LIVIA IN ORGASMO

race-1503361__340 TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

“Livia sogna di essere vestita da jogging e che con il telefonino e le cuffiette  ascolta musica. Decide di correre per strada e incontra una mamma dell’asilo di suo figlio…

Livia prosegue, passa davanti casa e deposita un sacco di sabbia per gatti.

Alza la musica e comincia a correre provando una sensazione bellissima perché non accusa alcuna fatica.

Arriva sulle mura della sua città e non può passare perché c’è una manifestazione, forse un concerto.

Fa un po’ di strada e riesce a rientrare in città.

Tiene in mano una bellissima collana con un crocifisso di pietre verdi e rosse.

Nel tragitto incontra Alberto che vuole parlarle, ma lei non si ferma.

Incontra Francesco, un vicino di casa, ma lei non si ferma.

Va avanti e sale sulla giostra delle catenelle e continua a tenere in mano questo bellissimo crocifisso.

Va in alto sulle catenelle e gira cosi forte da essere felicissima.

Giù l’aspetta Mario, Alberto e un amico di Alberto che scherzando le lanciano dei sassi e lei ride tanto.

Alla fine si trova a letto con i suoi gatti e Mario la sveglia con la sensazione bellissima di girare ancora in alto sulle catenelle.”

Questo è il sogno di Livia.

 

DECODIFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE

 CONSIDERAZIONI

Il sogno di Livia è squisitamente “cenestetico”, sensuale e sensoriale: un sogno erotico. La disposizione del “sistema neurovegetativo” è indirizzata verso l’orgasmo e il simbolismo si è adeguato all’emergenza ormonale di Livia. Si tratta di un sogno di benessere psicofisico, un momento magico che conferma come il sogno sia la cartina di tornasole che evidenzia lo stato psicofisico nel bene e nel male. La “funzione cenestetica” del sogno si attesta nello scaricare le tensioni in eccesso e nel farle fluire secondo una via naturale al fine di non incorrere in patologici intasamenti. Il sogno ha

un’importante funzione filogenetica con il suo tutelare il sonno e con il suo disoccultare lo stato psichico in atto. Il sogno di Livia è elaborato prevalentemente dall’”Io” narrante logico e consequenziale, ma contiene una simbologia consistente che oltretutto funge da chiave interpretativa ed evidenzia la psicodinamica inscritta. Ancora: il sogno di Livia può essere definito “il trionfo della dea e del principio femminile” o “la lode della femmina e del femminile”. Inoltre: il sogno di Livia irride benevolmente l’universo maschile. Livia gode dei suoi uomini e dimostra la sua disinibizione sessuale dopo aver superato il trauma e la colpevolizzazione collegata alla vita erotica e sessuale. Livia mette i suoi uomini al suo servizio dimostrando una invidiabile autonomia psichica. Non dimentichiamo che Livia è padrona della sua vita sessuale e che è anche mamma. Non resta che procedere nello sviluppo puntuale del lavoro onirico di Livia.

SIMBOLI ARCHETIPI FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA

 “Livia sogna di essere vestita da jogging e che con il telefonino e le cuffiette ascolta musica. Decide di correre per strada e incontra una mamma dell’asilo di suo figlio…”

 L’abbigliamento è consono a una donna in vena di sballo: un’alienazione benefica, naturale e ricostituente. Questi sono gli attributi di un orgasmo. Livia si sta disponendo in sogno a vivere la sua dimensione neurovegetativa o per una prepotente “ormonella” o per lo strascico di un rapporto sessuale. La “musica” è il giusto simbolo di un benessere globale e di un’eccitazione erotica con il suo scandire ritmi e movenze psicofisiche.  Il “correre per strada” concilia il movimento erotico e la socializzazione. Livia non è certo misantropa, vive con gli altri e tra gli altri, gode delle relazioni sociali e ricorda che è mamma di un bambino che frequenta l’asilo. Le credenziali di donna in eccitazione e di mamma felice sono state presentate dal sogno di Livia.

 “Livia prosegue, passa davanti casa e deposita un sacco di sabbia per gatti.”

 E’ un capoverso simbolico. La “casa” rappresenta la sua “organizzazione psichica reattiva”, mentre i “gatti” condensano la femminilità di Livia nella valenza seduttiva ed erotica. L’identità psicofisica esibita è completa e ricca.

“Alza la musica e comincia a correre provando una sensazione bellissima perché non accusa alcuna fatica.”

La “musica” scandisce i ritmi neurovegetativi del piacere. Il “correre” accentua il ritmo psicofisico innescato e Livia conferma la “sensazione bellissima” e l’onda orgasmica in preparazione: “non accusa alcuna fatica”. La “valenza cenestetica”, sensoriale, del sogno è evidente ed evidenziata. La fatica si annulla quando il sistema “psicosoma” consuma “libido” e in questo caso quella “fallico-narcisistica” di qualità autoerotica.

“Arriva sulle mura della sua città e non può passare perché c’è una manifestazione, forse un concerto.

 In tanto incipiente godimento si presenta immancabilmente l’istanza psichica censoria del “Super-Io” con il senso di colpa che accompagna l’esercizio della “libido” a causa delle interferenze assurde dell’educazione, della cultura, della religione e altro, tutti quei fattori che non favoriscono la vitalità sessuale, oltretutto problematizzata dalla mancanza di un’adeguata educazione sui diritti del corpo. Il tutto è sintetizzato in un semplice “non può passare”, ma la questione non si ferma qui perché questo blocco e quest’inibizione s’intensificano in seguito in maniera più consistente.

“Fa un po’ di strada e riesce a rientrare in città.”

 Livia si compatta e supera il blocco e l’inibizione della “libido”. La consapevolezza della sua formazione è salvifica e vincente per superare l’interdizione sui diritti neurovegetativi del corpo e desideranti della mente. “Riesce a rientrare” in sé dopo essersi momentaneamente alienata.

“Tiene in mano una bellissima collana con un crocifisso di pietre verdi e rosse.”

Questo è il capoverso chiave del sogno di Livia, il condensato simbolico attorno al quale si è sviluppata la trama tra concetti logici e fantasticherie. La “collana” attesta simbolicamente dell’essere anatomico e biologico femminile di Livia, dei suoi attributi fisici e del narcisismo che li ricopre e li avvolge: “bellissima”. Livia è consapevole del suo corpo e del suo fascino, del suo valore e delle sue arti seduttive, ma l’associazione degli organi sessuali “con un crocifisso di pietre verdi e rosse” attesta del senso di colpa sublimato nella bellezza e nel piacere. “Eros” si sgancia da “Thanatos”, la “libido” è foriera di godimento e non di dolore. La sessualità colpevolizzata prova sempre a presentare i suoi diritti e a richiedere i suoi interessi, ma Livia non è più bambina, Livia è una donna adulta e psichicamente compiuta per cui il senso di colpa non attecchisce nel suo corpo e nella sua mente. Il “crocifisso” è un tragico e deleterio simbolo di morte ed evoca il fantasma collegato insieme alla colpa dell’assassinio. Nel sogno di Livia il crocifisso ha una simbologia mista tra colpa e “libido” in un contesto di vita e di trionfo dei sensi. Si viaggia simbolicamente per opposti in questo sogno fondamentalmente godereccio. Le “pietre” sono esteticamente belle, ma sono sempre pietre, un peggiorativo della colpa e della morte e dell’anorgasmia. La “pietra” è simbolo dell’inanimato perché rievoca la vitalità congelata.

 “Nel tragitto incontra Alberto che vuole parlarle, ma lei non si ferma.

Incontra Francesco, un vicino di casa, ma lei non si ferma.

Va avanti e sale sulla giostra delle catenelle e continua a tenere in mano questo bellissimo crocifisso.

Va in alto sulle catenelle e gira cosi forte da essere felicissima.”

 Ecco il tripudio dei sensi e il trionfo della “libido fallico-narcisistica” ! La chiave del brano riportato si attesta nel procedere neurovegetativo meravigliosamente reso dalle parole: “lei non si ferma”, lei non si ferma”, “va avanti”.  La ridicolizzazione del maschio è negli uomini che incontra, non cura, supera e archivia. Livia pensa a se stessa e asseconda il suo moto vitalistico verso il piacere e l’orgasmo. Livia “va avanti”. Ecco che arriva lo strumento del piacere: la “giostra delle catenelle” con il suo moto vorticoso che fa girar la testa, che fa perdere i sensi, che abbassa la vigilanza e permette di lasciarsi andare tra le braccia di “Eros” senza l’ambigua compagnia di “Thanatos”. Ma il trauma è superato e anche il senso di colpa è evaporato come nebbia al sole dal momento che Livia è sulla giostra della sua “libido” pur portando con sé la collana e il crocifisso, il diavolo e l’acqua santa. Il sacrificio e la colpa accrescono l’eccitazione e la trasgressione. C’è più gusto per cui Livia “continua a tenere in mano questo bellissimo crocifisso”. A questo punto ecco la sintesi onirica dell’orgasmo: “Va in alto sulle catenelle e gira cosi forte da essere felicissima. Ben venga il sogno perché ci dà la capacità di esprimere consapevolezze che da svegli non  sappiamo agire. In sogno siamo poeti e pirati, esperti in mille arti anche le più improbe e impossibili, arditi e curiosi; nella veglia scateniamo disistime, paure e inibizioni. Il trionfo del sistema neurovegetativo “va in alto sulle catenelle”. Livia è felicissima e senza pesi. Ritorna quello che aveva accennato prima correndo “senza alcuna fatica”. Il quadro del benessere globale è completo.

“Giù l’aspetta Mario, Alberto e un amico di Alberto che scherzando le lanciano dei sassi e lei ride tanto.”

Si rafforza l’autonomia di Livia dagli uomini. Lei è su altre dimensioni e loro sono “giù”, a terra e stanno combattendo con il peso della materia e con i blocchi del corpo. “Lei ride tanto” è questa la chiave di tutto il sogno, lei che se la gode come vuole e come le pare.

“Alla fine si trova a letto con i suoi gatti e Mario la sveglia con la sensazione bellissima di girare ancora in alto sulle catenelle.”

Tutti i salmi finiscono in gloria e il sogno si conclude con il trionfo della femminilità e della femmina, “i suoi gatti”, e con la “libido” appagata.

 PSICODINAMICA

La psicodinamica del sogno di Livia si attesta nell’esercizio della “libido fallico-narcisistica” e svolge il benessere psicofisico e l’autonomia dal maschio.

ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE

Le istanze psichiche richiamate sono l’”Io” che accomoda il prodotto psichico nel progressivo risveglio e lo sistema razionalmente nella veglia, il “Super-Io” che blocca e inibisce “non si può passare“ e nel “crocifisso”. Una massiccia presenza connota la funzione pulsionale dell’”Es”: “sensazione bellissima di girare ancora in alto sulle catenelle”, “non accusa alcuna fatica”. Il sogno esalta la “posizione fallico-narcisistica” .

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

I meccanismi psichici di difesa presenti nel sogno sono la “condensazione”, lo “spostamento”, la “drammatizzazione”, la “conversione nell’opposto”: “musica”, correre”, “gatti”, collana”, “crocifisso”. Manca il processo di “sublimazione della libido” per cui il sogno ha una valenza cenestetica accentuata.

ORGANIZZAZIONE REATTIVA

Il sogno di Livia manifesta in maniera dominante un tratto isterico-maniacale

inserito in una “organizzazione reattiva” a prevalenza “fallico-narcisistica”: pulsione e potere espressivo del corpo.

FIGURE RETORICHE

Le figure retoriche innescate nel sogno di Livia sono le seguenti: la “metonimia” nel “correre” e nella “musica”, la “metafora” nella “collana”, la “sineddoche” sempre nella “collana”, la “enfasi” nelle “catenelle”.

DIAGNOSI

Il sogno di Livia mostra il bel rapporto tra le funzioni del “sistema neurovegetativo” e del “sistema nervoso centrale”, la buona proficua interazione tra il benessere della vitalità sessuale e l’autonomia psichica e relazionale.

PROGNOSI

La prognosi impone a Livia di mantenere questo stato fausto di benessere e di rafforzarlo attraverso la consapevolezza delle condizioni ricorrenti che lo determinano. Mantenere l’autonomia psicofisica e il proficuo rapporto con il corpo e le sue funzioni.

RISCHIO PSICOPATOLOGICO

Il rischio psicopatologico in un sogno di benessere psicofisico si attesta nella perdita di questo stato psichico tramite un ritorno della colpevolizzazione della sessualità e un tralignare dell’autonomia in dipendenza e solitudine.

 GRADO DI PUREZZA ONIRICA

In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Livia è “3” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.

RESTO DIURNO

La causa scatenante del sogno di Livia si può attestare nell’appagamento sessuale prima di dormire o nell’eccitazione in attesa di soddisfazione del giorno precedente. Essendo un “resto notturno cenestetico” il sogno di Livia  è associabile a desideri e a fantasie che trovano la loro realizzazione nel sogno.

CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE

 La “posizione fallico-narcisistica” è un momento importante e delicato nell’evoluzione degli investimenti della “libido” e di conseguenza nella formazione della “organizzazione reattiva”, ex personalità e carattere. Il bambino, maschio e femmina, prosegue la scoperta del suo vitalismo corporeo e sperimenta il suo organo sessuale come erogeno: la masturbazione appaga l’eccitazione e la “libido” o energia vitale. La manipolazione degli organi sessuali evolve il suo solipsismo nei successivi investimenti della “libido genitale”, nella ricerca del partner a completamento di una relazione erotica e sessuale di coppia. Pur tuttavia, la “libido fallico-narcisistica”, la pulsione e la pratica masturbatoria, si conserva nel solipsismo erotico e si evolve nella “libido genitale” come parte del corredo erotico della coppia. Le due forme di “libido” sono qualitativamente diverse e la “genitale” è filogenetica rispetto alla “fallico-narcisistica”: ama la Specie ed è procreativa. Nell’esercizio della “libido genitale” la coppia può sperimentare tutte le forme di “libido” precedentemente esercitate e acquisite: “posizioni orale, anale e fallico-narcisistica”. Ogni “posizione” può avere una sua dominanza e questo privilegio si manifesta nella “organizzazione psichica reattiva”. Collegate alla esaltazione della “posizione fallico-narcisistica” sono la “organizzazione narcisistica” , la “organizzazione antisociale”, la “organizzazione maniacale”. Si consideri che non esiste una “organizzazione psichica pura”. La definizione è data dalla prevalenza di alcuni tratti psichici caratteristici di quella “posizione” e assimilati nell’evoluzione degli investimenti della “libido”.

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