
LA PAURA
Di fronte a un pericolo o a una situazione problematica scatta un’emozione primaria, gestita dal sistema neurovegetativo o involontario, che prepara il nostro psicosoma all’emergenza da affrontare o da evitare: la “PAURA”.
Siamo in un ambito psicofisico di piena salute, niente di patologico.
Tutto ok!
Il proverbio antico dice che è meglio aver paura, piuttosto che prendere botte o subire un danno.
La “paura” ha un oggetto ben preciso e conosciuto, per cui è possibile una reazione di lotta o di fuga, di coinvolgimento o di evitamento: dipende dall’entità dell’oggetto “paura”. Il criterio di scelta è sempre la sopravvivenza e il minor danno. La consapevolezza dispone ad affrontare razionalmente la circostanza o a evitarla.
Niente eroismi e niente onnipotenze!
La “paura” può essere anticipata dalla memoria. La deliberazione dell’Io, razionale e vigilante, deve essere sempre funzionale al benessere della mente e del corpo.
A questo punto ci dedichiamo un po’ di tempo, ci rilassiamo e analizziamo le nostre paure in atto e legate all’emergenza che stiamo vivendo. Più paure abbiamo e meno danni psichici maturiamo.
Adesso riflettiamo sulle paure che avevamo prima del coronavirus” e verifichiamo se si sono amplificate o ridotte nell’impatto traumatico.
Verifichiamo ancora e analizziamo bene se sono venute fuori altre paure o se l’ambito mentale e lo stato emotivo sono rimasti uniformi.
Sappiamo che la “paura” non è fobia e tanto meno angoscia, che ha un oggetto ben preciso, che è di qualcosa preciso e non di altro. Sappiamo di che si tratta e la controlliamo affrontandola o evitandola. Queste manovre sono valutate dalla Ragione e sono giuste e proficue. L’evitamento è una difesa naturale, un frutto dell’intelligenza operativa o furbizia che dir si voglia, e non ha niente a che vedere con l’omonimo “meccanismo di difesa” dall’angoscia.
A questo punto riflettiamo ancora sulle paure e le scriviamo nel libretto di manutenzione della nostra macchina psicofisica e nella pagina successiva all’ANSIA.
Ricordiamoci che più paure tiriamo fuori ed elenchiamo e meno fobie e angosce avremo nel tempo. Usiamo la testa per riflettere e capire le nostre paure: razionalizzazione dell’Io.
Bene!
Domani analizzeremo la FOBIA.