TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO
“Ho sognato che mio padre era resuscitato, ma era molto sciupato, vecchio e brutto di viso, con quella maglia bordò che io ho sempre detestato.
Ero felice di vederlo in realtà e nello stesso tempo in conflitto perché pensavo di aver sofferto tanto alla sua morte inutilmente, visto che poi era tornato.
Il mio disappunto è stato tale che a un certo punto ci siamo ritrovati entrambi nello studio del mio analista seduti sulla poltrona davanti a lui e sulla stessa poltrona.
Io stavo tutta stretta e schiacciata per lasciare spazio a lui e continuavo a guardare lo psicologo sperando che almeno lui comprendesse il mio stato d’animo per niente scontato.
Saretta, mia madre e sua moglie, addirittura sembrava arrabbiata per questa sua nuova entrata in scena.
Poi a casa mia, quella in cui abito, continuava una processione di persone che veniva a constatare la veridicità dei fatti e mio padre stava ad aspettarli sul piano superiore del letto a castello di mio figlio e salutava tutti serio e perplesso.
Non ricordo se l’ho invitato io a posizionarsi li o se ci è andato da solo.
Al risveglio la sensazione è stata stranissima.”
Questo è quanto ha sognato Silly.
DECODIFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE
CONSIDERAZIONI
Il titolo richiama la precedente decodificazione del sogno di Totonna, “Viaggio nell’aldilà…con biglietto di ritorno”, dove si discuteva dell’operazione psichica della “razionalizzazione del lutto”: la presa di coscienza compiuta, inserita nel “principio di realtà” e gestita dalle facoltà razionali dell’istanza psichica “Io”, quando a livello emotivo all’angoscia della perdita subentra il dolore dell’ineludibilità della morte e della frustrazione irreversibile degli affetti.
Il tempo necessario per questa operazione di risanamento psichico è di circa due anni.
La “razionalizzazione”, oltre ad essere la facoltà logica principe dell’istanza “Io”, è anche un “meccanismo psichico di difesa” dall’angoscia ed è sempre gestito dall’istanza psichica “Io”. Essa si attesta nell’uso dei principi logici e nell’organizzazione di idee specifiche riguardanti vissuti d’angoscia e “fantasmi” altamente emotivi, come quelli depressivi di morte, del distacco affettivo e della perdita irrimediabile. Anche il senso di colpa accentuato e spasmodico ricorre alla “catarsi” della giustificazione razionale e dell’organizzazione logica di idee. Si forma in tal modo un delirio che esula dal “principio di realtà”, pur essendo un discorso logico ineccepibile. Esempio classico è il “delirio paranoico” elaborato dal “meccanismo di difesa della razionalizzazione” di fronte alle sferzate emotive del senso di colpa.
E nell’esperienza del lutto si manifesta con estrema facilità il senso di colpa per tutto quello che si voleva fare e che immancabilmente non si è fatto nei confronti delle persone significative della nostra storia psicofisica, per cui si usa il “meccanismo psichico della razionalizzazione” per organizzare logicamente il fenomeno psichico del lutto in base all’intensità d’angoscia legata al senso di colpa.
Sintetizzando: bisogna distinguere la facoltà mentale della “razionalizzazione” dal meccanismo psichico di difesa della “razionalizzazione”. Quando si parla di “razionalizzazione del lutto” s’intende l’uso della prima. L’esercizio del secondo porta al delirio paranoico in riguardo al lutto o a qualsiasi forma d’angoscia, una formulazione logicamente corretta ma avulsa dal “principio di realtà”.
Il sogno di Silly riguarda la dolorosa esperienza della morte del padre. La protagonista reagisce con il desiderio onnipotente di riportarlo in vita, operazione che in sogno, soltanto in sogno, è possibile e fascinosa. Pur tuttavia, Silly prosegue con il vissuto del padre reale e non ideale, con i sentimenti che viveva quand’era vivo associati a simboli che riguardano la quotidiana frequenza a suo tempo vissuta con il padre dall’infanzia alla maturità. Quindi, il sogno di Silly oscilla tra la rabbia e il dolore in un quadro di realtà e non di angoscia. Tale quadro dispone verso una “razionalizzazione del lutto” decisamente avviata vero il traguardo.
Silly alla morte del padre ha istruito i meccanismi di difesa dall’angoscia compatibili con la sua “formazione psichica reattiva” e ha iniziato naturalmente il processo di “razionalizzazione del lutto” portandolo a buon fine.
Silly può aver convertito l’angoscia della perdita del padre in grandi crisi emotive con conversione delle tensioni nelle funzioni vitali o può aver sublimato l’angoscia in attività caritatevoli e in pratiche religiose o può aver formato un cumulo di ossessioni sotto lo stimolo dei sensi di colpa. Di certo, Silly è ricorsa a una psicoterapia per accelerare la “razionalizzazione”, quella buona, “del lutto”, la lucida presa di coscienza che il papà è partito per il chissà dove o verso il nulla eterno.
Il sogno dirà nelle sue parti simboliche le forme di relazione e i vissuti più umani e quotidiani della convivenza, dirà anche della “posizione edipica” di Silly, della relazione conflittuale con il padre e degli investimenti progressivi di “libido” nei suoi confronti. Il sogno dirà, insomma, dei sentimenti di amore e di odio che Silly ha vissuto durante la formazione psichica verso il padre.
Sto scrivendo nel giorno della commemorazione dei defunti ed è naturale ricordare che l’uomo è l’unico animale che ha coscienza della morte e che soffre di angoscia legata allo stato psico-esistenziale. L’uomo è l’unico vivente che elabora le religioni e i riti, i cimiteri e le tombe. All’uopo leggi il carme “Sepolcri” di Ugo Foscolo e “il concetto dell’angoscia” di Kierkegaard.
Aggiungo che alcuni animali hanno molto forte il senso del distacco e della perdita.
SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI – INTERAZIONE ANALITICA
“Ho sognato che mio padre era resuscitato, ma era molto sciupato, vecchio e brutto di viso, con quella maglia bordò che io ho sempre detestato.”
Silly vede e vive il padre come nella realtà a volte l’aveva visto e vissuto. Il suo sognare, quindi, verte sulla realtà pregressa a conferma che il lutto è in via avanzata di “razionalizzazione” e che il dolore della perdita sta prendendo il posto dell’angoscia.
“Resuscitato” è l’operazione magica che condensa il desiderio onnipotente di riaverlo in vita, ma è la condizione onirica per sviluppare la complessa e sacra costellazione psichica riguardante il padre e per procedere verso una versione realistica e quotidiana in riguardo allo stato di salute negli ultimi tempi: “molto sciupato, vecchio e brutto di viso”.
Non si tratta di una “proiezione” di aggressività nei confronti del caro genitore, ma di una rievocazione dei dati reali e dei fatti occorsi e rimasti nella memoria come “quella maglia bordò che io ho sempre detestato.”
Silly ricorda il periodo della depressione paterna quando la consapevolezza della prossima fine lo portava a trascurarsi nell’aspetto e nell’abbigliamento.
Il “maglione bordò”condensa la sfera affettiva, ma si tratta di un dato reale.
“Detestato” è un termine forte ed emotivamente carico che attesta la veridicità reale del ricordo che emerge in sogno durante il sonno.
“Ero felice di vederlo in realtà e nello stesso tempo in conflitto perché pensavo di aver sofferto tanto alla sua morte inutilmente, visto che poi era tornato.”
Il contrasto tra realtà reale e realtà onirica desiderante è evidente nel “conflitto” tra il “vederlo in realtà” e l’ “aver sofferto tanto alla sua morte inutilmente”.
Silly è in piena e salutare psiconevrosi!
Silly rievoca l’angoscia vissuta alla morte del padre e l’impossibilità di razionalizzare il lutto allora e lo mette in relazione con l’attualità del suo dolore. Esiste una differenza tra l’odierno vissuto del ritorno dalla morte e il pregresso vissuto della partenza dalla vita. Oggi Silly può vivere il padre secondo le coordinate sentimentali e razionali della realtà di quando era vivo. Questo è il segnale che la “razionalizzazione della perdita è andata avanti in maniera fausta dal momento che il padre effettivamente è deceduto. Il padre è tornato sotto forma del dolore in superamento dell’angoscia immediata vissuta alla sua morte.
“Il mio disappunto è stato tale che a un certo punto ci siamo ritrovati entrambi nello studio del mio analista seduti sulla poltrona davanti a lui e sulla stessa poltrona”.
Il padre era tornato nei vissuti conflittuali di Silly, il sogno aveva ridestato la “posizione edipica”, la relazione erotica in una con gli investimenti della “libido” della bambina e dell’adolescente Silly.
“Disappunto” equivale simbolicamente a una posizione psichica dialettica e basata sulla controversia e sulla non condivisione, la ricerca di una collocazione autonoma della figlia nei confronti del padre.
Questa dialettica “padre-figlia”, non adeguatamente composta, ha avuto bisogno di psicoterapia e Silly ha dedicato tante sedute alla figura paterna per prendere coscienza dei suoi vissuti e dei suoi conflitti, delle sue ambivalenze e della sue frustrazioni: “ci siamo ritrovati entrambi nello studio del mio analista”.
La collocazione psichica di Silly è di fusione con il padre: ”sulla stessa poltrona”. La “posizione edipica” di Silly è stata oggetto di analisi e di comprensione e si è rivelata molto complessa e intricata a causa di un vissuto variegato e composito che ha visto la dipendenza e l’autonomia alternarsi nel teatro della storia d’amore e di odio nei confronti del padre.
Ma non è ancora finita perché il quadro si complica e si innerva.
“Io stavo tutta stretta e schiacciata per lasciare spazio a lui e continuavo a guardare lo psicologo sperando che almeno lui comprendesse il mio stato d’animo per niente scontato.”
“Stretta e schiacciata”: Silly si è ridimensionata umanamente e psicologicamente nei riguardi del padre in una coazione di dipendenza e di sentimenti, secondo una necessità di vivere il “fantasma del padre” nelle sue valenze positive, il “padre buono”, e negative, il “padre cattivo”. Silly ha tanto osato e tanto sofferto nel bene e nel male di questa relazione così unica e così privilegiata.
Lo “psicologo” rappresenta la figura paterna in base alla “traslazione” che Silly di seduta in seduta opera: il “transfert” equivale alla riproposizione e alla riedizione dei vissuti che a suo tempo hanno contraddistinto la relazione con il padre. Silly cerca in questo caso la condivisione e la comprensione emotiva, più che logica. Silly non si è sentita compresa a suo tempo dal padre soprattutto a livello emotivo e sentimentale. Il padre ha preso la figlia o meglio la figlia si è lasciata prendere tanto dalla figura paterna al punto di sentirsi privata dalla sua autonomia.
Un padre invadente e una figlia invasa o una figlia invadente e un padre invaso?
Questa è la dialettica psicodinamica della “posizione edipica”.
“Saretta, mia madre e sua moglie, addirittura sembrava arrabbiata per questa sua nuova entrata in scena.”
Silly rievoca i conflitti interessati tra marito e moglie, il suo desiderio che il padre la scelga come l’oggetto del nuovo progetto di coppia e di vita. “Entrata in scena” segna l’inizio della “posizione edipica” di Silly.
Il sogno ha favorito la “regressione” a ricordare la vita del passato, quando il padre era vivo e vegeto e si relazionava in maniera dialettica con moglie e figlia. Silly proietta sulla madre le stesse sensazioni di instabilità psichica che il padre provocava con il suo discutibile comportamento. Silly ormai sta razionalizzando la morte del padre proprio sognandolo nel suo essere un bravo genitore e nel suo essere un marito problematico.
“Poi a casa mia, quella in cui abito, continuava una processione di persone che veniva a constatare la veridicità dei fatti e mio padre stava ad aspettarli sul piano superiore del letto a castello di mio figlio e salutava tutti serio e perplesso.”
Il sogno di Silly è psicodinamico e passa di scena in scena raccontando e introducendo simboli come in questo caso il padre “sul piano superiore del letto a castello di mio figlio”.
Ma come si concilia questa stranezza e questa stravaganza del padre con la situazione mistica di resurrezione?
Dopo la poltrona dell’analista Silly si ritrova il padre a casa sua e nel letto di suo figlio, oltretutto nella parte superiore di un oggetto intimo come il letto. La serietà e la perplessità sono chiaramente di Silly nel constatare che nel sogno il padre ha una collocazione psichica molto intima e affettiva di grande consistenza. Il padre ha avuto anche un ruolo di figlio nei vissuti edipici di Silly, un uomo da proteggere e da sostenere a tutti i livelli come un figlio.
“A casa mia” rappresenta simbolicamente la casa psichica di Silly, la sua “formazione psichica reattiva”, la sua struttura psichica progressivamente strutturata nel corso della sua evoluzione esistenziale.
La “processione di persone” rappresenta la condivisione sociale che Silly ha sempre cercato per le sue sicurezze relazionali.
“Non ricordo se l’ho invitato io a posizionarsi li o se ci è andato da solo.”
Una difensiva “rimozione” del sentimento d’amore e del vissuto mistico nei riguardi del padre: “non ricordo”. Silly ha parzialmente dimenticato la sua “posizione edipica” soprattutto nelle valenze di attrazione e repulsione: “posizionarsi”. E’ ovvio che questa collocazione psichica è stata vissuta da Silly ed è proprio lei ad aver vissuto il padre tra amore e odio, tra desiderio e repulsione, per poi evolversi a livello psicologico. Silly ha messo dentro il padre nel corso della sua infanzia e della sua adolescenza, per poi passare a un vissuto di protezione e di affettività contrastata.
“Al risveglio la sensazione è stata stranissima.”
Silly definisce “sensazione stranissima” aver rivissuto in sogno la figura paterna nella sua collocazione edipica facendolo resuscitare e reinserendolo nella quotidianità del suo vivere con pregi e difetti. Questa operazione rientra nella “razionalizzazione” avanzata del lutto.
Quando il “dolore delle perdita” prende il posto della “angoscia della perdita”, il pianto pacato è giustificato, liberatorio e senza sintomo.
Questa è la “sensazione stranissima”.
PSICODINAMICA
Il sogno di Silly è partito dalla resurrezione del padre e ha rievocato la “posizione edipica” riattraversando i sentimenti di amore e odio, di attrazione e repulsione. Silly è in una buona fase di “razionalizzazione del lutto” e lo dimostra il fatto che vive in sogno senza angoscia il padre come nella realtà è stato, con i suoi pregi e i suoi difetti.
ISTANZE E POSIZIONI PSICHICHE
Nel sogno di Silly sono presenti e in azione l’istanza psichica vigilante e razionale “Io” in “Ero felice di vederlo” e in “pensavo di aver sofferto tanto alla sua morte inutilmente, visto che poi era tornato.”
L’istanza psichica pulsionale e profonda “Es”, profonda nel senso di non essere cosciente in atto, è presente e in azione in “ mio padre era resuscitato, ma era molto sciupato, vecchio e brutto di viso, con quella maglia bordò che io ho sempre detestato.” e in “Io stavo tutta stretta e schiacciata per lasciare spazio a lui” e in “sul piano superiore del letto a castello di mio figlio”.
L’istanza psichica limitante e restrittiva “Super-Io” non si manifesta.
Il sogno di Silly sviluppa la “posizione edipica” e, nello specifico, la conflittualità e la fusione con la figura paterna in un ambito di “razionalizzazione del lutto”.
MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA
I meccanismi psichici di difesa coinvolti nel sogno di Silly sono la “condensazione” in “resuscitato” e in “maglione”, lo “spostamento” in “piano superiore del letto”, la “traslazione” in “lo psicologo”.
Nel sogno di Silly è presente il processo psichico di difesa dall’angoscia della “regressione” in “questa sua nuova entrata in scena.”
Il processo di “sublimazione della libido” s’intravede in “piano superiore del letto a castello”.
ORGANIZZAZIONE PSICHICA REATTIVA
Il sogno di Silly evidenzia un tratto nettamente “edipico” all’interno di una “organizzazione psichica genitale”: conflittualità paterna e disposizione a dare.
FIGURE RETORICHE
Il sogno di Silly contiene le figure retoriche della “metafora” o relazione di somiglianza in “resuscitato”, della “metonimia” o nesso logico in “piano superiore del letto a castello”.
Essendo discorsivo, il sogno di Silly contiene una vena poetica minima.
DIAGNOSI
La diagnosi dice che il sogno di Silly esprime una “posizione edipica” in via di risoluzione e in associazione alla “razionalizzazione del lutto”. Silly è soccorsa dalla sua “libido genitale” nel soccorrere il padre in vita e nel riviverlo in sogno da vivo più che da morto.
PROGNOSI
La prognosi impone a Silly di portare avanti la “razionalizzazione del lutto” alla luce dei buoni segnali che l’angoscia della perdita è in fase di estinzione perché sogna il padre in base al “principio di realtà”, come era da vivo nei suoi pregi e nei suoi difetti. La “posizione edipica” contraddistingue la “formazione psichica reattiva” con gli attributi relativi e integrati nei modi di essere e di relazionarsi di Silly: “affabilità-sensibilità” e “premura-cura”.
RISCHIO PSICOPATOLOGICO
Il rischio psicopatologico si attesta in un ritorno dell’angoscia del lutto per la degenerazione del dolore in una forma acuta e senza causa apparente. Nel momento in cui Silly regredisce e va contro il “principio di realtà” si manifesta una sindrome d’angoscia con crisi di panico.
GRADO DI PUREZZA ONIRICA
In base a quanto affermato nella decodificazione e in base al contenuto dei “fantasmi”, il grado di “purezza onirica” del sogno di Silly è “4” secondo la scala che vuole “1” il massimo dell’ibridismo, “processo secondario>processo primario”, e “5” il massimo della purezza, “processo primario>processo secondario”.
RESTO DIURNO
Il “resto diurno” o causa scatenante del “resto notturno” o sogno di Silly si attesta in un ricordo pomeridiano della figura paterna.
QUALITA’ ONIRICA
La qualità del sogno di Silly è nettamente discorsiva e riflessiva.
REM – NONREM ?
-Il sogno è un “modulo” di funzionamento del Cervello durante il sonno R.E.M. Meglio: dalle onde rapide e a basso voltaggio e dai movimenti vorticosi dei bulbi oculari la “Mente autocosciente” o “Io” legge l’attività dei moduli e produce il sogno. Questa è la teoria di Eccles, neurofisiologo.
– Il sogno è l’attività psichica del sonno e si svolge nelle fasi R.E.M. quando la funzione della memoria è favorita dallo stato di eccitazione del corpo. Questa teoria si è affermata negli anni 80.
-Oggi è degna di considerazione anche la teoria della “Continual Activation” sostenuta dalle ricerche delle neuroscienze: l’attività onirica è presente nelle fasi R.E.M. e NON R.E.M. del sonno.
Il sogno di Silly è stato decisamente elaborato in uno stato di relativa agitazione psicomotoria, in una fase R.E.M. o nel sonno paradosso e possibilmente nell’ultima fase R.E.M. verso il mattino e prima del risveglio, dal momento che è stato formulato in maniera discorsiva.
DOMANDE & RISPOSTE
La lettrice anonima di turno ha posto le seguenti domande.
Domanda
A che punto è la “razionalizzazione del lutto” di Silly?
Risposta
E’ in fase conclusiva e lo si desume dal fatto che sogna il padre come era e come si comportava in vita e nell’ambito familiare con i suoi pregi e i suoi difetti.
Domanda
Il sogno dice che tipo di relazione ha vissuto Silly con il padre?
Risposta
Una relazione di attrazione e di repulsione, di seduzione e di fusione, di dipendenza e di autonomia, di assistenza e di adozione. Nella vecchiaia e nella malattia i genitori vanno sacralmente adottati nel senso più bello e dignitoso del termine.
Domanda
Cosa vuol dire “adottare” i genitori?
Risposta
Semplicemente non metterli in case di riposo più o meno dorate e prendersi cura di loro come loro hanno fatto quando eravamo bambini.
Domanda
Perché si soffre tanto quando muore il padre?
Risposta
In primo luogo perché scatena il nostro “fantasma di morte” e, di poi, la nostra “posizione edipica”. Viene a mancare una figura importantissima e ambivalente nel suo essere protettiva e restrittiva, rassicurante e censoria, intrigante e morale. Il padre è simbolo dell’istanza psichica “Super-Io”, la legge e il senso del limite.
RIFLESSIONI METODOLOGICHE
Con il sogno di Silly introduco una nuova voce nella decodificazione, il “fattore allucinatorio”: quali sensi sono stati particolarmente sollecitati nell’elaborazione del sogno durante la fase REM.
Ricordo che le allucinazioni nella veglia attestano di uno squilibrio psicofisico grave, mentre nel sonno sono assolutamente normali e necessarie.
FATTORE ALLUCINATORIO
Nel sogno di Silly i sensi chiamati in causa sono la “vista” in ero felice di vederlo”, il “tatto” in “seduti sulla poltrona” e in “io stavo tutta stretta e schiacciata”, “l’udito” in “salutava tutti serio e perplesso”.
Dell’olfatto e del gusto non si hanno riscontri.
Associo al sogno di Silly una vecchia poesia a firma Domenico Modugno e dallo stesso cantata: “uomo in frac”. Correvano gli anni cinquanta.
Vasta è la simbologia, come ampia è la significazione della “maglia bordò” del padre di Silly.
La canzone si ascolta con devozione e si rilegge con partecipazione “simpatica”, una comune soffusa sofferenza.