SALVO ED ENZO

IL SONNO DEGLI ULIVI DI CARANCINO

A voi dormienti nella Tramontana di dicembre,
dopo copiose drupe di aromi ardenti
e odorose di carciofi e cardi,
di salvia e basiricò,
di rosmarino e mirto,
nonché dell’aspro senso di pungenti rovi,
a voi dormienti nel freddo Libeccio di gennaio
davanti all’Anapo pudico che si nasconde ai nostri occhi
nel suo silenzioso scorrere sulla sotterranea argilla,
a voi,
ninna nanna,
ninna nanna.
Dormite ulivi antichi,
dormite ulivi giovani e vecchi,
quiescenti,
sornioni,
docili.
Adornate la luna e il sole nella vallata di Carancino
come in un quadro a tinte fosche di Salvatore Grillo,
o argentati olivi,
pallidi di notte,
rudi di giorno,
smunti nelle bacche generose,
rimondati nelle fronde superbe
e nelle ramaglie abusate dallo Scirocco,
resistenti al Grecale,
al Ponente e al Levante,
dormite,
ninna nanna,
ninna nanna.
Vi preparate alla nuova fioritura,
al rigoglio dei sensi,
alla bonaccia e alla tempesta,
al Natale e alla Pasqua.
Alceo e Aretusa fanno festa tra di voi
di notte e di giorno senza rumore,
senza molestia,
o dormienti ulivi.
Anapo e Ciane amoreggiano.
E io mi accosto con sacro e devoto silenzio,
quello che merita un dio,
a che non vi svegliate prima dell’alba.

Salvatore Vallone

Carancino di Belvedere, 23, gennaio, 2017

FRESCHI SENTIERI

Freschi sentieri sui solchi lievi
or rivedo a mirare la montagna
bianca sotto il sole
acceso di nuovo calore.

Lontano è la bruma
che vide crescere
mille foglie dello stesso colore,
mentre gli ulivi svettano
non più solitari
a carezzarsi
coi rami argentati
e la zagara nascente
dalle folte fronde.

Estasi e pace
si fondono in cotale sito
ove ritorno qualvolta
a sentirne il profondo silenzio
che mi rimane a lungo
nella mente e nel cuore.

Enzo Grillo

Carancino di Belvedere, 23, gennaio, 2017

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