
Savar, boishac mash, 200…
Allah, l’Unico e il Vero Dio, ti benedica e sia Generoso e Consolatore con te, così come tu sarai fedele e devota a Lui per tutta quella vita che il Suo grande amore ti ha donato.
Alla mia cara figlia Mabia mando tanti auguri e tanti baci.
E’ un baba addolorato nel cuore che scrive questa lettera e spera che voi tutti almeno stiate bene perché la stessa cosa non posso dire di me e di ma.
Il tempo passa e il cibo non manca, ma questa non è la ragione della nostra vita e tanto meno della nostra felicità.
Il mio pensiero è sempre rivolto a coloro che non vedo ormai da tanto tempo e soprattutto al piccolo Pervez, il nipote maschio che il Provvidente ha voluto dare alla mia famiglia attraverso il sangue di mia figlia e che bacio con tutto il calore del mio cuore.
Mia cara Mabia, figlia rara del tuo infelice baba, da mesi ormai purtroppo io non ricevo una tua lettera e sono preoccupato per questo tuo silenzio, perché non avere notizie delle persone che tu vuoi bene é sempre motivo di grande sofferenza.
Il tuo baba è addolorato anche se come capo della famiglia dovrebbe essere forte in ogni momento e non dovrebbe dimostrare i sentimenti fragili delle donne, ma io non ci riesco e non me ne vergogno e comunque non sono come tua ma che piange sempre e per niente.
Non so se ho sbagliato in qualche cosa con te; se é così, allora tu mi devi subito perdonare e mi devi mandare al più presto una lunga lettera perché io non riesco a stare bene senza avere tue notizie.
Ho saputo di voi da altre persone che sono tornate in Bangladesh e da quello che mi hanno detto io sono convinto che voi non state molto bene.
Di notte faccio brutti sogni e questa è la conferma che voi non siete felici.
Cara Mabia sono tanto preoccupato e soltanto una tua lettera farà di nuovo sorridere il mio povero e vecchio cuore.
Immagino che lasciare il proprio paese deve essere tanto duro; io posso solo pensarlo perché non mi sono mai mosso da Savar se non quando ho combattuto sulla Via di Allah e quelle volte che sono andato a Dakka per pregare nella grande Moschea o per comprare qualche inutile cianfrusaglia.
Credo che vivere in un altro paese sia una cosa brutta e così io sto male per voi che siete lontani.
La tua ma sta male e piange sempre perché vi vuole vedere, ma io le dico che non si può perché siete troppo lontani, ma lei non capisce niente perché è testarda e continua a insistere su cose impossibili e dice cose senza senso che non stanno né in cielo e né in terra.
Ti prego di farmi sapere se hai bisogno di qualcosa: profumi, vestiti, dolci e forse un pacco pieno di misti, seloarkamis, shari, holud, goromosla ti farà sentire meno la lontananza e io potrò finalmente essere perdonato del fatto che ti ho lasciato partire senza poter fare niente, anche se questa debolezza non me la perdonerò fino a quando avrò la memoria per ricordarla.
Avrei dovuto impedirtelo e così saremmo rimasti tutti insieme, ma sono stato uno stupido e adesso non posso fare più nulla per farti tornare indietro.
La tua ma vi pensa sempre e ha comprato un paio di orecchini d’oro per te, un anello d’argento per tuo marito, shart e pent per il piccolo Pervez.
Sono sicuro che sarete contenti di ricevere le cose del vostro paese e i doni dei vostri genitori e quanto prima ve li spedirò.
Io ho sempre voglia di mandarvi tante cose e anche quella frutta che da tanto tempo non mangiate come il mango, la papaia, il kadal, quei frutti che io ancora coltivo nel mio campo e che a te piacevano tanto quando da bambina rallegravi la mia casa con la tua presenza e la tua felicità.
Cara Mabia, com’è potuto succedere questa separazione tra me e te e che senso ha questa nostra lontananza ?
Certo che quella volta che ho deciso di farti sposare Joshim ero malato e non ragionavo bene perché altrimenti non lo avrei permesso e soprattutto non ti avrei fatto andare via dalla tua casa.
Anche la tua ma pensa sempre a te e a Pervez e chiede quando ritornate a casa; la poverina non riesce a capire perché siete andati via dal vostro paese dove si mangiava dignitosamente e si viveva con gioia.
Vi mando tanti saluti, vi auguro di stare bene e per questo prego ogni giorno Allah, il Misericordioso, che dappertutto vede e sempre provvede.
Mabia cara, ho saputo che non stai tanto bene, ma ricordati di pregare ogni giorno perché pregare fa soltanto e sempre bene al cuore, per cui nella felicità e nella disgrazia prega e così ti sentirai più tranquilla.
Allah aiuta sempre chi a Lui si affida con il cuore puro.
Ancora tanti saluti e tanti baci per te e per Pervez.
Il tuo inquieto baba.
Credimi !
E credimi sempre !