UN  MARITO  COME  MADRE

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“Mathildas sogna di trovarsi dalla parrucchiera.

Ha fatto lo shampoo ed è pronta per la piega.

Mentre chiacchiera si guarda i piedi e si accorge che calza le scarpe di suo marito, scarpe bellissime, modello polacchine con piccole fibbie, acquistate  qualche anno prima.

Mathildas si accorge che le scarpe sono slacciate.”

 

Un sogno semplice e lineare con un “contenuto manifesto” evidente e per niente paradossale, Mathildas ha messo erroneamente le scarpe del marito e non le ha allacciate, e con un “contenuto latente” che andremo subito a disvelare.

La “parrucchiera” lavora sui capelli, simboli dei nostri pensieri, delle nostre idee e dei nostri prodotti mentali. Di conseguenza la parrucchiera rappresenta il maestro, il filosofo, lo strizzacervelli, lo psicologo, colui e colei, coloro che influenzano il modo di pensare e di riflettere su se stessi, sulla vita e sulla realtà. Possono essere anche i genitori, ma di solito questi ultimi sono condensati in altri simboli specifici ed esclusivi.

Mathildas è disposta a cambiare idea, a mettere in discussione il proprio patrimonio mentale e manifesta una certa elasticità mentale e una buona duttilità psicologica: “è pronta  a fare la piega”. In precedenza ha assolto i suoi sensi di colpa, sempre in riferimento ai pensieri, lavando i capelli con lo shampoo. La colpevolizzazione delle proprie idee, soprattutto di quelle più fantasiose e innovative, è assolutamente naturale nel corso dell’evoluzione mentale e ideologica di ogni persona.

“Mentre chiacchiera si guarda i piedi”. Mathildas si relaziona e comunica, generosamente esterna le sue idee. A questo punto scatta il nucleo psicodinamico del sogno. Il piede è un simbolo fallico e rappresenta il potere, così come le scarpe sono simboli femminili e rappresentano la recettività sessuale. Il piede condensa la libido fallico-narcisistica e il potere culturale, il compiacimento e la vanagloria, la suggestione e la prevaricazione, ma è anche un arto collegato alla terra e al cervello, all’universo femminile e ai due sistemi nervosi, il centrale e il neurovegetativo.

Mathildas “si accorge che calza le scarpe di suo marito”, rievoca e presenta i suoi vissuti in riguardo a quella che lei vive come la parte femminile del marito. Si evince che quest’ultimo è vissuto come particolarmente suadente e recettivo, materno e protettivo, amorevole e affettuoso, e chi più ne ha, più ne metta. All’incontrario Mathildas, calzando le scarpe di lui, si dimostra particolarmente incisiva nel chiedere e direttiva nel pretendere, precisa nei suoi bisogni e oculata nelle sue richieste, consapevole della sua sfera affettiva ed esigente nell’appagamento dei suoi desideri.

Mathildas rievoca un passato in cui si sentiva maggiormente capita e aveva più spazio d’ascolto per comunicare le sue idee e i suoi punti di vista. Il sogno di Mathildas evidenzia una crisi contingente di coppia, una modificazione della comunicazione di coppia, una nostalgia di quel passato in cui pensava di avere più comprensione e considerazione nei vissuti e negli atti del marito. Le fibbie rappresentano un decoro maschile in onore al combattimento e al conflitto, ma non sono particolarmente significative in quanto domina il simbolo della scarpa, la recettività.

A questo punto del sogno “Mathildas si accorge che” le scarpe “sono slacciate.” La capacità recettiva del marito esiste, ma è senza limiti e senza vincoli, libera e non costretta. Le polacchine sono state “acquistate qualche anno prima”: è questo il nodo del sogno e lo snodo del disagio psichico. In passato l’affettività del marito era ben allacciata e precisa, indirizzata e dedita, appagava i bisogni di Mathildas. Il sogno indica decisamente il suo desiderio di riavere un’affettività completa e una dedizione compatta da parte del marito.

E’ interessante come il sogno approfitti del rituale estetico della parrucchiera, per testimoniare di un disagio affettivo personale e di coppia, riportando la tecnica lavorativa per affermare la nostalgia di una migliore psicodinamica relazionale.

La prognosi impone il rafforzamento psichico di Mathildas, la riduzione dei suoi bisogni affettivi in riguardo al marito e la conversione verso una autonomia psichica che permetta una migliore qualità degli affetti e della relazione. Al di là delle possibili evoluzioni della coppia, Mathildas è chiamata a ridurre le pulsioni a dipendere.

Il rischio psicopatologico si attesta in una sindrome depressiva dovuta al ridestarsi di un nucleo abbandonico significativo; quest’ultimo può scatenare un fantasma di perdita, un vuoto affettivo pregresso e specifico della struttura psichica di Mathildas.

Considerazioni metodologiche: il sogno di Mathildas induce una riflessione sulla coppia e sulle psicodinamiche di coppia. Trattasi di due strutture psichiche che entrano in relazione e si cimentano sul convivere e non sulla compatibilità, dal momento che quest’ultimo criterio non ha motivo di esistere. Tutte le strutture psichiche sono compatibili, in quanto tutte ricercano un equilibrio nelle psicodinamiche e acquistano una nota caratteristica in base al prevalere di determinati meccanismi psichici dell’uno o dell’altro o di entrambi. La coppia è “osmotica” ossia si basa su un passaggio e su una fusione di attributi psichici e di fantasmi personali che la caratterizzano: una dialettica tra i tratti delle due personalità. La psicologia della coppia si basa su  un sistema topico, economico e dinamico. Il primo consiste nella gamma di strutture psichiche, il secondo si attesta nella quantità potenziale di “libido”  traducibile in investimento, il terzo si basa sulla dialettica delle strutture e dei tratti caratteristici. I tipi di organizzazione psichica di coppia sono i seguenti: la coppia psicopatica, la coppia narcisistica, la coppia schizoide, la coppia paranoide, la coppia depressiva, la coppia maniacale, la coppia masochistica, la coppia ossessiva, la coppia compulsiva, la coppia isterica, la coppia dissociativa. Non esiste una tipologia di coppia unica ed esclusiva, ma soltanto una tipologia dominante. Ogni coppia ha una qualità psichica prevalente, ma può riconoscere al suo interno la presenza di connotazioni di altre tipologie. Esempio: la tipologia narcisistica include tratti della tipologia depressiva e paranoide. Non esiste una tipologia pura e le stesse tipologie sono astrazioni teoriche utili per la psicoterapia della coppia e della famiglia. La psicodinamica della coppia può essere simmetrica o complementare: la prima si basa sull’interazione armonica, paritaria e consapevole dei tratti delle due tipologie. La seconda si basa sull’interazione sperequata e dipendente: una tipologia subordinata all’altra o in funzione dell’altra. La coppia consente una dialettica mista di grande interesse e di notevole ricchezza,oltre all’arricchimento che comporta l’incontro delle diversità psichiche. Ho già detto che non esiste l’incompatibilità all’interno della coppia e che ogni tipologia di personalità è compatibile con le altre tipologie. Oggi la rottura della coppia è diffusissima rispetto al passato più recente. Tale costume è dovuto prevalentemente a fattori socioculturali, più che a fattori di effettiva discrasia psichica. La malattia principale della coppia è lo “stallo”, la cessazione degli investimenti della”libido” e la conseguente assenza dell’esercizio di coppia. Lo “stallo” comporta lo scatenamento della psicopatologia potenziale implicita alla struttura psichica di uno dei componenti della coppia, non genericamente il più debole, ma necessariamente il meno compensato e difeso. La rottura della copia non è indolore e la cronaca nera è purtroppo pienamente densa di atrocità verso le donne. La rottura della coppia comporta anche un danno soprattutto per i figli, i quali vogliono separare i genitori seguendo le pulsioni fisiche e psichiche del complesso di Edipo, mentre li vogliono uniti e inossidabili per i loro bisogni evolutivi.

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