A PROPOSITO DI MIA MADRE

TRAMA DEL SOGNO

“Salve!

Avrei bisogno di un aiuto per una interpretazione di sogni che ultimamente sto facendo.

Sogno molto spesso una mia vicina di casa che ho conosciuto per pochi mesi e il 2 febbraio 2019 e’ morta per malattia: aveva 74 anni.

Diciamo che da subito ho incominciato a sognarla. La prima volta che era arrabbiata con me però era nel corpo di un’altra persona, poi un’altra volta, che ora non ricordo, in fine martedì 20 agosto 2019 e giovedì 22 agosto 2019.

Il martedì l’ho sognata di pomeriggio. Eravamo in un hotel che gestiva lei, era in piedi e poi si è messa a sedere. Parlavamo con altre persone, me compresa. Eravamo tutti seduti e io dicevo a questo ragazzo: “mettiti la maglietta di Marcello burlon, visto che l’hai pagata 200 euro”. E la signora morta (la mia vicina) rispose: “vedi, tanti genitori fanno spendere dei gran soldi per cose di marca che potrebbero fare a meno”.

Questo è di martedì 20 agosto.

Poi l’ho sognata ieri giovedì 22 agosto. Era tornata a casa e io dissi vicino ad un’amica: “andiamo a trovare Carla, (la mia vicina morta), so che è tornata”. Entrammo a casa sua e la trovai in piedi vicino ad una persona seduta al tavolo. La mia amica le disse: “ma Carla ti vedo molto bene, sei stata una grande, hai sconfitto una malattia che è difficile guarire”.

Lei sorrise e a quel punto si è rivolta a noi dicendoci: “vi presento un amico, si chiama Simone Jori”. Io rimasi meravigliata e guardai la mia amica dicendole: “eppure questo cognome non mi è nuovo. Mia madre di cognome fa Jori”. Dopo ci disse la Carla:”volete qualcosa da bere?” Camminò fino ad arrivare alla vetrina per prendere dei bicchieri.

Poi mi sono svegliata.

Se può aiutarmi ad interpretare questo sogno, le sarei grato, grazie.

Premetto che aveva altri vicini di casa e che conosceva da anni. Io da solo pochi mesi, ma viene solo da me. Loro non l’hanno mai sognata e le dirò di più. Io il mercoledì 21 andai a farle visita al cimitero e nel sogno ero consapevole che lei era morta perché volevo chiederle come mai stava lì e le volevo dire che io ero andata a trovarla al cimitero e le avevo portato dei fiori.”

Il sogno non è firmato. Chiamerò la protagonista Anonima.

INTERPRETAZIONE

CONSIDERAZIONI

La signora Carla è il risultato dell’operazione di difesa dall’angoscia del meccanismo psichico dello “spostamento”, a metà tra la “traslazione” e la “proiezione”. Anonima vive tramite la signora Carla i suoi vissuti e i suoi “fantasmi” nei riguardi della madre. “Mia madre di cognome fa Jori” è il chiaro indizio dello “spostamento” della figura materna operato dalla figlia nella signora Carla. Il sogno espone una serie di esperienze vissute e contrassegnate da un blando, quanto normale, senso di colpa.

Sogno molto spesso una mia vicina di casa che ho conosciuto per pochi mesi e il 2 febbraio 2019 e’ morta per malattia: aveva 74 anni.”

Si rileva la precisione delle date e degli eventi, ma soprattutto la “traslazione” della figura materna nella vicina di casa. Anonima sta sognando la madre e i suoi vissuti profondi nei confronti di questa figura significativa della sua formazione psichica: “sogno molto spesso”.

Diciamo che da subito ho incominciato a sognarla. La prima volta che era arrabbiata con me però era nel corpo di un’altra persona, poi un’altra volta, che ora non ricordo, in fine martedì 20 agosto 2019 e giovedì 22 agosto 2019.”

Degno di nota ancora la precisione maniacale dei tempi e delle date, a conferma di una difesa psicologica dall’emersione di contenuti traumatici nel sogno e nella veglia, classico meccanismo di difesa delle persone angosciate che nell’esercizio della memoria trovano la scorciatoia per non soffrire ricordando eventi ed emozioni più consistenti e ad alto tasso emotivo e sentimentale. “Che ora non mi ricordo” attesta di una “rimozione” difensiva, come si diceva in precedenza. “Arrabbiata” traduce sensi di colpa di Anonima nei riguardi della madre, vissuti che inevitabilmente ci stanno tutti. “Nel corpo di un’altra persona” attesta dell’uso dei meccanismi psichici di difesa dello “spostamento” e della “traslazione”: sogna la madre nel corpo di un’altra persona a lei similare e compatibile.

Il martedì l’ho sognata di pomeriggio. Eravamo in un hotel che gestiva lei, era in piedi e poi si è messa a sedere. Parlavamo con altre persone, me compresa. Eravamo tutti seduti e io dicevo a questo ragazzo: “mettiti la maglietta di Marcello burlon, visto che l’hai pagata 200 euro”. E la signora morta (la mia vicina) rispose: “vedi, tanti genitori fanno spendere dei gran soldi per cose di marca che potrebbero fare a meno”.

La madre di Anonima era una donna che dava il giusto valore ai soldi e sapeva come spenderli, era modica e modesta. La madre che gestisce un hotel attesta della socievolezza e delle abilità relazionali, della sua disposizione a esserci ma non a coinvolgersi. Si ribadisce la “traslazione” della madre in questa signora benefica Carla. Il sogno snoda dei ricordi e associa qualche caratteristica e qualche episodio riguardante la madre.

Poi l’ho sognata ieri giovedì 22 agosto. Era tornata a casa e io dissi vicino ad un’amica: “andiamo a trovare Carla, (la mia vicina morta), so che è tornata”. Entrammo a casa sua e la trovai in piedi vicino ad una persona seduta al tavolo. La mia amica le disse: “ma Carla ti vedo molto bene, sei stata una grande, hai sconfitto una malattia che è difficile guarire”.

Anonima offre in sogno un altro bozzetto e nello specifico la rievocazione di una brutta malattia superata dalla madre nel corso della sua vita. La figlia apprezza il coraggio e la capacità della madre di non lasciarsi andare agli eventi traumatici e tragici che possono accadere durante la vita. Trasla nell’amica quel complimento che avrebbe voluto possibilmente dire lei stessa a sua madre. Anonima ha una buona capacità di usare i meccanismi onirici dello “spostamento” e della “traslazione” in maniera di non coinvolgersi in prima persona per non agitarsi e svegliarsi.

Lei sorrise e a quel punto si è rivolta a noi dicendoci: “vi presento un amico, si chiama Simone Jori”. Io rimasi meravigliata e guardai la mia amica dicendole: “eppure questo cognome non mi è nuovo. Mia madre di cognome fa Jori”.

Ecco il disoccultamento di cui si diceva prima. Appare la figura materna, “mia madre di cognome fa Jori”. La signora Carla è pari pari la signora Jori, la madre di Anonima. La figlia ha rielaborato in sogno la figura materna e in maniera reiterata per razionalizzare la morte e per espiare i sensi di colpa che non ha potuto elaborare e saputo lenire quando la madre era in vita.

Dopo ci disse la Carla:”volete qualcosa da bere?” Camminò fino ad arrivare alla vetrina per prendere dei bicchieri.”

Non è ancora finita la psicodinamica perché la giusta conclusione è una cameratesca bevuta. Anonima sogna in maniera discorsiva e narrativa ed elabora pochi simboli in questo suo quotidiano sognare. Sogna come mangia, nel senso positivo della genuinità della persona che non è acculturata e che quindi descrive nel dormiveglia la trama che progressivamente costruisce.

Infatti questo sogno è stato fatto durante il risveglio e Anonima ha messo insieme le pezze di quella relazione importante che ha vissuto con sua madre.

Premetto che aveva altri vicini di casa e che conosceva da anni. Io da solo pochi mesi, ma viene solo da me. Loro non l’hanno mai sognata e le dirò di più. Io il mercoledì 21 andai a farle visita al cimitero e nel sogno ero consapevole che lei era morta perché volevo chiederle come mai stava lì e le volevo dire che io ero andata a trovarla al cimitero e le avevo portato dei fiori.”

Anonima ha aspirato a essere la figlia prediletta dalla mamma e segue un ragionamento ben preciso e lineare che tende a dimostrare che la “razionalizzazione del lutto” è anche avvenuta, “consapevole che lei era morta”, ma spesso associa altre figure materne con la precisa intenzione di esprimere il suo desiderio di avere la madre ancora viva. Il sogno si conclude con l’esaltazione del sentimento della pietas”: “ero andata a trovarla al cimitero e le avevo portato dei fiori.”

Di fronte al mistero della morte e al “fantasma” psichico la semplicità dei vissuti è veramente sorprendente nella sua bellezza. Sarai un potente altolocato o un misero senzatetto, la democrazia psichica esige il medesimo sentimento di rispetto e devozione.

Il sogno di Anonima è scritto in maniera chiara e scorrevole. La ripetitività di alcuni temi non toglie merito al dire e al narrare della protagonista. Anonima ha fornito elementi psico-culturali universali nello scorrere delle righe che la individuano con il nome ben preciso di figlia.

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