
Il tagliente filo dell’incertezza in ogni tua parola.
Cosa leggo non lo so,
invento significati,
mentre tu dondoli sull’altalena:
vicino,
lontano,
di nuovo vicino,
ancora lontano.
Mani di adulto ti spingono in alto.
Di chi saranno mai,
quale evanescenza le ha avvolte?
Il mio sguardo è di troppo,
troppi pensieri,
arzigogoli per vincere i giorni che mi sottraggono il tempo;
respiro l’aria nei suoi immutabili ritorni,
lo splendore della natura mi sovrasta col suo talento irraggiungibile.
Tu,
il magnetismo della tua mente complessa,
così pericolosa.
Un legame,
nessuna briglia,
cavalieri temerari nel viaggio periglioso.
Ma i desideri mangiano carne umana,
non è facile avere sempre vent’anni.
Ho lasciato libere le colombe,
il futuro non è più intatto.
Non dimentico.
Sabina
Trento 20, 11, 2021