GIORDANA IN PANTALONI

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TRAMA DEL SOGNO – CONTENUTO MANIFESTO

 “Giordana sogna che deve tornare a casa dopo le ferie e che sua cognata le chiede se ha un paio di pantaloni da prestarle perché i suoi sono rotti o bagnati.

Giordana dice che non ci sono problemi e intanto un bambino svuota un giocattolo cilindrico da cui escono pezzi di stoffa e altre cose.

Giordana si trova in un campeggio.”

DECODOFICAZIONE E CONTENUTO LATENTE

CONSIDERAZIONI

Ho scelto un sogno breve e apparentemente semplice, il sogno di Giordana, anche per confermare che la linearità del “resto notturno” è più vicino all’autenticità del sogno effettivo e completo, quello che non si può carpire, dal momento che non è viziato dalle pezze logiche di sostegno. In ogni caso è valida la tesi che del sogno autentico resta una minima dose e una qualche traccia. La precaria consistenza del “resto notturno”, pur tuttavia, non è esente da tracce valide per decodificare la dinamica e l’organizzazione psichica del sognatore. Il sogno di Giordana attesta una diffusa verità: a volte la vita costringe una donna a indossare i “pantaloni”, ad assumere un atteggiamento deciso e affermativo di fronte a problematiche psico-esistenziali e a conflitti con se stessa e con gli altri. Queste circostanze sono, pur tuttavia, occasione di sofferenza e di evoluzione. Il progresso scientifico procede per errori e l’evoluzione psichica avviene per dolori. La sofferenza è sempre da evitare, eventualmente di poi da “sublimare”, ma, quando è inevitabile, bisogna riflettere sulle opportunità costruttive che questo eccesso emotivo e sentimentale può offrire.

SIMBOLI – ARCHETIPI – FANTASMI

L’analisi dei simboli è la seguente.

“Tornare a casa” si attesta simbolicamente in un’introspezione, in una riappropriazione del materiale psichico proiettato e alienato, in una conversione e riflessione su se stessi.

Le “ferie” rappresentano il disimpegno e la trasgressione, una momentanea fuga dalla realtà monotona di tutti i giorni, una sospensione della quotidianità  rassicurante e una finestra sul nuovo che esiste e che avanza.

La “cognata” condensa l’”alter ego”, l’alleanza di se stessi con se stessi, il rafforzamento dell’”Io” nell’intrapresa di una delicata psicodinamica.

Il “paio di pantaloni” attesta simbolicamente la forza volitiva e decisionale dell’universo maschile, il potere e l’imposizione, la sicurezza e l’autorità, l’istanza psichica “Super-Io”.

I pantaloni “rotti” condensano la perdita di potere e la crisi della sicurezza, il “deficit” deliberativo e decisionale dell’”Io”, la frustrazione e la castrazione, la crisi del “Super-Io”.

I pantaloni “bagnati” sono il simbolo di una paura di agire e di coinvolgersi, di un’eccitazione dolorosa e di uno stato di precarietà, una forma di precarietà del “Super-Io”.

Il “bambino” rappresenta la parte psichica infantile, il gioco e il sollazzo, il “principio del piacere” e la deresponsabilizzazione, la fantasia e la creatività, la “posizione fallico-narcisistica”.

L’atto dello “svuotare” condensa un rituale catartico di purificazione psicofisica, un atto di liberazione dell’inespresso, uno scarico delle tensioni legate al sistema neurovegetativo, un ripristino dell’equilibrio psicofisico turbato e il ritorno del benessere.

Il “giocattolo cilindrico” evoca simbolicamente l’organo sessuale maschile nella valenza del piacere, “libido”, e dell’esercizio erotico.

L’“uscire pezzi di stoffa e altre cose” dal giocattolo cilindrico equivale a una forma di eiaculazione, un orgasmo con polluzione, istanza “Es”.

Il “campeggio” include il simbolo della socializzazione, del vivere semplice e spontaneo, la scelta di natura e di naturale, funzione dell’istanza dell’”Io”.

PSICODINAMICA

La psicodinamica del sogno di Giordana sviluppa il “fantasma depressivo della perdita di potere” in riguardo a se stessa in primo luogo e attesta il profondo bisogno di acquistare valore di fronte a una situazione esistenziale precaria.

ANALISI

Dopo le ferie Giordana deve riprendere le normali attività della sua vita e si imbatte inequivocabilmente nei conflitti intrapsichici e relazionali. Il ritorno alla quotidianità ripropone le problematiche momentaneamente accantonate. Ma qual è il problema o il conflitto? La sua “parte maschile”! Giordana lascia affiorare nel sogno il suo rapporto con il potere e la sua convinzione di dover operare un rafforzamento in tal senso. A tal uopo deve guardarsi dentro per  recuperare la sua “androginia psichica”, in particolare la “parte maschile”, la sua volitività affermativa e la sua capacità seduttiva. La “cognata” è la chiara “proiezione” della sua crisi psichica in atto, la caduta depressiva del potere.

“Giordana sogna che deve tornare a casa dopo le ferie e che sua cognata le chiede se ha un paio di pantaloni da prestarle perché i suoi sono rotti o bagnati.”

Questo è il primo guasto da riparare.

“Non ci sono problemi”. Basta un paio di pantaloni asciutti e integri, basta riacquistare potere e autorità, basta rafforzare le funzioni dell’Io.

Ma ecco che si manifesta un altro guasto più consistente: “un bambino svuota un giocattolo cilindrico da cui escono pezzi di stoffa e altre cose.”

La “parte maschile” di Giordana è regredita e si è fissata in maniera congrua alla “libido fallico-narcisistica” per difendersi dalle offese e dalle ferite provenienti dall’ambiente. Giordana ha momentaneamente accantonato la “libido genitale”. Giordana è ferma all’autocompiacimento e non procede nel riconoscimento dell’altro e nell’esercizio degli investimenti affettivi e fusionali. La sua androginia è scompensata. Se la “parte femminile” sa riappropriarsi del suo potere e del suo fascino, la “parte maschile” si difende crogiolandosi in un brodo annacquato di giuggiole, il “narcisismo”.

Questo si può dire di fondato in riguardo al sogno di Giordana, un prodotto ricco di simboli forti e chiari che si lasciano inquadrare nella psicodinamica giusta e nella sintesi compiuta. Nel sogno di Giordana mancano alcuni pezzi che avrebbero consentito lo sviluppo di una psicodinamica più congrua e di un’analisi più ampia. Come dicevo in precedenza, i nostri sogni sono minime parti, fuse e confuse, di una produzione intensa a livello emotivo e ricca a livello di contenuti.

Questo è quello che ha passato il convento.

ISTANZE PSICHICHE E POSIZIONI

L’istanza psichica richiamata è l’”Io” e nello specifico la funzione deliberativa e decisionale, nonché la “libido narcisistica” e le pulsioni sessuali dell’”Es”. La “posizione genitale” è da bonificare e da ripristinare. L’istanza del “Super-Io” è presente nelle forme del potere e dell’autorità.

MECCANISMI E PROCESSI PSICHICI DI DIFESA

I meccanismi psichici di difesa dall’angoscia chiamati in causa dal sogno di Giordana sono la “proiezione”, la “regressione”, la “fissazione”, la “condensazione”, lo “spostamento”, il “simbolismo”, la “figurabilità”.

ORGANIZZAZIONE REATTIVA

L’“organizzazione reattiva”, carattere, evidenzia un tratto depressivo collegato al “fantasma di perdita” e alla ricostituente “regressione” e difensiva “fissazione” alla “libido fallico-narcisistica”.

FIGURE RETORICHE

Le figure retoriche coinvolte sono la “metafora”, la “metonimia”, la “sineddoche”.

DIAGNOSI

La diagnosi esige una “psiconevrosi depressiva”.

PROGNOSI

Giordana deve recuperare la sua “parte maschile” e riportare in evoluzione la sua “libido fallico-narcisistica” in “libido genitale”. Giordana è chiamata dalle contingenze traumatiche e conflittuali della sua vita a investire in maniera donativa sublimando il dolore delle ferite narcisistiche.

RISCHIO PSICOPATOLOGICO

Il rischio psicopatologico si attesta nella “fissazione” alla “posizione  fallico-narcisistica” dell’evoluzione della “libido”, nella degenerazione depressiva delle energie psichiche frustrate.

CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE

I sogni non si lasciano mai interpretare e decodificare in maniera esaustiva e completa anche se contengono una ricca simbologia e offrono gli strumenti giusti per una corretta elaborazione. Spesso mancano quei pezzi che consentono la comprensione corretta delle psicodinamiche inscritte. Purtroppo, al mattino si vendemmiano i pochi e poveri resti di una notte oniricamente ricca e turbolenta. Da svegli si supplisce a questa precarietà funzionale con un lavoro di memoria e apponendo pezze logiche e nessi giustificativi alla trama del sogno con un lavoro mentale. In tal modo si sporca il sogno perché viene elaborato da svegli. In ogni caso il sogno resta un formidabile prodotto psichico anche se si avvicina alla “fantasticheria” o al “sogno a occhi aperti” e semplicemente perché dà la possibilità di conoscerci nei meandri profondi della nostra psiche. Del resto, interpretare i “sogni a occhi aperti” o altri testi culturali è possibile: l’operazione si attesta nel passare dal “processo secondario” al “processo primario”, come per il sogno si tratta dell’incontrario ossia nel passare dal “processo primario” al “processo secondario”, dal “contenuto manifesto” al “contenuto latente”. Il tutto è possibile sempre secondo i canoni psicoanalitici, dal momento che è stata il “Sapere psicoanalitico” a portare avanti e approfondire le ricerche sulla dimensione psichica profonda e sulla comprensione dei processi psicopatologici, non esclusa la cosiddetta normalità.

GRADO DI PUREZZA DEL RESTO NOTTURNO

Introduco questo importante rilievo per capire la manomissione che il sogno subisce al primo e al secondo risveglio o anche durante le operazioni di ricordo e di acconciatura. Il sogno nella sua purezza e totalità non lo avremo mai. Pur tuttavia, il sogno pervenuto è sempre vicino alla sua verità oggettiva e fornisce la verità psichica possibile alle condizioni date. La metafora del “fossile” è calzante. Come da un resto arcaico si possono desumere notizie sul singolo e sul composto, sul tempo e sullo spazio, sulla natura e sull’evoluzione, così dal sogno attuale si può desumere, non soltanto la formazione  personale, ma anche la modalità della funzione primaria: come funziona il pensiero nel suo primo manifestarsi? Fissando con il numero “uno” il massimo dell’ibridismo onirico e con il numero “cinque” la massima probabile purezza onirica, per ogni sogno che andrò analizzando darò un numero di valutazione che implica un giudizio sul grado di purezza. Il criterio di valutazione si attesta nei meccanismi di formazione del sogno, in base al coinvolgimento del “processo primario” e all’esclusione del “processo secondario”: dove c’è assurdità e paradosso, dove c’è creatività e anarchia logica, dove c’è fabulazione e simbolismo c’è una maggiore oggettività e una migliore verità oniriche. All’incontrario dove c’è linearità e consequenzialità logica, dove c’è un racconto composto e consequenziale, non c’è oggettività onirica. Addurrò esemplificazione nell’analisi dei prossimi sogni a completamento esplicativo delle suddette tesi. Esaminerò sogni logicamente elaborati da quasi svegli ed esposti in maniera discorsiva, estrapolerò il nocciolo onirico da cui si è sviluppata la successiva elaborazione logica e discorsiva.

In base a quanto affermato la valutazione della purezza del sogno di Giordana è 3.    

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