TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO
“Ho sognato di trovarmi nella grande casa dove ho vissuto quand’ero sposata, casa che ho lasciato nell’estate del 2001.
Nel sogno la casa era ancora più lussuosa di quanto non lo sia già nella realtà e aveva un design più moderno con grandi vetrate al posto delle pareti sia esterne che interne/divisorie.
Ero molto stupita del fatto che nel giardino non ci fossero i due cani a cui ero affezionata e che da quell’estate non ho più rivisto.
Improvvisamente i due cani si palesano con mia grande gioia e mi fanno le feste com’erano solito fare.
Dentro questa casa appare un amore di gioventù che nulla ha a che vedere con quella location.”
Alexa ha fatto questo sogno.
DECODIFICAZIONE – CONTENUTO LATENTE
CONSIDERAZIONI
Introduco brevemente il processo psichico di difesa dall’angoscia della “regressione” dal momento che nel sogno di Alexa è istruito per ben due volte. La prima si attesta in “Ho sognato di trovarmi nella grande casa dove ho vissuto quand’ero sposata, casa che holasciato nell’estate del 2001.” La seconda si presenta alla fine del sogno in “Dentro questa casa appare un amore di gioventù che nulla ha a che vedere con quella location.”
La “regressione” inverte il movimento normale ed evolutivo, va indietro piuttosto che avanti a causa di una frustrazione o di una angoscia ingestibili dalla coscienza e che non si può risolvere con gli altri meccanismi di difesa. Si ripristinano forme mentali e comportamenti del passato che non sono compatibili con la realtà psico-esistenziale. La psicodinamica regressiva è tutta opera dell’Io e si svolge in tre modi: la “regressione topica”, la “regressione temporale”, la “regressione formale”.
La “regressione topica” si attesta in un percorso retrogrado dell’eccitazione nervosa, come avviene nel sogno. Essendo negato all’energia l’accesso alla motilità, essa ritorna indietro e attiva il sistema percettivo in una creazione di immagini sensoriali, di allucinazioni, di fantasmi: aspetto immaginifico del sogno. Il cammino invertito della “libido” è sincronico e spaziale, avviene simultaneamente all’interno dell’apparato psichico.
La “regressione temporale” riprende le tappe superate del modo di organizzazione della “libido”. Questo processo esige che lo sviluppo psichico avvenga per tempi diversi e per organizzazioni specifiche dei vissuti, (orale, anale, fallico-narcisistica, genitale), nonché con i meccanismi psichici di difesa dominanti.
La “regressione formale” si attesta in modi di espressione sperimentati nel passato che sostituiscono modalità espressive più evolute e in linea con la maturazione in atto.
La “regressione” di Alexa è “topica” e “formale” perché avviene in sogno all’interno dell’apparato psicofisico, nell’unità psicofisica o “corpo-mente”, un processo del tutto naturale, ed è “temporale” perché riporta alle modalità psichiche della “posizione fallico-narcisistica”.
Questa breve nota teorica è a vantaggio dei miei giovani colleghi che spesso mi chiedono delucidazione si meccanismi e processi psichici di difesa dall’angoscia.
Tornando al sogno di Alexa, bisogna subito dire che il prodotto si fa apprezzare per la sua bonaria compostezza e per la sua delicata fattura. La protagonista approfitta della “regressione” per formare dei “quadretti” mettendo insieme ricordi di esperienze vissute. Nessuna acrimonia e nessun trauma si manifestano dentro questa cornice di vita vissuta e fatta di ricordi e di candida ingenuità: Alexa non valuta, ripropone pezzi di se stessa perché sollecitata dalle necessità della vita. Il sogno è incentrato sulla parte migliore della “posizione fallico-narcisistica”, quell’amor proprio che non guasta mai nelle giuste dosi.
Non resta che procedere con la decodificazione del sogno per vedere con gli occhi i “bozzetti delicati” di Alexa.
SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA
“Ho sognato di trovarmi nella grande casa dove ho vissuto quand’ero sposata, casa che ho lasciato nell’estate del 2001.”
Alexa esordisce in sogno innescando il “processo della regressione”. Nel presente della sua vita qualcosa non gira bene, per cui sente il bisogno di tornare indietro nello spazio e nel tempo e di ancorarsi a una stazione psichica quanto meno gratificante, anche se triste come qualsiasi congedo e qualsiasi rottura coniugale. Lo spazio è occupato dalla “grande casa”, il tempo è fissato “nell’estate del 2001”. Il sogno dovrà dare spiegazione di questa marcia indietro e dovrà spiegarci qualcosa del presente della nostra protagonista. Alexa “era sposata”, era in piena “posizione psichica genitale”, aveva un uomo su cui investire la sua “libido”, aveva una composizione e un’integrazione psichiche, aveva una sua “organizzazione psichica reattiva”, un suo carattere, una sua personalità, una sua struttura. Insomma Alexa era una persona con la sua storia intima, privata e sociale, una donna che si era naturalmente maritata in realizzazione dei suoi desideri e dei suoi progetti. Alexa non è una donna di poco amor proprio e di poca autostima, è una donna altolocata perché si trova “nella grande casa dove” ha vissuto. Simbolicamente Alexa è arrivata al matrimonio con un buon senso dell’Io, una buona educazione e una buona posizione sociale: una figlia di buona donna e di buona famiglia. Alexa, la buona e la preziosa, sta sognando quella “se stessa” al tempo della convivenza solidale e legale con il suo uomo. Non si intravedono particolari drammi e angosce depressive nel “lasciare” quella casa sia nel senso logistico e sia nel senso psichico. Alexa è appagata di aver lasciato il marito e di aver evoluto quella sua “grande casa”, quei suoi modi di essere, di esistere e di relazionarsi, quella struttura psichica, per l’appunto, evolutiva. Alexa aspirava al meglio e voleva il meglio per sé. Si era accontentata di quello sposalizio e di quell’uomo, così come si era accontentata di “quella se stessa”, ma adesso Alexa si ravvede e, da donna ulteriormente cresciuta e oltremodo consapevole, guarda proprio oltre, là dove lancia anche il suo cuore. Dalla “libido genitale” della donna “sposata” è tornata indietro alla “libido fallico-narcisistica” dove si era ben vissuta e costruita, per cui la “fissazione” è naturale oltre che d’obbligo. Ritorniamo sempre dove ci siamo trovati bene e abbiamo ben meritato di noi stessi.
“Nel sogno la casa era ancora più lussuosa di quanto non lo sia già nella realtà e aveva un design più moderno con grandi vetrate al posto delle pareti sia esterne che interne/divisorie.”
Avete presente l’essenza del desiderio?
Adesso ve la dimostro.
Alexa è in piena “posizione fallico-narcisistica”, quella buona non quella cattiva, l’amor proprio e non la negazione dell’altro.
Chissà quante volte da bambina si è immaginata e si è desiderata bella e brava!
Alexa in sogno sta dicendo dei suoi desideri e sta tessendo le seguenti convinzioni: “io ero già una bella persona, ma mi sono immaginata ancora più valida e importante, una donna adeguata ai tempi e alle persone, sia dentro di me e sia fuori di me”. Ancora: “io avevo una buona consapevolezza del mio mondo interiore e mi relazionavo in maniera egregia, trasparivo, ero solare, ero in linea con i tempi ed ero esteticamente attraente.” Alexa sta oggi vivendo una situazione di disagio psichico e relazionale che le ricorda “l’estate del 2001”, la fine della sua relazione coniugale. Come allora, Alexa oggi riesce a trovare la giusta autostima e l’adeguata valutazione della sua figura interiore ed esteriore.
Vediamo i simboli: la “casa” o la struttura psichica evolutiva, “lussuosa” o lussata nel senso di al di là della giusta postura e in senso traslato ricca di luce e di consapevolezza, “design” o modi di apparire e formalità, “moderno” o in linea con la moda e i modi del tempo, “vetrate” o capacità di comunicazione interiore e sociale o quella che si chiama solarità con pregi e difetti, “pareti” o giuste difese tra interno ed esterno e tra “parti di sé” possibilmente in contrasto. Si prende atto che Alexa ha una buona corrispondenza e trasparenza tra quello che sente e quello che vive, quello che è e quello che appare, una bella abilità e una pericolosa virtù.
“Ero molto stupita del fatto che nel giardino non ci fossero i due cani a cui ero affezionata e che da quell’estate non ho più rivisto.”
In tanto benessere qualcosa non va al posto giusto o non funziona come dovrebbe. Il potere di donna è in crisi perché non ci sono “i due cani” nel giardino. Il “cane” simbolicamente rappresenta l’alleato psichico e l’oggetto dell’investimento della “libido” in condizione di inferiorità per l’animale e di superiorità per il cosiddetto padrone: “a cui ero affezionata”. Alexa accusa una timidezza, una titubanza, una resistenza a lasciarsi andare e ad affidarsi, per cui l’immagine affermativa di prima si rivela più un desiderio di oggi che quella realtà di quando si era sposata e stava con il suo uomo. “I due cani” rappresentano gli alleati psichici che consentono di investire energia e di esercitare potere. “I due cani” sono la “traslazione” della figura del marito, oggetti su cui esercitare il potere che non ha e non sa di avere. Alexa ha investito su quell’uomo che non si è rivelato degno della sua persona e delle sue energie, per cui la separazione è stata la giusta e naturale conclusione. Resta un dilemma: era il marito poco affermativo o era Alexa che non si sentiva riconosciuta come persona, oltretutto, di valore? Il prosieguo del sogno lo dirà. Il “giardino” è un simbolo erotico che induce a pensare che Alexa non andava d’accordo sessualmente con il suo uomo. Resta il dubbio di chi dei due era senza potere, ma certamente i cani sono simboli e fungono per delucidare una psicodinamica di coppia.
“Improvvisamente i due cani si palesano con mia grande gioia e mi fanno le feste com’erano solito fare.”
Non fa una grinza il rivedere “i due cani” semplicemente perché tutti i salmi finiscono in “gloria”. Il contesto simbolico ci dice che Alexa vede se stessa affermativa e migliora le sue prestazioni di donna come desiderava. Alexa è diventata come voleva. I “due cani” sono l’oggetto d’investimento della sua energia, “libido”, “si palesano” equivale a un atto di consapevolezza del materiale psichico risalito dal profondo, la “gioia” significa ebbrezza neurovegetativa mischiata a coscienza di sé, “mi fanno le feste” è segnale di passività e per converso di potere.
“Dentro questa casa appare un amore di gioventù che nulla ha a che vedere con quella location.”
Alexa opera un’ulteriore “regressione” a un altro investimento d’oggetto, un altro uomo e “un amore di gioventù”, ma lei non era quella di quella casa lussuosa, era una persona ancora non evoluta e matura al punto ottimale. La seconda “regressione” si fissa nell’adolescenza, “un amore di gioventù”, di quelli che non sono né carne e né pesce ma che sono tutto, di quelli che ti fanno sentire le farfalline nello stomaco, di quelli che fanno crescere entrambi tra un timore e una trasgressione, di quelli che non esigono la perfezione della maturità seriosa, di quelli che si compensano nella deficienza, di quelli che non esigono alcuna maturità e sanno immaginare l’impossibile. Quando Alexa era ragazzina si è innamorata e si è fatta le ossa in amore.
Quant’era bello quando si era poveri e ignoranti, quando c’era tutto da imparare!
Anche quella casa era bella e Alexa lo sa.
Questo è quanto dovevo al sogno di Alexa.
PSICODINAMICA
Il sogno di Alexa si presenta con dei quadretti delicati seguendo un processo regressivo che approda all’adolescenza. In questo andare a ritroso Alexa spolvera dei pezzi psichici molto colorati del suo “sé” e della sua persona, “maschera”, rievocando anche momenti critici di perdita che non hanno in lei alcun sapore depressivo. La psicodinamica rientra nella dimensione “fallico-narcisistica” dal momento che Alexa sa incensare molto bene la sua figura con assoluta e ingenua naturalezza e senza rasentare alcuna forma di superbia e di vanagloria. Anche la “libido genitale” della “posizione” omonima non presenta alcun risentimento e clamore. Un senso fatalistico fa respirare tutto il sogno senza che la protagonista si atteggi a donna fatale. Il ricordo e il ricordare di Alexa sono permeati di naturale e verginale candore.
ULTERIORI RILIEVI TECNICI
Il sogno di Alexa contiene i seguenti valorosi “simboli”: “casa” o struttura psichica evolutiva o organizzazione psichica reattiva, “sposata” o esercizio della libido genitale nell’omonima posizione psichica, “lussuosa” o fuor di norma e di postura ed eccesso nella modalità di vivere, “design” o formalità affettivamente fredda, “vetrate” o difese razionali, “pareti” o meccanismi psichici di difesa, “stupita” o caduta della vigilanza, “giardino” o vitalità erotica, “cani” o alleati psichici e potere, “fare le feste” o esercizio degli affetti e investimenti di libido, “amore di gioventù” o investimento di libido genitale e coscienza di sé.
“L’ archetipo” in azione nel sogno di Alexa è la Psiche o sistema psichico.
Il “fantasma” evocato e in circolazione è l’identità psichica e l’immagine di sé.
Il sogno di Alexa evidenzia le seguenti istanze psichiche: Io vigilante e razionale in “ero molto stupita”, “Es” pulsionale in “i due cani si palesano” e in “un amore di gioventù”. Il “Super-Io censorio e limitante risulta assente.
Le “posizioni psichiche” presenti sono la “fallico-narcisistica” e di riferimento la “genitale”: “la casa era ancora più lussuosa” e “quand’ero sposata”.
I “meccanismi psichici di difesa” usati da Alexa nel sogno sono la “condensazione” in “casa” e in altro, lo “spostamento” in “cani” e in “amore di gioventù e in altro.
I “processi di difesa” in atto prepotente sono la “regressione” e la “fissazione” in ““Ho sognato di trovarmi nella grande casa dove ho vissuto quand’ero sposata, casa che ho lasciato nell’estate del 2001.” e in “Dentro questa casa appare un amore di gioventù che nulla ha a che vedere con quella location.” La “sublimazione della libido” non è presente.
Il sogno di Alexa presenta un valido tratto “fallico-narcisista” in una “organizzazione psichica reattiva genitale”: amor proprio coniugato a disposizione all’investimento verso l’altro.
Le “figure retoriche” evidenziate nel sogno sono la “metafora” o relazione di somiglianza in “casa” e in “giardino” e in altro, la “metonimia” o nesso logico in “fare le feste” e “amore di gioventù” e in altro.
La “diagnosi” dice di una “regressione” rigenerante alla “posizione fallico- narcisistica” e di una gratificazione rievocativa della propria formazione psicofisica.
La “prognosi” impone ad Alexa di curare l’amor proprio e la sua storia psichica con diligenza e con quella vena di naturale ingenuità che la fa essere fuori dall’ordinario, extra-ordinario.
Il “rischio psicopatologico” si attesta soltanto in una caduta della componente dolcemente affermativa e in una psiconevrosi da perdita di potere, una psicoastenia, una nevrosi attuale, quelle senza cause rimosse.
Il “grado di purezza onirica” è stimato nell’ordine del “buono” alla luce delle poche manipolazioni a cui il sogno è stato sottoposto nella sua semplicità.
La “causa scatenante” del sogno di Alexa rientra in una riflessione sulla situazione psico-esistenziale in atto o in qualche incontro fortuito e significativo che ha evocato ricordi del tempo che è andato fuori ma è rimasto dentro.
La “qualità onirica” è sicuramente la delicatezza dei significati profondi che il sogno contiene in forma semplice e favolistica.
Il sogno di Alexa è avvenuto durante la terza fase del sonno REM in piena compostezza e con un compensato senso nostalgico.
Il “fattore allucinatorio”, i sensi specifici particolarmente sollecitati, si manifesta blando e dolce in “si palesano” e “appare”: senso della “vista” ovviamente.
Il “grado di attendibilità” della decodificazione del sogno di Alexa è “medio” perché altre interpretazioni sottili sono sottese alla trama, ma mancano gli elementi giusti per connettere i simboli. Di conseguenza, è possibile la fallacia di quanto affermato nei termini umanamente consentiti ma di ordine sempre “medio”.
DOMANDE & RISPOSTE
Alla luce della simpatia riscontrata presso i marinai, ho riproposto la lettura del sogno di Alexa alla lettrice anonima che ha soltanto la terza media. Ringalluzzita mi ha posto le seguenti domande.
Domanda
Innanzitutto ringrazio per gli apprezzamenti e torno a dire che io non capisco tutto quello che lei scrive, ma riesco a capirlo all’ingrosso anche perché lei si ripete spesso. Vengo alla prima domanda. Non ho capito che cosa ha sognato Alexa: che cosa sono i “bozzetti delicati?
Risposta
Alexa ha sognato parti di se stessa e della sua esperienza di vita e li ha scelti in maniera naturale e li ha trattati con gentilezza. Quello di Alexa non è un sogno traumatico e allucinante, è un prodotto psichico composto perché Alexa possiede sicuramente il bandolo della matassa anche delle cose spiacevoli e dolorose che le sono successe e che ha vissuto, come la separazione dal marito.
Domanda
Quando ha parlato di regressione ho capito ben poco o quasi niente e mi sono sentita ignorante.
Risposta
In effetti, sei ignorante di queste teorie. Servono ai miei colleghi giovani che lavorano nel difficile e affascinante settore della psicoterapia.
Domanda
Grazie per l’ignorante anche perché me lo ha detto da galantuomo.
Risposta
Stringi stringi, sapessi quanto sono ignorante anch’io. A furia di dedicarmi a studi settoriali, non ho potuto coltivare tante cose che magari mi piacevano. Comunque sono un bravo contadino.
Domanda
Ma perché Alexa si era sposata se non era sicura di fare questo passo, visto che dopo si è separata?
Risposta
Non saprei rispondere a una domanda così precisa, ma in generale ti posso dire che spesso ci si sposa per altri motivi e non perché si è pronti e maturi per questo passo importante della vita e della vita affettiva in particolare: ad esempio per una fuga dalla famiglia o per una maternità indesiderata. Tecnicamente posso usare il termine “immaturità psichica” per intendere l’incompletezza dell’evoluzione delle “posizioni psichiche”. Se non ci si è evoluti dalla “posizione fallico-narcisistica nella “posizione genitale”, senza nulla perdere ma tutto conservando, se non si è pronti a investire sugli altri la propria “libido”, se non ci accorgiamo che gli altri esistono e possono essere oggetto del nostro interesse e desiderio, ecco, allora si è immaturi per condividere e per scambiare sensi e sentimenti, idee e azioni, fantasie e fatti e soprattutto per avere figli.
Domanda
Ho capito. Ma mi sa dire quando siamo completi a livello psicologico?
Risposta
Dalla nascita all’adolescenza passano quindici anni. Ecco la “formazione psichica reattiva” è compiuta, il carattere si è formato, la personalità si manifesta, la struttura è completa. Dopo continua l’evoluzione di questi tratti psichici acquisiti a opera dei meccanismi di difesa dall’angoscia. Ricordo che le “posizioni psichiche reattive” in ordine di tempo sono la “orale” o affettiva, la “anale” o aggressiva, la “fallico-narcisistica” o fantasioso autocompiacimento, la “genitale” o investimento di libido nell’altro. Sono evolutive e sono soggette al principio del “nulla si perde ma tutto si conserva e si complica”, un’entropia da tenere consapevolmente ordinata. Ricordo ancora che nella formazione psichica è determinate per l’identità sessuale la “posizione edipica” o la conflittualità con i genitori con relativa risoluzione attraverso il riconoscimento del padre e della madre. Non è da dimenticare il sentimento della rivalità fraterna. Mi fermo. Ho detto tutto quello che ho imparato dal mio lavoro psicoterapeutico sul campo nello spazio temporale di quarant’anni.
Domanda
Comincio a non capire.
Risposta
Effettivamente il discorso si è fatto difficile per te, ma non per i miei colleghi.
Domanda
Cambio argomento. La psicoterapia funziona o hanno ragione le persone che dicono che non serve a un bel niente?
Risposta
La psicoterapia consiste nella presa di coscienza della propria “organizzazione psichica”, di cosa abbiamo vissuto nostro bengrado e nostro malgrado, di come abbiamo reagito agli eventi della vita e di come ci siamo difesi dall’angoscia ossia quali meccanismi abbiamo usato. La psicoterapia si attesta nel renderci padroni a casa nostra e disposti verso gli altri come completamento del nostro essere viventi. Qualsiasi psicoterapia si pone questo fine, ha buon esito. Esistono dei livelli della presa di coscienza e diverse metodologie. Comunque fondamentalmente la vera psicoterapia la fa il paziente e non l’operatore. Questi sono solo cenni di discorsi molto ampi e articolati, ma vedo che la tua terza media non t’impedisce di essere curiosa e di fare domande cazzute. In ogni caso, se un asino fa psicoterapia diventa un asino consapevole, ma non diventa un cavallo e tanto meno una scimmia.
Domanda
Lei sta dicendo cose che capisco. Se io vado in psicoterapia, decido io fin dove voglio arrivare per risolvere il problema e per stare meglio.
Risposta
Messaggio ricevuto. Decidi naturalmente quale equilibrio psicofisico è opportuno per te attraverso quello che hai voluto conoscere di te e della tua formazione e della tua organizzazione.
Domanda
Nell’interpretazione del sogno di Alexa lei ha detto che non sempre è buono essere trasparenti con gli altri. Io ho capito che non va bene sputtanarsi e dire tutto quello che si sente e si vive. Ho capito bene?
Risposta
Hai capito benissimo. Nella decodificazione del sogno di Alexa ho detto che la cosiddetta “solarità” è una pericolosa virtù. Far trasparire l’interiorità ed esibirla all’esterno porta a grossi incidenti personali e relazionali. Non si danno le perle ai porci. Non tutte le persone sono capaci di capire e di rispettare il nostro materiale psichico, la nostra sensibilità e i nostri gusti, le nostre idee e il nostro corpo, la nostra unità psicofisica insomma. Bisogna sempre mantenere un certo riserbo e rispetto del nostro mondo interiore e non “sputtanarlo”, come dicevi argutamente tu. L’ingenuità non crea fascino, il sapersi dispensare a dosi giuste e opportune attrae e crea interesse.
Domanda
Ho capito benissimo. Lo ha detto molto bene. Spero che mi chiamerà ancora a porre le domande. Grazie.
Risposta
Non aspetto altro che una persona che mi costringe a dire cose difficili in modo facile. Grazie a te e alla prossima.
Domanda
Dimenticavo di chiederle quale canzone ha scelto per questo sogno.
Risposta
Mi ha particolarmente colpito la bellezza della parte finale del sogno di Alexa. quando introduce una amore giovanile, “un amore di gioventù”, all’interno della donna elaborata e sofisticata, “quella location”, un’esperienza universale d’innamoramento che conclude la formazione psichica per dare inizio alle esperienze d’amore. E allora ho scelto la canzone degli anni settanta dal titolo significativo “Quindici anni”, cantata da certi “Vicini di casa”, un prodotto popolare e un complesso anonimo utili a dare senso al primo sentimento “genitale” dell’adolescenza. Notate quanto eravamo grigi e brutti in quegli anni. Avevamo veramente poco e, come dice Francesco Guccini, “a vent’anni si è stupidi davvero”. Ma questo è un altro discorso.