
Dalle Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno
il popolo unito si libererà del tiranno,
canterà canzoni di libertà,
perché il popolo va,
il popolo, alla fine, va sempre a trionfare.
Questa è la nostra verità,
quella del popolo che si alza e si adira,
con voce squillante grida:
“adelante, adelante e senza iudicio!”
Sarà poi vero?
Dai!
Ti racconto questa.
Bologna è una vecchia signora dagli occhi vivaci
che dorme di notte distesa sul fianco sinistro,
scoperta nel petto e guardando il deserto,
le nobili vestigia di sabbia del divino Cheope.
Bologna è una vecchia signora dal viso composto
che veglia di giorno distesa sul fianco destro
guardando l’orologio della stazione
fermo all’ora dell’orgoglio politico della viltà di stato.
Bologna è una donna sborona,
Bologna ferita è una donna giammai guarita.
Bologna non dimentica,
ricorda,
condanna,
rifiuta.
Un’altra storia, un’altra brutta storia!
Patrick studia a Bologna,
passeggia sotto i suoi portici dipinti,
compra il pane e il companatico dai fratelli Roversi in via Cairoli.
Patrick è libertario,
Patrick è appassionato.
Bologna gradisce,
lo vuole,
lo cerca,
lo abbraccia.
Ma qualcosa si spezza.
Ahimè,
Patrick è partito da tempo e non è ancora tornato.
Patrick è stato incarcerato nel suo lontano Egitto.
Qualcuno ha detto ancora una volta e a quelle latitudini
che la sua testa non doveva pensare.
Bologna che lavora e che studia,
che si irrita e s’incazza,
che teme e trema,
grida i suoi cori contro il tiranno:
“O libertà,
o libertà,
tu che sei tanto cara
anche a colui che per te vita rifiuta,
dona a Lui la forza di resistere,
concedi a noi la gioia di rivederlo
attento ai suoi amori,
intento alle sue passioni,
libero dagli infingardi.
Bologna ti aspetta.
l’Italia ti vuole cittadino delle sue brame,
ti ha eletto suo figlio in Parlamento,
nostro fratello nel cuore e nelle carte.
Sarà poi vero?
Continuano a vendere le armi all’Egitto,
a intrallazzare con le pistole e i pistolotti.
Che strana cosa sono gli uomini!
Può bastare un impasto di carne
con un paio d’occhi strabici che non vogliono vedere,
con un cervello a salvadanaio e pingue come il maiale dei Nebrodi,
con un cuore atrofico e atrofizzato.
A cosa serve un ministro del rione Sanità
dal viso aperto e dal riso dominante?
Può bastare cotanta ipocrita intelligenza
o è soltanto roba buona per fare mortadella.
Bologna che sa e conosce,
che sa tutto e conosce il mondo,
Bologna tace e si addolora.
Salvatore Vallone
Carancino di Belvedere, 10, 04, 2021