
Settembre, andiamo, è tempo di migrare.
Quindi vieni all’Adriatico selvaggio?
Qua tutto è verde,
sai che non mento.
L’isteria è femmina per eccellenza e per etimo,
tu ne conosci mille
e ancora mille di donne perse tra pastiglie viola,
ma io sono io,
la tua margherita selvatica,
innamorata sempre,
sempre di te,
ombra in assenza,
magna nominis umbra,
volta a volta benigno o avverso.
Fernando mio,
caro ragazzo,
nuovo come un vento fresco di agosto,
io ci sarò.
Tu lo sai questo,
sai che mordo il futuro
che si avvera
e sai che non mi ritroverai nelle pagine
di un prontuario di cura delle anime di un pazzo.
Va tutto a ramengo,
tu ed io col resto,
non ci salveranno le parole,
né i versi.
Ti aspetterò
e vedremo chi saprà arrivare puntuale alla stazione
e aprire la camicia e dire:
“Spara al cuore”.
Sabina
Trento, 11, 08, 2022