L’UOMO SENZA QUALITA’… MA SOLO PELLE

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“Maria sogna un uomo alto, senza occhi, senza bocca, senza naso, …. solo pelle.”

Il sogno di Maria è sicuramente verace nel suo essere ridotto a tratti simbolici  non viziati dalla difesa della retorica. I dadi sono lanciati sul tavolo: “alea iacta est”. Adesso bisogna decodificare l’altezza di un uomo, gli occhi, la bocca, il naso, la dominanza totale della pelle, di poi bisogna convertirli nell’opposto. Buttiamoci nel fascino dell’impresa.

Carissimi internauti,

vi offro subito le sintesi: l’uomo alto condensa la figura paterna, gli occhi condensano la realtà e la funzione razionale, la bocca condensa la “libido orale”, il naso condensa la “libido sessuale maschile”, la pelle condensa la “libido epiteliale”.

Approfondiamo i simboli e poi li combiniamo nella loro psicodinamica per venire in aiuto alle emergenze psichiche di Maria.

La “altezza” rappresenta le valenze dell’autorità e dell’autorevolezza, la figura paterna agli occhi e nei vissuti dei figli bambini, il fascino imponente delle dimensioni e del ruolo, la garanzia della protezione e della sicurezza, il futuro e benefico “Super-Io” come riconoscimento del limite etico e morale, il senso del sacro.

Gli “occhi” condensano il “principio di realtà” su cui si basa la funzione razionale dell’”Io”. La “vista” segna simbolicamente il discernimento del “processo secondario” con i suoi principi logici di “identità” ( A = A), di “non contraddizione”( A non è NON A), del “terzo escluso” (o è A o è NON A), come ventiquattro secoli fa sentenziava il grande Aristotele. Gli “occhi” implicano la vigilanza dell’Io e la limpidezza della coscienza.

La “bocca” è l’organo primario dell’aggressività finalizzata alla sopravvivenza, l’organo privilegiato di contatto con la realtà esterna subito dopo la nascita e durante il primo anno di vita. La bocca sviluppa la “libido orale” ed evolve la rudimentale organizzazione psichica. Oltre che l’organo dell’aggressività, la bocca è soprattutto l’organo dell’affettività, perché la traslazione simbolica del cibo è l’amore materno che, di poi, si evolve nella sfera affettiva.

Il “naso” rappresenta simbolicamente l’organo sessuale maschile. Di conseguenza, condensa, oltre alla capacità erotica, l’orgoglio virile che poi si trasla nel potere. Il “naso” si associa alla “fase fallico-narcisistica” dell’evoluzione degli investimenti della “libido” e, di poi, si evolve nella “fase genitale”, quando la “libido” viene investita con finalità generose di dare e di avere: in questo caso si parla di maturazione affettiva e sessuale, di capacità d’amare l’altro.

La “pelle” condensa la “libido epiteliale”, la sensibilità erotica fine a se stessa e intenzionata al proprio appagamento. La “pelle” rievoca simbolicamente la figura materna e le carezze della prima infanzia, i benefici psicofisici del calore affettivo e del contatto corporeo.

Queste le decodificazioni dei simboli del sogno di Maria.

Adesso bisogna convertirle al negativo per tracciare la psicodinamica di questo sintetico ma denso “resto notturno”.

Maria sogna una figura maschile importante e significativa, senza “principio di realtà” e senza discernimento, ottuso a livello intellettivo, senza vigilanza e senza limpida coscienza di sé, senza affettività e incapace di amare, senza aggressività e in balia dell’altrui volontà, senza capacità di amare e di amarsi, senza potere su di sé e sugli altri, senza amor proprio e dignità, svirilizzato, immaturo a livello affettivo e sessuale, un uomo “infante” tutto preso egoisticamente dalle carezze della mamma e incapace di relazionarsi in maniera adulta. Il sogno di Maria traccia questa tipologia di uomo non certo esaltante e raccomandabile, un uomo bambino e incapace d’intendere e di volere: uomo senza qualità e senza dignità che nasconde una “scissione” psichica o una pesante depressione.

A questo punto la domanda è lecita: si tratta della “proiezione” della “parte negativa del fantasma del maschio” di Maria o si tratta dei vissuti collegati a un’esperienza relazionale? La risposta ponderata esige il concorso di entrambe le “proiezioni”. Inequivocabilmente la precisa simbologia del sogno attesta che si tratta di “proiezione” del fantasma della “parte maschile rifiutata”, una simbologia fantasmica elaborata dalla psiche dormiente. Ma non basta, perché il fantasma deve essere scatenato dal “resto diurno” di Maria, dall’aver pensato, visto o contattato questo tipo di uomo senza qualità e di averlo rielaborato nel “resto notturno” , il sogno.

Maria sa e Maria decide.

La prognosi impone la valutazione adeguata degli investimenti della “libido” nella sfera affettiva. Maria non deve relegarsi al ruolo materno di protezione e di soccombenza nei confronti degli uomini.

Il rischio psicopatologico si attesta nel sacrificio dell’affettività e nella conversione isterica delle pulsioni e dei bisogni inappagati, oltre alla conversione della rabbia in scariche nervose di varia intensità.

Riflessioni metodologiche: esiste un uomo senza qualità e solo pelle? Il sogno di Maria cosa indica e cosa insegna? Clinicamente si tratta di una pesante “sindrome depressiva” o di uno stato “borderline” presenti nelle “organizzazioni narcisistiche del carattere” e di poi maturate nella conseguente struttura. In sintesi, si tratta di un arresto dell’evoluzione degli investimenti della “libido”e di una “fissazione” alla “fase fallico-narcisistica”. E’ compromessa la capacità di amare l’altro. La “organizzazione narcisistica” viene definita il “complesso di Dio” e si attesta nell’esibizionismo, nel distacco affettivo, nell’inaccessibilità emotiva, nelle fantasie di onnipotenza: una brutta bestia!

 

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