
Ardore della mia anima a grovigli,
nuovo come un inizio di stagione,
ardore mio,
puro come un diamante,
sono passata indenne attraverso il tempo ricurvo
per poterti guardare
come si guardano le stelle
(che non ci sono più,
però brillano sempre nei cieli di settembre).
E il tuo, di settembre, com’è?
Perché non vieni qua tra le mie braccia?
È una di quelle sere
in cui è possibile dire tutto,
proprio tutto,
vestiti solo di penne remiganti,
come una rondine in volo con i suoi pensieri.
Credo che mi fermerò al 23 di via del Campo
e lascerò una lettera nella cassetta della posta,
prima di tornare all’Africa natale.
Leggila,
c’è scritto che a suo tempo sono morta di gioia.
Sabina
Trento, 15, settembre, 2022