
LA LETTERA E IL SOGNO
“Ho sognato di salvare da annegamento un feto di un gatto che poco dopo vedo già adulto, bello, col pelo di color rosso ed era, con mia sorpresa, il mio gatto! (nella realtà, mai avuto gatti in vita mia).
In compagnia non ricordo di chi, prepariamo il tè, ma così tanto da riempire una piscina dove nuotiamo; mentre nuotiamo però la piscina si svuota per almeno tre quarti.
Lamento questo fatto dicendo agli altri che il tappo della piscina non è stato messo bene (come se fosse una vasca da bagno) e così quasi tutto il tè è andato perduto.”
Silvia
L’INTERPRETAZIONE
“Ho sognato di salvare da annegamento un feto di un gatto che poco dopo vedo già adulto, bello, col pelo di color rosso ed era, con mia sorpresa, il mio gatto! (nella realtà, mai avuto gatti in vita mia).”
E’ un sogno di gravidanza, riguarda la femminilità di Silvia e verte sull’istinto materno che non sempre trova nella realtà il suo appagamento. Il feto di un gatto e l’annegamento condensano molto bene la dimensione materna di Silvia nel loro rappresentare un grembo gravido e il liquido amniotico, così come il gatto adulto, “il mio gatto”, “bello” e con il “pelo di color rosso, è la rappresentazione concreta di un bambino appena nato, meglio di una bambina in quanto il gatto condensa simbolicamente la femminilità.
Peccato che Silvia non ha mai avuto un gatto in vita sua e non sa quello che si è persa finora. Approfitto della circostanza per salutare il miei sei gatti siracusani: Coraggiosetti, Pietro, Fagottino, Paola, Gattorosso, Orbettino. Il gesto è doveroso dal momento che mi ospitano in primavera e in estate.
Silvia, ricorda che non è mai troppo tardi e che nel gattile della tua città trovi gattini d’autore e firmati da “madrenatura” in cerca di essere curati in cambio di un benessere psicologico senza eguali.
“In compagnia non ricordo di chi, prepariamo il tè, ma così tanto da riempire una piscina dove nuotiamo;”
La simbologia del capoverso innesca l’allegoria della gravidanza: il partner anonimo a conferma che la gravidanza è esclusiva esperienza della madre, il liquido vitale, il grembo, l’empatia e la comune origine della vita. Il tè abbraccia anche una valenza dinamica e vitale con il suo essere un eccitante, un nervino. Silvia persiste nel suo bisogno di maternità e approfondisce le personali coordinate psichiche sul tema.
“mentre nuotiamo però la piscina si svuota per almeno tre quarti.”
La compagnia di un anonimo è di supporto alla rappresentazione del parto. Le acque fuoriescono e il grembo si svuota. La gravidanza ha lasciato il posto alla nascita. Il sogno rappresenta in maniera semplice e inequivocabile l’esperienza naturale della gravidanza e del parto, a testimonianza che a livello psichico esiste nella donna un istinto filogenetico, l’amore della Specie.
“Lamento questo fatto dicendo agli altri che il tappo della piscina non è stato messo bene (come se fosse una vasca da bagno) e così quasi tutto il tè è andato perduto.”
La bonaria pacatezza di Silvia continua a manifestarsi anche nella rappresentazione di un fatto traumatico: un aborto. Il senso della perdita viene espressamente dichiarato nel liquido vitale che non supporta più il feto. La vasca da bagno conferma la simbologia del grembo e il tappo attesta della placenta. La lacerazione e la rottura di quest’ultima è mirabilmente descritta nel tappo che non è stato messo bene.
Silvia in sogno rappresenta la sua esperienza di maternità non andata a buon fine e rimasta in un ambito traumatico, ma senza le connotazioni drammatiche che di solito accompagnano questi sogni. Tutto questo è stato reso possibile da una buona “razionalizzazione” da parte di Silvia della sua maternalità e della sua pulsione ad avere un figlio. La simbologia e l’allegoria stemperano eventualmente l’emersione delle angosce profonde e consentono al sogno di procedere senza cadere nell’incubo e senza incorrere nel risveglio.
Il sogno ha fatto in pieno il suo dovere di elaborare un tema psichico e di rappresentarlo in maniera garbata e in una veste eccentrica.