosa mi dice.”

 

Ecco confermato il nodo del problema umano e del conflitto psichico relazionale! Brigida è’ aggressiva verso i maschi, ma di fronte alla bellezza di un uomo soccombe e si ricrede, “si presenta un bell’uomo”, anzi viene fuori la femmina che deve sedurre e piacere con la sua femminilità. La bellezza estetica significa che il maschio è degno di valore e di apprezzamento libidico, l’essere “alto” attesta simbolicamente del livello intellettuale e morale oltre che della sensibilità mistica, l’essere “distinto” conferma di un uomo diverso dagli altri, un maschio non massificato e non certo un maschio qualunque. Ma con quest’uomo “bello, alto e distinto” Brigida non riesce a dialogare, ha una certa titubanza nell’approccio, non vuole sentire “cosa le dice”. Il sogno non vuole trattare questo tema, ma ribadisce che il problema è il maschio, il conflitto e il rapporto. Brigida aveva costruito il pregiudizio verso l’universo maschile a furia di frequentare uomini minori e di poco spessore, ma è costretta a ricredersi dalla sua falsa e stolta convinzione che tutti i maschi fossero di bassa lega e degni della sua disistima e aggressione.

 

“Penso che potrei parlare con lui nel capannone e che potremmo frequentarci.”

 

Brigida si ricrede e non è vero per niente che ha chiuso con gli uomini o che è soltanto aggressiva e li tratta con la merda e di merda. E vero che è femmina e seduce nel senso di condurre con sé il suo maschio, un dolce rapimento dei sensi. Ma Brigida sa anche che socialmente si può arricchire con la frequentazione degli uomini degni di lei. Brigida si dispone a intensificare il rapporto e di accrescere gli investimenti di “libido” per un piacere erotico ancora sublimato dal “capannone” ossia in un ambito di relazione e di iniziale conoscenza.

 

“Arriva un altro uomo, anche lui distinto.”

 

Qualora non si fosse ancora capito che il conflitto psichico di Brigida riguarda il maschile e che la sua aggressività verso i maschi è risolvibile, ecco che si presenta il rafforzamento della riconciliazione con “un altro uomo, anche lui distinto”, un uomo che esce dalla norma convenzionale che ha caratteristiche precipue di tipo psichico e intellettuale: il suo tipo di uomo, un maschio non grezzo e convenzionale.

 

“Vado via, esco e la mia cacca non c’è più e fuori c’è il solleone.”

 

Ecco la magia riparatoria del sogno! “La mia cacca non c’è più”. Brigida è passata dall’aggressività verso il maschio alla piena consapevolezza del suo conflitto con il maschio e a conferma del suo recupero psichico e della sua integrazione ha formulato con chiarezza la richiesta di una relazione significativa con un uomo altrettanto significativo e degno di lei. La chiarezza è accompagnata da un rafforzamento legato a una decisa autoconsapevolezza con l’enfasi del solleone: “e fuori c’è il solleone”. L’aggressività di Brigida trova nel sogno la sua “razionalizzazione” e la sua assoluzione, per cui non ha più motivo di esistere almeno in questo contesto e in questa circostanza. Il tratto psichico di Brigida, la “cacca”, non si può eliminare perché appartiene a una realtà psichica pregressa, a un trauma che ha portato Brigida a difendersi dal maschio con l’aggressività e ripagandolo con la stessa moneta.

 

PSICODINAMICA

 

Il sogno di Brigida sviluppa la psicodinamica dell’aggressività nei confronti dell’universo maschile in totale ottemperanza alla “posizione anale” e alla “libido sadomasochistica”. E’ presente il senso di colpa e la finale integrazione con riparazione del senso di colpa come in donna adulta che ha lavorato sulle giuste prese di coscienza. Brigida attesta di aver superato un eventuale trauma, ma quest’ultimo si presenta su stimolo fortuito. Il sogno  reintegra le angosce traumatiche e le risolve come avviene nella realtà con la dovuta presa di coscienza. Il sogno conserva e non dimentica, riesuma e dà vita al presente psichico in atto tramite l’”Io onirico”; di poi l’”Io narrante” provvede a comporre trauma e attualità psichica.

 

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

 

Il sogno di Brigida è elaborato dai meccanismi psichici della “condensazione” in “capannone”, dello “spostamento” in “cacca”, della “drammatizzazione” in “solleone”, dello “splitting” in “maschio”, della “razionalizzazione” in “la mia cacca non c’è più”. Sono coinvolti i processi psichici di difesa della “regressione” in “accucciarsi”, della “fissazione” in lasciar cadere la cacca”, della “sublimazione” in “cerco un pezzo di carta per raccoglierla”.

 

ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE

 

Il sogno di Brigida è gestito ampiamente dall’”Io onirico”. Valido è il concorso dell’”Io narrante” nel rendere comprensibile la trama. Sono presenti le istanze “Es” in “cacca” e “maschio”, “Super-Io” in “cerco un pezzo di carta per raccoglierla”, l’”Io in “la mia cacca non c’è più”. Il sogno di Brigida sviluppa la “posizione anale” in “lascio cadere la mia cacca” e l’annessa “libido sadomasochistica” in “la stessa cosa ho già fatto da qualche altra parte”. Il sogno di Brigida coinvolge meccanismi e processi psichici in abbondanza a conferma della complessità intrinseca del materiale elaborato dal “processo primario”.

 

ORGANIZZAZIONE PSICHICA REATTIVA

 

Il sogno di Brigida evidenzia un forte tratto sadomasochistico in una “organizzazione psichica reattiva anale”: aggressività e remissività, colpa e  assoluzione.

 

FIGURE RETORICHE

 

Le figure retoriche agite sono la “metafora” o relazione di somiglianza in “uomo bello” e “alto” e “distinto”, la “metonimia” o nesso logico in “cacca” e “pezzo di carta”, l’”enfasi” o forza espressiva in “solleone” e “capannone”.

 

DIAGNOSI

 

Il sogno di Brigida attesta di una psicodinamica conflittuale nei riguardi della figura maschile e del corredo di attributi a essa collegati e ascritti. Presenta, inoltre, la riparazione del trauma con la consapevolezza “magica” che magica non è perché frutto d’intenso lavoro su se stessa.

 

PROGNOSI

 

La prognosi impone a Brigida di persistere nella risoluzione del conflitto con il maschio, di presentarsi all’altro secondo i suoi bisogni e i suoi gusti. Si augura che il relazionarsi a un uomo “bello-alto-distinto” sia facile impresa e non inutile ardimento.

 

RISCHIO PSICOPATOLOGICO

 

Il rischio psicopatologico si attesta nel rafforzamento della “parte negativa” del “fantasma del maschio”. Conseguirebbero isolamento e castità. L’aggressività non scaricata può convertirsi in “isterofobia” con crisi di panico.

 

GRADO DI PUREZZA ONIRICA

 

In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Brigida è “3” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.

 

RESTO DIURNO

 

Il “resto diurno” del “resto notturno” di Brigida, la causa scatenante del sogno, si attesta nel conflitto in atto con il suo uomo o nell’espressione del suo desiderio di avere un uomo diverso.

 

QUALITA’ ONIRICA

 

Il sogno di Brigida è originale, trasgressivo e paradossale. Mette abilmente insieme tre qualità compatibili e reperibili nelle contorte e tormentate trame oniriche.

 

CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE

 

Il sogno di Brigida verte sulla “posizione anale” e sulla “libido sadomasochistica”. Gli studi clinici di Freud avevano individuato le zone “erogene”, generatrici di piacere, “orale”, “anale” e “fallico-genitale”. A ognuna corrispondeva e corrisponde un organo, una funzione libidica e un tempo. La loro integrazione si definisce con il termine di “fase”. Nella “fase orale” la “libido” si concentra sulla mucosa orale e nella funzione alimentare e s’instaura nel primo anno di vita. Nella “fase anale” la “libido” si concentra sulla mucosa anale e nella funzione defecatoria e s’instaura nel secondo anno di vita. Nella “fase fallica genitale” la “libido” si concentra sugli organi sessuali e nella funzione masturbatoria e successivamente nella funzione sessuale procreativa, s’instaura dal terzo anno di vita in poi sostenuta e integrata dalla drammatica, ma necessaria alla maturazione psichica, problematica edipica. I vissuti caratteristici e antitetici delle varie “fasi”, intese come modalità organizzative psichiche, sono l’accettazione e il rifiuto, il sadismo e il masochismo, il voyeurismo e l’esibizionismo, l’amore disinteressato e l’egoismo. Dal momento che le funzioni e i vissuti si evolvono e si conservano, il concetto di “fase” è opportuno sostituirlo con il concetto di “posizione” secondo le teorie di Melanie Klein. Il termine “posizione”, al posto di “fase” o tanto meno di “stadio”, sottolinea che i fenomeni psichici non sono semplicemente fasi di passaggio, ma situazioni psichiche che si esperiscono sin dal primo anno di vita e rimarranno sempre attive nella personalità come  modalità specifiche del soggetto e del suo rapporto con l’oggetto. Inoltre la presenza delle angosce e delle difese che caratterizzano le “posizioni” kleiniane, “schizo-paranoide” e “depressiva”, persisteranno per tutta la durata della vita essendo esse stesse un’evoluzione che permette la futura evoluzione della “organizzazione psichica reattiva”, il carattere o la personalità. “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si evolve” anche a livello psichico.

Degna d’interesse è la soluzione teorica kleiniana per cui le “fasi” freudiane si commutano nella “posizione orale”, nella “posizione anale”, nella “posizione fallico-narcisistica”, nella “posizione genitale”. A queste si può aggiungere la “posizione edipica”. Si tratta di modelli e di schemi psichici atti a descrivere le psicodinamiche evolutive della “libido”, l’energia vitale e non solo sessuale. La preferenza, a mio avviso, è dovuta al fatto che questi paradigmi spiegano meglio la normalità e la psicopatologia, il funzionamento della mente e la “organizzazione psichica reattiva”, il vecchio carattere.

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